Simboli e identità nella destra giovanile italiana: dai Campi Hobbit ad Atreju

This thesis analyses the role of symbols and myths in shaping the political identity of the Italian right-wing youth, from the community myth of the Campi Hobbit (1977–1981) to the Atreju festival, founded in 1998 by Azione Giovani. The study focuses on the dynamics through which young militants reinterpreted literary, mythological, and political references, transforming them into tools of cohesion and cultural practices that reinforced their sense of belonging. In particular, the Campi Hobbit functioned as laboratories of counterculture: spaces where youth communities represented themselves through alternative languages, symbols, and rituals echoing the model of the “total community.” During the 1980s and 1990s, these experiences gradually became institutionalised, losing much of their antagonistic charge and seeking legitimacy within the Italian Social Movement (MSI) and, later, the National Alliance. The trajectory culminates with Atreju, an event marking the full integration of missina youth culture (the youth culture linked to the Italian Social Movement) into a national political project. The research draws on primary sources (magazines, posters, archival documents) and secondary literature (historiographical and political studies), aiming to explore how myths and symbols contributed to defining the political identity of young generations in a context of marginalisation and transformation.

Questa tesi analizza il ruolo dei simboli e dei miti nella formazione dell'identità politica della destra giovanile italiana, dal mito comunitario dei Campi Hobbit (1977-1981) al festival Atreju, fondato nel 1998 da Azione Giovani. Lo studio si concentra sulle dinamiche attraverso le quali i giovani militanti hanno reinterpretato i riferimenti letterari, mitologici e politici, trasformandoli in strumenti di coesione e pratiche culturali che hanno rafforzato il loro senso di appartenenza. In particolare, i Campi Hobbit hanno funzionato come laboratori di controcultura: spazi in cui le comunità giovanili si rappresentavano attraverso linguaggi, simboli e rituali alternativi che riecheggiavano il modello della “comunità totale”. Durante gli anni '80 e '90, queste esperienze si sono gradualmente istituzionalizzate, perdendo gran parte della loro carica antagonistica e cercando legittimità all'interno del Movimento Sociale Italiano (MSI) e, successivamente, dell'Alleanza Nazionale. Il percorso culmina con Atreju, un evento che segna la piena integrazione della cultura giovanile missina in un progetto politico nazionale. La ricerca si avvale di fonti primarie (riviste, manifesti, documenti d'archivio) e di letteratura secondaria (studi storiografici e politici), con l'obiettivo di esplorare come miti e simboli abbiano contribuito a definire l'identità politica delle giovani generazioni in un contesto di emarginazione e trasformazione.