Introduzione: La placca batterica rappresenta un fattore eziologico primario per carie, gengiviti e parodontiti. La sua presenza incide direttamente sul successo a lungo termine delle riabilitazioni protesiche influenzando la salute dei tessuti di supporto e la prognosi complessiva del manufatto. Scopo: L'obiettivo di questo lavoro è analizzare i principali fattori che favoriscono l'accumulo di placca in relazione ai diversi tipi di protesi e valutare le strategie cliniche e tecniche per ridurne l'impatto. Materiali e metodi: È stata condotta una revisione della letteratura sul portale Pubmed, considerando articoli pubblicati dal 2014 ad oggi. Sono stati inseriti studi come: revisioni, revisioni sistematiche, Ricerche sperimentali in vitro e sperimentazione clinica. Risultati: Per la selezione degli articoli stato utilizzato il metodo PRISMA. In totale sono stati individuati 1168 articoli, che dopo una lettura dei titoli, dell'abstract ed infine dopo una valutazione full-text, ne sono stati presi in considerazione sei. Discussione: La letteratura conferma che la rugosità superficiale, la qualità della rifinitura, la scelta del materiale, la geometria del manufatto sono fattori che influenzano la presenza del biofilm. Le complicanze biologiche derivano spesso da un controllo di placca insufficiente o da progetti protesici che vengono realizzati tramite considerazioni biomeccaniche ed estetiche senza prendere in considerazione parametri biologici e di igiene. Conclusione: Il successo a lungo termine delle riabilitazioni protesiche divenne strettamente dalla gestione della placca batterica. La selezione di materiale, la rifinitura e la lucidatura accurata delle superfici, insieme a un design protesico favorevole alla pulizia e a programmi di mantenimento personalizzati, riducono in modo significativo la carica batterica e le complicanze associate. Futuri studi clinici longitudinali sono necessari per standardizzare protocolli di valutazione e definire strategie di prevenzione mirate.
Valutazione dell’influenza dei fattori di ritenzione di placca su manufatti protesici : analisi della letteratura
BURDERI, GIANLUCA
2024/2025
Abstract
Introduzione: La placca batterica rappresenta un fattore eziologico primario per carie, gengiviti e parodontiti. La sua presenza incide direttamente sul successo a lungo termine delle riabilitazioni protesiche influenzando la salute dei tessuti di supporto e la prognosi complessiva del manufatto. Scopo: L'obiettivo di questo lavoro è analizzare i principali fattori che favoriscono l'accumulo di placca in relazione ai diversi tipi di protesi e valutare le strategie cliniche e tecniche per ridurne l'impatto. Materiali e metodi: È stata condotta una revisione della letteratura sul portale Pubmed, considerando articoli pubblicati dal 2014 ad oggi. Sono stati inseriti studi come: revisioni, revisioni sistematiche, Ricerche sperimentali in vitro e sperimentazione clinica. Risultati: Per la selezione degli articoli stato utilizzato il metodo PRISMA. In totale sono stati individuati 1168 articoli, che dopo una lettura dei titoli, dell'abstract ed infine dopo una valutazione full-text, ne sono stati presi in considerazione sei. Discussione: La letteratura conferma che la rugosità superficiale, la qualità della rifinitura, la scelta del materiale, la geometria del manufatto sono fattori che influenzano la presenza del biofilm. Le complicanze biologiche derivano spesso da un controllo di placca insufficiente o da progetti protesici che vengono realizzati tramite considerazioni biomeccaniche ed estetiche senza prendere in considerazione parametri biologici e di igiene. Conclusione: Il successo a lungo termine delle riabilitazioni protesiche divenne strettamente dalla gestione della placca batterica. La selezione di materiale, la rifinitura e la lucidatura accurata delle superfici, insieme a un design protesico favorevole alla pulizia e a programmi di mantenimento personalizzati, riducono in modo significativo la carica batterica e le complicanze associate. Futuri studi clinici longitudinali sono necessari per standardizzare protocolli di valutazione e definire strategie di prevenzione mirate.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/98410