Cibo e comunicazione politica: la rilevanza culturale e sociale delle pratiche alimentari in Italia

The thesis investigates the role of food in the construction of the Italian national identity and the collective imagination, analyzing how food practices, recipe books, gastronomic discourses and food policies have contributed to symbolically defining the country, despite the persistence of the heterogeneity of territorial traditions. The first chapter traces the historical evolution of Italian food culture, from local and municipal roots to its codification in a national key, highlighting how cuisine has gradually established itself as a shared and identity language. The second chapter delves into the political dimension of food, from the fascist period to the Republic, analyzing the propaganda strategies and culinary narratives conveyed by institutions and the media. Particular attention is paid to the political food strategies of the Christian Democrats and the Italian Communist Party, with a focus on the case of the Feste dell'Unità. The third chapter examines contemporary local food policies, oriented towards the construction of sustainable food systems on an economic, environmental and social level, with the aim of promoting justice and equity along the entire supply chain. Overall, the work shows how food, more than just nourishment, represents a powerful cultural and political fact, capable of telling, representing and accompanying the transformations of Italy.

La tesi indaga il ruolo del cibo nella costruzione dell’identità nazionale italiana e dell’immaginario collettivo, analizzando come pratiche alimentari, ricettari, discorsi gastronomici e politiche del cibo abbiano contribuito a definire simbolicamente il Paese, pur nella persistenza dell'eterogeneità delle tradizioni territoriale. Il primo capitolo ripercorre l’evoluzione storica della cultura alimentare italiana, dalle radici locali e comunali fino alla sua codificazione in chiave nazionale, evidenziando come la cucina si sia progressivamente affermata quale linguaggio condiviso e identitario. Il secondo capitolo approfondisce la dimensione politica del cibo, dal periodo fascista alla Repubblica, analizzando le strategie propagandistiche e le narrative culinarie veicolate da istituzioni e media. Particolare attenzione è rivolta alle strategie politiche alimentari della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano, con un focus sul caso delle Feste dell’Unità. Il terzo capitolo esamina le politiche alimentari locali contemporanee, orientate alla costruzione di sistemi alimentari sostenibili sul piano economico, ambientale e sociale, con l'obiettivo di promuovere giustizia ed equità lungo l’intera filiera. Nel complesso, il lavoro mostra come il cibo, più che semplice nutrimento, rappresenti un potente fatto culturale e politico, capace di raccontare, rappresentare e accompagnare le trasformazioni dell’Italia.