La presenti tesi, dopo un’analisi dell’ordinamento comunale italiano e della sua evoluzione storica, si propone di affrontare uno degli elementi caratterizzanti del sistema amministrativo del Paese: la parcellizzazione comunale. L’Italia presenta un numero particolarmente elevato di Comuni, molti dei quali hanno dimensioni demografiche e territoriali estremamente ridotte. Tale frammentazione, pur affondando le radici in tradizioni storiche e identità locali consolidate, rappresenta ancora oggi un ostacolo alla piena efficienza dell’azione amministrativa che impedisce il raggiungimento di economia di scala e la gestione ottimale dei servizi pubblici locali. Il primo intervento normativo di rilievo volto a fronteggiare la frammentazione amministrativa risale al 1990, con l’entrata in vigore della Legge n. 142, recante “Ordinamento delle autonomie locali”, che ha disciplinato per la prima volta le forme associative tra Comuni nell’ordinamento italiano. Tra queste, le più significative -e oggetto di approfondimento in questo elaborato- sono le Unioni di Comuni e le Fusioni dei Comuni. Tali istituti sono oggi disciplinati dal Testo Unico degli Enti Locali (D.lgs. n. 267/2000), ma nel corso del tempo hanno subito importanti evoluzioni normative. In particolare, un momento di svolta si è avuto nel 2010 con l’introduzione dell’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali per i Comuni di minori dimensioni (D.l. n. 78/2010), e successivamente nel 2014, con l’approvazione della Legge Delrio, che ha inciso profondamente sull’assetto del governo locale, rafforzando l’associazionismo comunale come strumento di riordino territoriale. Infine, l’ultimo capitolo è dedicato al ruolo delle Regioni nel sostegno all'associazionismo, con un focus particolare sul contesto veneto e sulla relativa normativa regionale.

Unioni di Comuni e processi di fusione, tra cooperazione e riordino territoriale: possibili strategie per superare la parcellizzazione comunale

TOMASIN, AURORA
2024/2025

Abstract

La presenti tesi, dopo un’analisi dell’ordinamento comunale italiano e della sua evoluzione storica, si propone di affrontare uno degli elementi caratterizzanti del sistema amministrativo del Paese: la parcellizzazione comunale. L’Italia presenta un numero particolarmente elevato di Comuni, molti dei quali hanno dimensioni demografiche e territoriali estremamente ridotte. Tale frammentazione, pur affondando le radici in tradizioni storiche e identità locali consolidate, rappresenta ancora oggi un ostacolo alla piena efficienza dell’azione amministrativa che impedisce il raggiungimento di economia di scala e la gestione ottimale dei servizi pubblici locali. Il primo intervento normativo di rilievo volto a fronteggiare la frammentazione amministrativa risale al 1990, con l’entrata in vigore della Legge n. 142, recante “Ordinamento delle autonomie locali”, che ha disciplinato per la prima volta le forme associative tra Comuni nell’ordinamento italiano. Tra queste, le più significative -e oggetto di approfondimento in questo elaborato- sono le Unioni di Comuni e le Fusioni dei Comuni. Tali istituti sono oggi disciplinati dal Testo Unico degli Enti Locali (D.lgs. n. 267/2000), ma nel corso del tempo hanno subito importanti evoluzioni normative. In particolare, un momento di svolta si è avuto nel 2010 con l’introduzione dell’obbligo di gestione associata delle funzioni fondamentali per i Comuni di minori dimensioni (D.l. n. 78/2010), e successivamente nel 2014, con l’approvazione della Legge Delrio, che ha inciso profondamente sull’assetto del governo locale, rafforzando l’associazionismo comunale come strumento di riordino territoriale. Infine, l’ultimo capitolo è dedicato al ruolo delle Regioni nel sostegno all'associazionismo, con un focus particolare sul contesto veneto e sulla relativa normativa regionale.
2024
Municipal unions and merger processes, between cooperation and territorial reorganization: possible strategies to overcome municipal fragmentation
Associazionismo
Legge n. 142/1990
Legge Delrio
Frammentazione
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