L’obiettivo del lavoro è quello di indagare in che modo la disciplina del trasferimento d’azienda nella composizione negoziata abbia delineato un nuovo equilibrio tra autonomia negoziale e intervento dell’autorità giudiziaria, allo scopo di garantire un percorso di risanamento rapido, flessibile e sostenibile, in linea con una nuova visione “di mercato” della crisi d’impresa. Il lavoro si articola in tre capitoli, che sviluppano l’analisi della vicenda circolatoria in esame dai profili generali a quelli applicativi e interpretativi. Il primo capitolo si apre con l’analisi della circolazione dell’azienda nella disciplina privatistica, soffermandosi sui profili generali e sulla ratio sottesa agli artt. 2558, 2559 e 2560 del Codice civile. L’indagine prosegue con l’esame dell’evoluzione normativa della vicenda circolatoria dell’azienda dalla legge fallimentare al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il capitolo si chiude con l’analisi della Proposta di Direttiva “Insolvency III” e del meccanismo di “pre-pack”, quale modello europeo di gestione anticipata della crisi, volto a favorire la vendita competitiva dell’azienda nella fase preconcorsuale. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi della disciplina relativa alla cessione d’azienda nella composizione negoziata della crisi d’impresa. Dopo aver delineato le origini e i caratteri essenziali dell’istituto, il capitolo approfondisce la cessione d’azienda come strumento di risanamento indiretto, che può essere attuato anche in pendenza della composizione negoziata, qualora rappresenti la soluzione necessaria o comunque più conveniente per preservare la continuità aziendale e mantenere l’impresa sul mercato. Vengono poi analizzati i presupposti dell’autorizzazione al trasferimento ex art. 22 CCII e il principio di competitività nella selezione dell’acquirente, quale garanzia di trasparenza e imparzialità. Un’attenzione specifica è riservata al "favor" per il cessionario, espresso nell’esonero di responsabilità per i debiti aziendali risultanti dai libri contabili obbligatori, che costituisce una delle innovazioni più rilevanti dell’istituto. L’analisi prosegue con l’esame della mancata liberazione dell’alienante nelle cessioni con accollo convenzionale e, infine, delle novità introdotte dal “Correttivo ter”, che ha previsto la possibilità di attuare la cessione d’azienda anche successivamente alla chiusura della composizione negoziata. Il terzo capitolo affronta, da ultimo, i principali nodi interpretativi che caratterizzano la disciplina del trasferimento d’azienda nella composizione negoziata. In primo luogo, viene analizzato il significato della locuzione “misure ritenute opportune” di cui all’art. 22, comma 1, lett. d), CCII. Si approfondiscono poi le questioni relative al provvedimento autorizzativo, dalla sua eventuale modificabilità o revocabilità alla definizione del suo contenuto. Ampio spazio è riservato al tema della natura privatistica della vicenda circolatoria nella composizione negoziata, con particolare riguardo al dibattito sulla sorte delle formalità pregiudizievoli iscritte o trascritte sui beni compresi nel compendio aziendale oggetto di trasferimento. Il capitolo si chiude con l’esame delle criticità residue in materia di responsabilità fiscale e successione nei contratti pendenti, profili che continuano a incidere sulla tutela del cessionario e rendono auspicabile un intervento chiarificatore del legislatore.
Il trasferimento d'azienda nella composizione negoziata della crisi d'impresa
DEIURI, MARCO
2024/2025
Abstract
L’obiettivo del lavoro è quello di indagare in che modo la disciplina del trasferimento d’azienda nella composizione negoziata abbia delineato un nuovo equilibrio tra autonomia negoziale e intervento dell’autorità giudiziaria, allo scopo di garantire un percorso di risanamento rapido, flessibile e sostenibile, in linea con una nuova visione “di mercato” della crisi d’impresa. Il lavoro si articola in tre capitoli, che sviluppano l’analisi della vicenda circolatoria in esame dai profili generali a quelli applicativi e interpretativi. Il primo capitolo si apre con l’analisi della circolazione dell’azienda nella disciplina privatistica, soffermandosi sui profili generali e sulla ratio sottesa agli artt. 2558, 2559 e 2560 del Codice civile. L’indagine prosegue con l’esame dell’evoluzione normativa della vicenda circolatoria dell’azienda dalla legge fallimentare al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il capitolo si chiude con l’analisi della Proposta di Direttiva “Insolvency III” e del meccanismo di “pre-pack”, quale modello europeo di gestione anticipata della crisi, volto a favorire la vendita competitiva dell’azienda nella fase preconcorsuale. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi della disciplina relativa alla cessione d’azienda nella composizione negoziata della crisi d’impresa. Dopo aver delineato le origini e i caratteri essenziali dell’istituto, il capitolo approfondisce la cessione d’azienda come strumento di risanamento indiretto, che può essere attuato anche in pendenza della composizione negoziata, qualora rappresenti la soluzione necessaria o comunque più conveniente per preservare la continuità aziendale e mantenere l’impresa sul mercato. Vengono poi analizzati i presupposti dell’autorizzazione al trasferimento ex art. 22 CCII e il principio di competitività nella selezione dell’acquirente, quale garanzia di trasparenza e imparzialità. Un’attenzione specifica è riservata al "favor" per il cessionario, espresso nell’esonero di responsabilità per i debiti aziendali risultanti dai libri contabili obbligatori, che costituisce una delle innovazioni più rilevanti dell’istituto. L’analisi prosegue con l’esame della mancata liberazione dell’alienante nelle cessioni con accollo convenzionale e, infine, delle novità introdotte dal “Correttivo ter”, che ha previsto la possibilità di attuare la cessione d’azienda anche successivamente alla chiusura della composizione negoziata. Il terzo capitolo affronta, da ultimo, i principali nodi interpretativi che caratterizzano la disciplina del trasferimento d’azienda nella composizione negoziata. In primo luogo, viene analizzato il significato della locuzione “misure ritenute opportune” di cui all’art. 22, comma 1, lett. d), CCII. Si approfondiscono poi le questioni relative al provvedimento autorizzativo, dalla sua eventuale modificabilità o revocabilità alla definizione del suo contenuto. Ampio spazio è riservato al tema della natura privatistica della vicenda circolatoria nella composizione negoziata, con particolare riguardo al dibattito sulla sorte delle formalità pregiudizievoli iscritte o trascritte sui beni compresi nel compendio aziendale oggetto di trasferimento. Il capitolo si chiude con l’esame delle criticità residue in materia di responsabilità fiscale e successione nei contratti pendenti, profili che continuano a incidere sulla tutela del cessionario e rendono auspicabile un intervento chiarificatore del legislatore.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Deiuri_Marco_tesi.pdf
accesso aperto
Dimensione
807.63 kB
Formato
Adobe PDF
|
807.63 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/99688