Background: Il concetto di Total Pain, elaborato da Dame Cicely Saunders, costituisce il fondamento teorico delle cure palliative. La sofferenza della persona non riguarda solo la dimensione fisica, ma si estende anche a quelle psicologica, sociale e spirituale. Per questo è necessario un approccio globale, in grado di cogliere la complessità dei bisogni. Nel contesto delle cure palliative, l’identificazione e la gestione di quest’ultimi rappresentano fasi centrali del processo assistenziale, in cui l’infermiere svolge un ruolo chiave. L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS) è uno strumento che consente la valutazione multidimensionale dei bisogni nelle persone in cure palliative, integrando aspetti fisici, psicologici, relazionali ed esistenziali. L’infermiere, quindi, ha un ruolo centrale nell’accertamento iniziale delle esigenze della persona in cure palliative e nell’aggiornamento continuo della scala. Obbiettivo: Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare se l’utilizzo della scala Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS), applicata alla situazione delle persone inserite in un percorso di cure palliative, possa contribuire al miglioramento degli esiti assistenziali. Materiali e metodi: È stata condotta una ricerca bibliografica attraverso la consultazione delle banche dati: Pubmed, Cinahl e Scopus. Per la ricerca degli articoli è stato inserito un filtro temporale dal 2019 al 2025 e da questi sono stati selezionati 13 articoli pertinenti all’obbiettivo di ricerca. A integrazione della ricerca strutturata, è stata effettuata una ricerca libera all’interno della Rivista Italiana di Cure Palliative, individuando 2 articoli pertinenti non indicizzati nelle principali banche dati. Risultati: La revisione della letteratura ha evidenziato che l’Integrated Palliative Outcome Scale è uno strumento valido e affidabile, capace di adattarsi a diversi contesti e culture. Inoltre, è emerso che il suo utilizzo permette agli infermieri di identificare precocemente i problemi ritenuti rilevanti dalla persona e dalla sua famiglia. L’IPOS non si è dimostrata utile solo nella valutazione iniziale, ma anche nel monitoraggio nel tempo delle variazioni dei bisogni e per supportare efficacemente la comunicazione tra paziente, caregiver ed equipe multidisciplinare, rafforzando, la centralità dell’assistito. Nel complesso, l’utilizzo sistematico della scala favorisce una presa in carico tempestiva, aumentando la qualità dell’assistenza percepita. Tuttavia, sono emersi alcuni limiti, in particolare nella gestione degli aspetti psicologici ed esistenziali, che richiedono una maggiore sensibilità e formazione da parte degli operatori. Conclusioni: La letteratura suggerisce che l’utilizzo sistematico dell’IPOS favorisce un’identificazione precoce e completa dei bisogni fisici, psicologici, relazionali ed esistenziali delle persone in cure palliative. La scala si è rilevata uno strumento efficace per migliorare la presa in carico, la qualità dell’assistenza, il monitoraggio dei bisogni e la comunicazione. Questi risultati possono aiutare ad orientare gli interventi assistenziali in modo mirato e contribuire ad un miglioramento generale della cura alla persona. Tuttavia, la sua integrazione nella pratica clinica quotidiana, richiede formazione specifica, tempo e un reale coinvolgimento del personale. Parole chiave: palliative care, terminal care, end of life care, IPOS, outcomes
L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS): uno strumento per la valutazione multidimensionale dei bisogni nelle persone in cure palliative. Una revisione della letteratura
CAMATA, MATILDE
2024/2025
Abstract
Background: Il concetto di Total Pain, elaborato da Dame Cicely Saunders, costituisce il fondamento teorico delle cure palliative. La sofferenza della persona non riguarda solo la dimensione fisica, ma si estende anche a quelle psicologica, sociale e spirituale. Per questo è necessario un approccio globale, in grado di cogliere la complessità dei bisogni. Nel contesto delle cure palliative, l’identificazione e la gestione di quest’ultimi rappresentano fasi centrali del processo assistenziale, in cui l’infermiere svolge un ruolo chiave. L’Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS) è uno strumento che consente la valutazione multidimensionale dei bisogni nelle persone in cure palliative, integrando aspetti fisici, psicologici, relazionali ed esistenziali. L’infermiere, quindi, ha un ruolo centrale nell’accertamento iniziale delle esigenze della persona in cure palliative e nell’aggiornamento continuo della scala. Obbiettivo: Lo scopo di questa tesi è quello di analizzare se l’utilizzo della scala Integrated Palliative Outcome Scale (IPOS), applicata alla situazione delle persone inserite in un percorso di cure palliative, possa contribuire al miglioramento degli esiti assistenziali. Materiali e metodi: È stata condotta una ricerca bibliografica attraverso la consultazione delle banche dati: Pubmed, Cinahl e Scopus. Per la ricerca degli articoli è stato inserito un filtro temporale dal 2019 al 2025 e da questi sono stati selezionati 13 articoli pertinenti all’obbiettivo di ricerca. A integrazione della ricerca strutturata, è stata effettuata una ricerca libera all’interno della Rivista Italiana di Cure Palliative, individuando 2 articoli pertinenti non indicizzati nelle principali banche dati. Risultati: La revisione della letteratura ha evidenziato che l’Integrated Palliative Outcome Scale è uno strumento valido e affidabile, capace di adattarsi a diversi contesti e culture. Inoltre, è emerso che il suo utilizzo permette agli infermieri di identificare precocemente i problemi ritenuti rilevanti dalla persona e dalla sua famiglia. L’IPOS non si è dimostrata utile solo nella valutazione iniziale, ma anche nel monitoraggio nel tempo delle variazioni dei bisogni e per supportare efficacemente la comunicazione tra paziente, caregiver ed equipe multidisciplinare, rafforzando, la centralità dell’assistito. Nel complesso, l’utilizzo sistematico della scala favorisce una presa in carico tempestiva, aumentando la qualità dell’assistenza percepita. Tuttavia, sono emersi alcuni limiti, in particolare nella gestione degli aspetti psicologici ed esistenziali, che richiedono una maggiore sensibilità e formazione da parte degli operatori. Conclusioni: La letteratura suggerisce che l’utilizzo sistematico dell’IPOS favorisce un’identificazione precoce e completa dei bisogni fisici, psicologici, relazionali ed esistenziali delle persone in cure palliative. La scala si è rilevata uno strumento efficace per migliorare la presa in carico, la qualità dell’assistenza, il monitoraggio dei bisogni e la comunicazione. Questi risultati possono aiutare ad orientare gli interventi assistenziali in modo mirato e contribuire ad un miglioramento generale della cura alla persona. Tuttavia, la sua integrazione nella pratica clinica quotidiana, richiede formazione specifica, tempo e un reale coinvolgimento del personale. Parole chiave: palliative care, terminal care, end of life care, IPOS, outcomes| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99351