BACKGROUND: Per paziente in fase terminale si intende una persona affetta da una malattia evolutiva avanzata, non più stabilizzabile o trattabile. Anche i minori possono esserne colpiti, con conseguenze cliniche e psicologiche. Le cure palliative sono la risposta più adatta, offrendo assistenza continua al bambino e alla famiglia. Questa tesi analizza una tecnica non farmacologica per ridurre ansia e dolore: la musicoterapia. Le sue origini risalgono all’antica Grecia, dove si credeva che la musica curasse corpo e mente. In ambito pediatrico, si avvale di approcci attivi e recettivi, adattabili alle esigenze del paziente. La musica facilita comunicazione ed espressione emotiva nei bambini. L’infermiere ha un ruolo centrale in tutte le fasi del ricovero e potrebbe trarre vantaggio da una formazione in musicoterapia. Questo permetterebbe di applicare interventi semplici, migliorando l’assistenza e il benessere dei piccoli pazienti. OBIETTIVO: Lo scopo principale dello studio è quello di indagare, attraverso una revisione della letteratura, in che modo l’integrazione della musicoterapia alla terapia farmacologica può ridurre l’ansia e il dolore correlato alla patologia nel paziente pediatrico terminale. MATERIALE E METODI: È stata condotta una revisione della letteratura, ricercando articoli relativi all’efficacia della musicoterapia nella riduzione del livello di ansia e dolore nel paziente pediatrico terminale, selezionando i contributi più pertinenti dalle principali banche dati, con particolare riferimento a PubMed e Cochrane Library. RISULTATI E DISCUSSIONE: Attraverso la ricerca svolta sono state analizzate 12 pubblicazioni con l’obiettivo di valutare l’efficacia della musicoterapia come trattamento in ambito ospedaliero, con particolare attenzione all’oncologia pediatrica. I risultati degli studi evidenziano che la musicoterapia è utile per ridurre ansia e dolore, e potrebbe essere applicata in diversi reparti e per pazienti di varie fasce d’età. Tuttavia, nonostante gli esiti promettenti, sono necessari ulteriori studi per confermare in modo definitivo questo risultato. CONCLUSIONI: La malattia oncologica terminale nei bambini è una condizione estremamente delicata, spesso accompagnata da profonda sofferenza emotiva, paura e angoscia. In queste situazioni, oltre al trattamento fisico, è fondamentale garantire un supporto psicologico adeguato, che accompagni il bambino e la sua famiglia durante tutto il percorso di cura. L’infermiere ha un ruolo chiave nella gestione del dolore, che richiede competenze specifiche e attenzione sia agli aspetti fisici che emotivi. Per migliorare l’efficacia delle cure, è fondamentale coinvolgere la famiglia, riconoscendone il ruolo centrale. Studi scientifici evidenziano i benefici della musicoterapia nel ridurre ansia e dolore nei bambini. Se futuri studi ne confermassero l’efficacia, sarebbe utile promuovere percorsi formativi per gli infermieri, integrando queste competenze nella pratica clinica. Master e corsi dedicati rappresenterebbero un’opportunità di crescita per il personale interessato.
IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELL’UTILIZZO DELLA MUSICOTERAPIA PER LA GESTIONE DEL DOLORE PEDIATRICO ONCOLOGICO NELLE CURE PALLIATIVE: UN APPROCCIO COMPLEMENTARE ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA.
COLOGNESE, FILIPPO
2024/2025
Abstract
BACKGROUND: Per paziente in fase terminale si intende una persona affetta da una malattia evolutiva avanzata, non più stabilizzabile o trattabile. Anche i minori possono esserne colpiti, con conseguenze cliniche e psicologiche. Le cure palliative sono la risposta più adatta, offrendo assistenza continua al bambino e alla famiglia. Questa tesi analizza una tecnica non farmacologica per ridurre ansia e dolore: la musicoterapia. Le sue origini risalgono all’antica Grecia, dove si credeva che la musica curasse corpo e mente. In ambito pediatrico, si avvale di approcci attivi e recettivi, adattabili alle esigenze del paziente. La musica facilita comunicazione ed espressione emotiva nei bambini. L’infermiere ha un ruolo centrale in tutte le fasi del ricovero e potrebbe trarre vantaggio da una formazione in musicoterapia. Questo permetterebbe di applicare interventi semplici, migliorando l’assistenza e il benessere dei piccoli pazienti. OBIETTIVO: Lo scopo principale dello studio è quello di indagare, attraverso una revisione della letteratura, in che modo l’integrazione della musicoterapia alla terapia farmacologica può ridurre l’ansia e il dolore correlato alla patologia nel paziente pediatrico terminale. MATERIALE E METODI: È stata condotta una revisione della letteratura, ricercando articoli relativi all’efficacia della musicoterapia nella riduzione del livello di ansia e dolore nel paziente pediatrico terminale, selezionando i contributi più pertinenti dalle principali banche dati, con particolare riferimento a PubMed e Cochrane Library. RISULTATI E DISCUSSIONE: Attraverso la ricerca svolta sono state analizzate 12 pubblicazioni con l’obiettivo di valutare l’efficacia della musicoterapia come trattamento in ambito ospedaliero, con particolare attenzione all’oncologia pediatrica. I risultati degli studi evidenziano che la musicoterapia è utile per ridurre ansia e dolore, e potrebbe essere applicata in diversi reparti e per pazienti di varie fasce d’età. Tuttavia, nonostante gli esiti promettenti, sono necessari ulteriori studi per confermare in modo definitivo questo risultato. CONCLUSIONI: La malattia oncologica terminale nei bambini è una condizione estremamente delicata, spesso accompagnata da profonda sofferenza emotiva, paura e angoscia. In queste situazioni, oltre al trattamento fisico, è fondamentale garantire un supporto psicologico adeguato, che accompagni il bambino e la sua famiglia durante tutto il percorso di cura. L’infermiere ha un ruolo chiave nella gestione del dolore, che richiede competenze specifiche e attenzione sia agli aspetti fisici che emotivi. Per migliorare l’efficacia delle cure, è fondamentale coinvolgere la famiglia, riconoscendone il ruolo centrale. Studi scientifici evidenziano i benefici della musicoterapia nel ridurre ansia e dolore nei bambini. Se futuri studi ne confermassero l’efficacia, sarebbe utile promuovere percorsi formativi per gli infermieri, integrando queste competenze nella pratica clinica. Master e corsi dedicati rappresenterebbero un’opportunità di crescita per il personale interessato.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/98219