Background: L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche rappresentano una sfida crescente per i sistemi sanitari, richiedendo modelli assistenziali innovativi e sostenibili. In questo contesto, la telemedicina, e in particolare il telecontrollo, si configura come uno strumento utile a favorire la continuità delle cure, migliorare il monitoraggio clinico e ridurre ricoveri e accessi alle strutture ospedaliere. Tuttavia, la letteratura si è finora concentrata principalmente sugli esiti clinici e organizzativi, trascurando la percezione degli infermieri che operano nell’assistenza territoriale, figure centrali per la realizzazione degli obiettivi strategici di riorganizzazione di servizi territoriali previsti dal Pnrr. L’obiettivo dello studio è quello di esplorare la percezione e le aspettative degli infermieri rispetto al telecontrollo, con particolare attenzione alla conoscenza e alla formazione, all’impatto percepito sul ruolo professionale e sulla relazione infermiere-assistito, oltre alle principali barriere e possibili strategie di miglioramento. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio osservazionale descrittivo mediante questionario composto da domande chiuse e aperte, somministrato agli infermieri operanti nelle cure primarie presso i distretti sociosanitari Treviso Nord e Treviso Sud dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, a cui hanno risposto 30 professionisti. Il questionario ha indagato cinque aree principali: conoscenza e formazione sul telecontrollo, impatto sul ruolo professionale e sul carico di lavoro, relazione infermiere-assistito e comunicazione a distanza, barriere e difficoltà percepite e proposte di miglioramento. I risultati evidenziano una conoscenza eterogenea del telecontrollo e una formazione specifica limitata. Gli infermieri lo percepiscono come uno strumento utile a migliorare la qualità dell’assistenza e la tempestività degli interventi, ma permangono incertezze riguardo all’autonomia decisionale e al possibile aumento del carico di lavoro. La relazione con gli assistiti è ritenuta complessivamente non compromessa, sebbene emergano criticità legate alla perdita della comunicazione non verbale e alla diffidenza iniziale degli stessi verso la tecnologia. Le principali barriere individuate riguardano i limiti tecnologici, la connettività e la scarsa alfabetizzazione digitale. Tra le aree di miglioramento si identificano invece la formazione continua, l’organizzazione e l’adozione di strumenti più intuitivi. Discussione e conclusioni: Le percezioni emerse indicano un atteggiamento complessivamente favorevole verso il telecontrollo, accompagnato dalla consapevolezza dei limiti organizzativi, tecnologici e formativi che ne condizionano l’efficacia. Gli infermieri riconoscono il potenziale del telecontrollo come strumento complementare all’assistenza tradizionale, capace di migliorare la continuità e la sicurezza delle cure, ma ne evidenziano anche la necessità di un adeguato supporto formativo. Nonostante i limiti numerici e metodologici del campione, lo studio offre spunti utili per riflettere sul ruolo infermieristico nei nuovi modelli di assistenza territoriale e sull’importanza di un approccio integrato tra tecnologia, organizzazione e relazione di cura. Prospettive future di ricerca potrebbero riguardare le percezioni degli assistiti, dei caregiver e degli stessi infermieri dopo la sperimentazione del servizio assistenziale del telecontrollo, contribuendo a fornire una comprensione più completa e realistica.
Il ruolo infermieristico nel telecontrollo: aspettative e percezioni
KARROCA, ALESSIA
2024/2025
Abstract
Background: L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche rappresentano una sfida crescente per i sistemi sanitari, richiedendo modelli assistenziali innovativi e sostenibili. In questo contesto, la telemedicina, e in particolare il telecontrollo, si configura come uno strumento utile a favorire la continuità delle cure, migliorare il monitoraggio clinico e ridurre ricoveri e accessi alle strutture ospedaliere. Tuttavia, la letteratura si è finora concentrata principalmente sugli esiti clinici e organizzativi, trascurando la percezione degli infermieri che operano nell’assistenza territoriale, figure centrali per la realizzazione degli obiettivi strategici di riorganizzazione di servizi territoriali previsti dal Pnrr. L’obiettivo dello studio è quello di esplorare la percezione e le aspettative degli infermieri rispetto al telecontrollo, con particolare attenzione alla conoscenza e alla formazione, all’impatto percepito sul ruolo professionale e sulla relazione infermiere-assistito, oltre alle principali barriere e possibili strategie di miglioramento. Materiali e metodi: È stato condotto uno studio osservazionale descrittivo mediante questionario composto da domande chiuse e aperte, somministrato agli infermieri operanti nelle cure primarie presso i distretti sociosanitari Treviso Nord e Treviso Sud dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, a cui hanno risposto 30 professionisti. Il questionario ha indagato cinque aree principali: conoscenza e formazione sul telecontrollo, impatto sul ruolo professionale e sul carico di lavoro, relazione infermiere-assistito e comunicazione a distanza, barriere e difficoltà percepite e proposte di miglioramento. I risultati evidenziano una conoscenza eterogenea del telecontrollo e una formazione specifica limitata. Gli infermieri lo percepiscono come uno strumento utile a migliorare la qualità dell’assistenza e la tempestività degli interventi, ma permangono incertezze riguardo all’autonomia decisionale e al possibile aumento del carico di lavoro. La relazione con gli assistiti è ritenuta complessivamente non compromessa, sebbene emergano criticità legate alla perdita della comunicazione non verbale e alla diffidenza iniziale degli stessi verso la tecnologia. Le principali barriere individuate riguardano i limiti tecnologici, la connettività e la scarsa alfabetizzazione digitale. Tra le aree di miglioramento si identificano invece la formazione continua, l’organizzazione e l’adozione di strumenti più intuitivi. Discussione e conclusioni: Le percezioni emerse indicano un atteggiamento complessivamente favorevole verso il telecontrollo, accompagnato dalla consapevolezza dei limiti organizzativi, tecnologici e formativi che ne condizionano l’efficacia. Gli infermieri riconoscono il potenziale del telecontrollo come strumento complementare all’assistenza tradizionale, capace di migliorare la continuità e la sicurezza delle cure, ma ne evidenziano anche la necessità di un adeguato supporto formativo. Nonostante i limiti numerici e metodologici del campione, lo studio offre spunti utili per riflettere sul ruolo infermieristico nei nuovi modelli di assistenza territoriale e sull’importanza di un approccio integrato tra tecnologia, organizzazione e relazione di cura. Prospettive future di ricerca potrebbero riguardare le percezioni degli assistiti, dei caregiver e degli stessi infermieri dopo la sperimentazione del servizio assistenziale del telecontrollo, contribuendo a fornire una comprensione più completa e realistica.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99354