Il presente lavoro offre un’analisi della sicurezza urbana che muove dalla sua “decostruzione” concettuale, per effettuarne una progressiva ricostruzione, seguendo l’evoluzione dell’ordinamento costituzionale e amministrativo. Muove dall’identificazione dei beni giuridici, prima l’ordine pubblico e poi la sicurezza, nelle sue plurime sfaccettature (cap. I). Successivamente si analizza la funzione ad essi servente, quella di pubblica sicurezza, che viene esplorata in tutti i suoi profili (cap. II). Va osservato, nel frattempo, che la realtà politico-costituzionale in cui è nato il diritto di pubblica sicurezza, e nella quale l’Amm. P.S. ha operato in origine, è fondamentalmente mutata, e le nuove tensioni sociali alla criminalità e al disordine si sfogano ora nelle città. Molte sono le riforme che l’Amm. P.S. ha sperimentato, fra cui soprattutto quelle in direzione della sussidiarietà orizzontale e verticale. La riforma del Titolo V Cost. richiede la collaborazione tra i vari livelli di governo (Stato-Regioni-Enti locali) nel far fronte alle emergenze della realtà urbana, nel realizzare una sicurezza urbana “integrata”. In particolare, il D.L. Minniti è fondamentale in questo senso (cap. III), ma la sua applicazione rivela numerose lacune e incoerenze: vengono criticati gli strumenti funzionali ad una prevenzione reattiva-punitiva (ordinanze sindacali, ordini di allontanamento, il c.d. D.A.SPO. urbano, ecc.) (cap. IV). Risulta quantomai necessario superare le disfunzionalità dei patti per la sicurezza urbana, nonché realizzare un autentico coordinamento tra le funzioni di pubblica sicurezza, di assistenza sociale e di rigenerazione urbana.
La sicurezza urbana come crocevia tra le funzioni di ordine e di benessere: dalla polizia di sicurezza alla sicurezza integrata
DE AGOSTINI, DAVIDE
2024/2025
Abstract
Il presente lavoro offre un’analisi della sicurezza urbana che muove dalla sua “decostruzione” concettuale, per effettuarne una progressiva ricostruzione, seguendo l’evoluzione dell’ordinamento costituzionale e amministrativo. Muove dall’identificazione dei beni giuridici, prima l’ordine pubblico e poi la sicurezza, nelle sue plurime sfaccettature (cap. I). Successivamente si analizza la funzione ad essi servente, quella di pubblica sicurezza, che viene esplorata in tutti i suoi profili (cap. II). Va osservato, nel frattempo, che la realtà politico-costituzionale in cui è nato il diritto di pubblica sicurezza, e nella quale l’Amm. P.S. ha operato in origine, è fondamentalmente mutata, e le nuove tensioni sociali alla criminalità e al disordine si sfogano ora nelle città. Molte sono le riforme che l’Amm. P.S. ha sperimentato, fra cui soprattutto quelle in direzione della sussidiarietà orizzontale e verticale. La riforma del Titolo V Cost. richiede la collaborazione tra i vari livelli di governo (Stato-Regioni-Enti locali) nel far fronte alle emergenze della realtà urbana, nel realizzare una sicurezza urbana “integrata”. In particolare, il D.L. Minniti è fondamentale in questo senso (cap. III), ma la sua applicazione rivela numerose lacune e incoerenze: vengono criticati gli strumenti funzionali ad una prevenzione reattiva-punitiva (ordinanze sindacali, ordini di allontanamento, il c.d. D.A.SPO. urbano, ecc.) (cap. IV). Risulta quantomai necessario superare le disfunzionalità dei patti per la sicurezza urbana, nonché realizzare un autentico coordinamento tra le funzioni di pubblica sicurezza, di assistenza sociale e di rigenerazione urbana.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99702