Nella letteratura contemporanea è impossibile parlare del fenomeno migratorio senza includere il concetto di genere, poiché consente di indagare su molti aspetti coinvolti nel processo migratorio soprattutto grazie al crescente coinvolgimento delle donne nei flussi. Questo fenomeno viene definito femminilizzazione dei processi migratori, le ricerche si sviluppano a partire dal XX secolo negli Stati uniti, quando alcune osservazioni si sono concentrate sul predominio del genere femminile nei flussi migratori denunciando la letteratura precedente che era caratterizzata prevalentemente da una visione maschile della migrazione, definito come unico modello universale (Vianello, 2014). Per questo motivo la donna migrante veniva rappresentata come un attore passivo e dipendente, che aveva la possibilità di compiere un viaggio migratorio solo a seguito dagli uomini, come il proprio marito o il padre. Negli ultimi decenni il coinvolgimento delle donne nelle traiettorie migratorie è diventato molto più visibile e preso in analisi da diversi studiosi, tra cui Castels e Miller (2009) e Maurizio Ambrosini, sociologo italiano. A livello storico la componente femminile nella migrazione c’è sempre stata anche se minor misura, non migravano solo per motivi familiari ma anche in maniera autonoma in cerca di un lavoro.

Donne e percorsi migratori: prospettiva di genere

DIAGNE, AMY
2021/2022

Abstract

Nella letteratura contemporanea è impossibile parlare del fenomeno migratorio senza includere il concetto di genere, poiché consente di indagare su molti aspetti coinvolti nel processo migratorio soprattutto grazie al crescente coinvolgimento delle donne nei flussi. Questo fenomeno viene definito femminilizzazione dei processi migratori, le ricerche si sviluppano a partire dal XX secolo negli Stati uniti, quando alcune osservazioni si sono concentrate sul predominio del genere femminile nei flussi migratori denunciando la letteratura precedente che era caratterizzata prevalentemente da una visione maschile della migrazione, definito come unico modello universale (Vianello, 2014). Per questo motivo la donna migrante veniva rappresentata come un attore passivo e dipendente, che aveva la possibilità di compiere un viaggio migratorio solo a seguito dagli uomini, come il proprio marito o il padre. Negli ultimi decenni il coinvolgimento delle donne nelle traiettorie migratorie è diventato molto più visibile e preso in analisi da diversi studiosi, tra cui Castels e Miller (2009) e Maurizio Ambrosini, sociologo italiano. A livello storico la componente femminile nella migrazione c’è sempre stata anche se minor misura, non migravano solo per motivi familiari ma anche in maniera autonoma in cerca di un lavoro.
2021
Women and migration patterns: gender perspective
Approccio di genere
Rischi e insicurezze
Paese d'origine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/11172