ABSTRACT: Background: La tossicodipendenza giovanile rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. L’adolescenza è un periodo di vulnerabilità allo sviluppo delle dipendenze da sostanze, influenzata da fattori biologici, psicosociali e sociali. La riduzione del danno si configura come un approccio pragmatico e rispettoso, che mira a mitigare gli effetti negativi dell’uso di sostanze, senza necessariamente richiedere l’astinenza completa. Il ruolo infermieristico è cruciale nell’attuazione di strategie di riduzione del danno, nella prevenzione e nell’educazione sanitaria, oltre che nel contrasto allo stigma correlato alle dipendenze. Materiali e metodi: La tesi si basa su una revisione sistematica della letteratura scientifica negli ultimi dieci anni, selezionata da database come PubMed, con criteri di inclusione specifici per qualità metodologica e rilevanza. Sono stati analizzati quattordici studi tra revisioni sistematiche, studi di coorte, studi qualitativi e metanalisi, focalizzati sul ruolo e le strategie infermieristiche nella riduzione del danno tra adolescenti e giovani adulti con dipendenze da sostanze. Risultati: I programmi di riduzione del danno, inclusi la distribuzione di siringhe sterili, la somministrazione di naloxone e le strutture di iniezione supervisionata, si sono dimostrati efficaci nel ridurre mortalità per overdose e diffusione di infezioni come HIV e HCV. Tuttavia, i giovani accedono meno frequentemente ai servizi rispetto agli adulti e spesso preferiscono strategie all’interno delle proprie reti sociali. Lo stigma, le barriere strutturali e la scarsa accessibilità limitano l’efficacia degli interventi. Gli infermieri giocano un ruolo fondamentale nello screening, nell’educazione e nel supporto psicologico, contribuendo a migliorare l’aderenza alle cure e superare ostacoli normativi e culturali. Discussione: Non esiste un approccio unico per l’applicazione della riduzione del danno negli adolescenti; è essenziale adattare le strategie alle specifiche esigenze di comunità e gruppi. Lo stigma sociale rappresenta una sfida rilevante anche per il personale sanitario. E’ necessario un cambiamento culturale e normativo per ampliare la copertura dei programmi e integrare efficacemente la riduzione del danno con la prevenzione e il trattamento delle dipendenze. Conclusioni: La riduzione del danno è una strategia indispensabile nella gestione delle dipendenze giovanili, con un ruolo chiave affidato agli infermieri. Per incrementare la sua efficacia è fondamentale migliorare l’accesso ai servizi. Parole chiave: Giovani adulti, disturbo da uso di sostanze, riduzione del danno, adolescenti, disturbo correlato alla sostanza, tossicodipendenti, abuso di sostanze per via endovenosa, assistenza infermieristica, educazione alla salute, pianificazione dell’assistenza al paziente. Keywords: Young adults, substance use disorder, harm reduction, adolescent, substance-related disorder, drug users, substance abuse, intravenous, nursing care, health education, patient care planning.
Strategie di riduzione del danno nella tossicodipendenza giovanile: il ruolo dell’infermiere
STOJANOVIC, MILICA
2024/2025
Abstract
ABSTRACT: Background: La tossicodipendenza giovanile rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. L’adolescenza è un periodo di vulnerabilità allo sviluppo delle dipendenze da sostanze, influenzata da fattori biologici, psicosociali e sociali. La riduzione del danno si configura come un approccio pragmatico e rispettoso, che mira a mitigare gli effetti negativi dell’uso di sostanze, senza necessariamente richiedere l’astinenza completa. Il ruolo infermieristico è cruciale nell’attuazione di strategie di riduzione del danno, nella prevenzione e nell’educazione sanitaria, oltre che nel contrasto allo stigma correlato alle dipendenze. Materiali e metodi: La tesi si basa su una revisione sistematica della letteratura scientifica negli ultimi dieci anni, selezionata da database come PubMed, con criteri di inclusione specifici per qualità metodologica e rilevanza. Sono stati analizzati quattordici studi tra revisioni sistematiche, studi di coorte, studi qualitativi e metanalisi, focalizzati sul ruolo e le strategie infermieristiche nella riduzione del danno tra adolescenti e giovani adulti con dipendenze da sostanze. Risultati: I programmi di riduzione del danno, inclusi la distribuzione di siringhe sterili, la somministrazione di naloxone e le strutture di iniezione supervisionata, si sono dimostrati efficaci nel ridurre mortalità per overdose e diffusione di infezioni come HIV e HCV. Tuttavia, i giovani accedono meno frequentemente ai servizi rispetto agli adulti e spesso preferiscono strategie all’interno delle proprie reti sociali. Lo stigma, le barriere strutturali e la scarsa accessibilità limitano l’efficacia degli interventi. Gli infermieri giocano un ruolo fondamentale nello screening, nell’educazione e nel supporto psicologico, contribuendo a migliorare l’aderenza alle cure e superare ostacoli normativi e culturali. Discussione: Non esiste un approccio unico per l’applicazione della riduzione del danno negli adolescenti; è essenziale adattare le strategie alle specifiche esigenze di comunità e gruppi. Lo stigma sociale rappresenta una sfida rilevante anche per il personale sanitario. E’ necessario un cambiamento culturale e normativo per ampliare la copertura dei programmi e integrare efficacemente la riduzione del danno con la prevenzione e il trattamento delle dipendenze. Conclusioni: La riduzione del danno è una strategia indispensabile nella gestione delle dipendenze giovanili, con un ruolo chiave affidato agli infermieri. Per incrementare la sua efficacia è fondamentale migliorare l’accesso ai servizi. Parole chiave: Giovani adulti, disturbo da uso di sostanze, riduzione del danno, adolescenti, disturbo correlato alla sostanza, tossicodipendenti, abuso di sostanze per via endovenosa, assistenza infermieristica, educazione alla salute, pianificazione dell’assistenza al paziente. Keywords: Young adults, substance use disorder, harm reduction, adolescent, substance-related disorder, drug users, substance abuse, intravenous, nursing care, health education, patient care planning.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/98268