Giocare, raccontare, accompagnare: strategie infermieristiche per affrontare l'ansia preoperatoria pediatrica.

Topic: Preoperative anxiety in pediatric patients is a clinically relevant yet frequently underestimated issue within perioperative care pathways. Surgery is often perceived as a traumatic experience, evoking fear, uncertainty, and vulnerability. Contributing factors include separation from parents and daily routines, unfamiliar environments, anticipated pain, loss of control, and limited understanding of events. Preoperative anxiety may negatively affect both surgical procedures and postoperative recovery, leading to increased complications, heightened pain perception, reduced treatment adherence, and prolonged hospitalization. Manifestations may include somatic symptoms (tachycardia, sweating, nausea), regressive behaviors, irritability, inconsolable crying, and resistance to care. Moreover, traumatic surgical experiences may result in long-term psychological consequences, compromising future interactions with healthcare environments. Nurses, in addition to their technical expertise, play a pivotal role in anxiety management through relational, communicative, and educational interventions. However, such practices are often unsystematic due to limited training, organizational constraints, and lack of resources. Objective: This study aims to identify, based on current evidence, non-pharmacological strategies that nurses can implement in pediatric settings to manage preoperative anxiety. The goal is to evaluate effective interventions that mitigate the traumatic impact of surgery, promote psychological well-being, and support person-centered care. Sample Subjects: Pediatric patients aged 3 to 16 years scheduled for surgical procedures. Methods: The literature review was conducted by consulting several scientific databases, including PubMed, Google Scholar, CINAHL, and the Cochrane Library, in order to identify relevant and up-to-date studies on the research topic. The selected articles, published in recent decades, specifically focus on the role of nurses in the pediatric preoperative setting. Results: The systematic review assessed the effectiveness of nursing interventions in reducing preoperative anxiety among pediatric patients. Narrative, play-based, and multimedia approaches facilitated comprehension of the surgical process and reduced anxiety in children. For adolescents, individualized strategies such as music, therapeutic communication, and emotional support demonstrated significant efficacy. The studies highlight the nurse as a central figure in fostering a reassuring environment, facilitating therapeutic relationships, and supporting the patient’s emotional well-being. Conclusions: Evidence underscores the crucial role of non-pharmacological nursing interventions in managing pediatric preoperative anxiety. Age-appropriate communication, play, and relational strategies improve surgical experiences, reduce anxiety, and enhance cooperation. For younger children, narrative tools, play activities, and educational videos have proven effective, while adolescents benefit from approaches that promote autonomy and active engagement. Nurses adopting such strategies contribute significantly to the promotion of psychological well-being and to more effective collaboration within the perioperative care process.

PROBLEMA: L’ansia preoperatoria negli assistiti pediatrici rappresenta una problematica clinica e relazionale spesso sottovalutata nei percorsi assistenziali. L’esperienza chirurgica può risultare traumatica, generando paura, incertezza e vulnerabilità. Le cause includono: la separazione dalla routine giornaliera e dai genitori, l’ambiente sconosciuto, la percezione del dolore, la perdita del controllo e la difficoltà a comprendere ciò che accade. L’ansia può compromettere l’intervento e il decorso postoperatorio, aumentando le complicanze, dolore percepito, riduzione dell’adesione alle terapie e durata della degenza. Questi fattori generano una risposta emotiva intensa, che può manifestarsi attraverso sintomi somatici (tachicardia, sudorazione e nausea), comportamenti regressivi, irritabilità, pianto inconsolabile e opposizione alle cure. Un’esperienza chirurgica negativa può lasciare tracce emotive durature, compromettendo il rapporto con l’ambiente ospedaliero nel futuro. L’infermiere, oltre alla preparazione tecnica, ha un ruolo fondamentale nella gestione dell’ansia, utilizzando strumenti relazionali, comunicativi ed educativi. Tuttavia, l’approccio è spesso occasionale e non pianificato causato da carenze formative, pressioni organizzative, mancanza di tempo e risorse. SCOPO: Lo scopo è di individuare, secondo le evidenze scientifiche, le strategie non farmacologiche che l’infermiere può adottare all’interno del reparto di pediatria per la gestione dell’ansia preoperatoria. L’obbiettivo è di individuare interventi efficaci che contribuiscano a rendere l’esperienza chirurgica meno traumatica, promuovendo il benessere psicologico dell’assistito e favorendo un approccio assistenziale centrato sulla persona. CAMPIONE: Pazienti dai 3 ai 16 anni che devono sottoporsi ad intervento chirurgico. MATERIALE E METODI: La ricerca bibliografica è stata condotta attraverso la consultazione di diverse banche dati scientifiche, tra cui PubMed, Google Scholar, CINAHL e Cochrane Library, al fine di individuare studi pertinenti e aggiornati sull’argomento d’indagine. Gli articoli selezionati risalgono agli ultimi decenni e si focalizzano sulla figura dell’infermiere nel contesto preoperatorio pediatrico. RISULTATI: La revisione sistematica ha analizzato l’efficacia di interventi infermieristici per ridurre l’ansia preoperatoria in pazienti pediatrici. Sono stati selezionati gli studi che si focalizzavano sulle tecniche narrative, ludiche e multimediali come facilitatori della comprensione del percorso chirurgico permettendo così una diminuzione dell’ansia nel bambino. Per gli adolescenti, risultano efficaci approcci personalizzati come musica, comunicazione terapeutica e supporto emotivo. Negli studi emerge che l’infermiere è la figura centrale per promuovere un ambiente rassicurante, facilitare le relazioni di cura e sostenere il benessere emotivo dell’assistito. CONCLUSIONI: La ricerca evidenzia il ruolo chiave degli interventi infermieristici non farmacologici nella gestione dell’ansia preoperatoria pediatrica. Strategie comunicative, ludiche e relazionali, adattate all’età migliorano l’esperienza chirurgica, riducono l’ansia e favoriscono la collaborazione. L’infermiere, figura centrale nella relazione di cura, può preparare emotivamente l’assistito, creando un ambiente rassicurante e stimolando la fiducia. L’utilizzo di strumenti narrativi, giochi e video educativi si è dimostrato efficace per diminuire l’ansia e rafforzare il legame terapeutico. L’adolescente necessita di un coinvolgimento più consapevole e strategie che rispettino autonomia e comprensione. Gli infermieri che attuano tali interventi contribuiscono a valorizzazione la promozione del benessere psicologico dell’assistito pediatrico e a favorire una collaborazione più efficace.