Lo scopo di questo elaborato finale è quello di riflettere su una possibile metodologia di intervento inclusiva che possa promuovere al contempo lo sviluppo dell’autonomia della persona e quello della partecipazione sociale. Per una ridefinizione della disabilità inizialmente viene fatta una riflessione rispetto al modello di classificazione dell’ICF, il quale favorisce lo spostamento della responsabilità dal soggetto all’ambiente e dove il contesto può agire come barriera oppure come facilitatore. Da questo modello emerge chiaramente la definizione del termine disabilità che tuttavia rappresenta un buon punto di partenza per una ridefinizione ma non risulta essere sufficiente. Pertanto, per una ridefinizione della disabilità, si ritiene necessario inserire il discorso sulla disabilità all’interno del framework teorico delle capability in quanto tale approccio consente un’analisi della diversa abilità considerando l’handicap come una delle tante differenze tra le persone. Per tale motivo si pensa che l’approccio delle capacità possa fornire un quadro adatto a concettualizzare il benessere e la qualità di vita delle persone con autismo, soprattutto per la visione del benessere abbracciata da questo approccio. In seguito ad un breve excursus di quelle che sono le particolarità delle persone dotate di autismo, si cerca di guardare all’autismo attraverso la lente del capability approach. Da questa riflessione emerge che i disturbi dello spettro autistico non devono essere considerati come una menomazione da curare, ma piuttosto come una delle caratteristiche della diversità umana di cui prendersi cura. Nel secondo capitolo viene presentato il programma educativo della Philosophy for Children riflettendo in che modo essa possa essere inclusiva e soprattutto se possa rappresentare una tipologia di intervento funzionale con persone dotate di autismo. Si ipotizza che nelle persone con autismo la pratica della Philosophy for Children possa favorire lo sviluppo della teoria della mente, migliorare le abilità sociali oltre che quelle di problem solving. Inoltre, può essere una metodologia utile all’insegnamento delle regole sociali implicite. Infine, nel terzo capitolo viene riportata un’esperienza concreta realizzata in un ambulatorio territoriale specializzato nel trattamento di persone con disturbo dello spettro autistico.

Philosophy for Children come pratica inclusiva: un metodo per promuovere l'autonomia di persone dotate di autismo

COMINELLI, NICOLE
2021/2022

Abstract

Lo scopo di questo elaborato finale è quello di riflettere su una possibile metodologia di intervento inclusiva che possa promuovere al contempo lo sviluppo dell’autonomia della persona e quello della partecipazione sociale. Per una ridefinizione della disabilità inizialmente viene fatta una riflessione rispetto al modello di classificazione dell’ICF, il quale favorisce lo spostamento della responsabilità dal soggetto all’ambiente e dove il contesto può agire come barriera oppure come facilitatore. Da questo modello emerge chiaramente la definizione del termine disabilità che tuttavia rappresenta un buon punto di partenza per una ridefinizione ma non risulta essere sufficiente. Pertanto, per una ridefinizione della disabilità, si ritiene necessario inserire il discorso sulla disabilità all’interno del framework teorico delle capability in quanto tale approccio consente un’analisi della diversa abilità considerando l’handicap come una delle tante differenze tra le persone. Per tale motivo si pensa che l’approccio delle capacità possa fornire un quadro adatto a concettualizzare il benessere e la qualità di vita delle persone con autismo, soprattutto per la visione del benessere abbracciata da questo approccio. In seguito ad un breve excursus di quelle che sono le particolarità delle persone dotate di autismo, si cerca di guardare all’autismo attraverso la lente del capability approach. Da questa riflessione emerge che i disturbi dello spettro autistico non devono essere considerati come una menomazione da curare, ma piuttosto come una delle caratteristiche della diversità umana di cui prendersi cura. Nel secondo capitolo viene presentato il programma educativo della Philosophy for Children riflettendo in che modo essa possa essere inclusiva e soprattutto se possa rappresentare una tipologia di intervento funzionale con persone dotate di autismo. Si ipotizza che nelle persone con autismo la pratica della Philosophy for Children possa favorire lo sviluppo della teoria della mente, migliorare le abilità sociali oltre che quelle di problem solving. Inoltre, può essere una metodologia utile all’insegnamento delle regole sociali implicite. Infine, nel terzo capitolo viene riportata un’esperienza concreta realizzata in un ambulatorio territoriale specializzato nel trattamento di persone con disturbo dello spettro autistico.
2021
Philosophy for Children as an inclusive practice: a method to promote autonomy of people equipped with autism
Inclusione
Filosofare
Autismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11038