Studio comparato della Convenzione di Istanbul e della Convenzione di Belém do Pará sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne, con un focus specifico sulla violenza domestica, comprese le violenze fisiche, psicologiche e i femminicidi. Questo studio analizza gli strumenti previsti da entrambe le convenzioni per prevenire e contrastare la violenza di genere, mettendo in evidenza le similitudini e le differenze tra i due strumenti normativi, nonché le modalità con cui gli Stati parte applicano concretamente tali disposizioni a livello nazionale. Un’attenzione particolare è dedicata alla responsabilità degli Stati nella commissione o nel perpetuarsi di alcune forme di violenza domestica, soprattutto nei casi in cui ciò derivi dal mancato rispetto degli obblighi previsti dalle convenzioni o dalla carenza di mezzi adeguati per affrontare efficacemente questa forma di violenza strutturale e sistemica. Ad esempio, la formazione insufficiente delle forze dell’ordine, del personale giudiziario e dei servizi sociali può compromettere gravemente la protezione delle vittime e la prevenzione della recidiva. In questo senso, il mancato investimento in politiche pubbliche, strutture di accoglienza, misure di protezione e programmi educativi può configurare una violazione degli obblighi internazionali assunti dagli Stati firmatari delle convenzioni.
La responsabilità degli Stati nella lotta contro la violenza domestica: uno studio comparativo sull'applicazione delle Convenzioni di Istanbul e di Belém do Pará
VALENTINI D'ALESSANDRO, FIORELLA, CAMILLE, LUCIE
2024/2025
Abstract
Studio comparato della Convenzione di Istanbul e della Convenzione di Belém do Pará sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne, con un focus specifico sulla violenza domestica, comprese le violenze fisiche, psicologiche e i femminicidi. Questo studio analizza gli strumenti previsti da entrambe le convenzioni per prevenire e contrastare la violenza di genere, mettendo in evidenza le similitudini e le differenze tra i due strumenti normativi, nonché le modalità con cui gli Stati parte applicano concretamente tali disposizioni a livello nazionale. Un’attenzione particolare è dedicata alla responsabilità degli Stati nella commissione o nel perpetuarsi di alcune forme di violenza domestica, soprattutto nei casi in cui ciò derivi dal mancato rispetto degli obblighi previsti dalle convenzioni o dalla carenza di mezzi adeguati per affrontare efficacemente questa forma di violenza strutturale e sistemica. Ad esempio, la formazione insufficiente delle forze dell’ordine, del personale giudiziario e dei servizi sociali può compromettere gravemente la protezione delle vittime e la prevenzione della recidiva. In questo senso, il mancato investimento in politiche pubbliche, strutture di accoglienza, misure di protezione e programmi educativi può configurare una violazione degli obblighi internazionali assunti dagli Stati firmatari delle convenzioni.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/99708