Nell’ambito dell’educazione e della cura stanno prendendo sempre più piede i percorsi basati sull’uso dell’arte e stanno quindi crescendo esponenzialmente il numero di figure professionali specializzate. Per questo motivo ho scelto di approfondire un particolare approccio alla danzaterapia, diffuso in tutto il mondo e che ha avuto grandissima influenza all’interno del campo della danzaterapia e delle Artiterapie: il metodo Fux, dal nome della sua fondatrice, Maria Fux, una delle figure più importanti ed emblematiche in questo ambito. La tesi è articolata in tre capitoli. Si apre con un breve excursus storico sull’arte in riferimento alla cura, da cui si evince come l’arte abbia sempre occupato un posto rilevante nella vita dell’uomo, intrecciandosi con altri ambiti e arrivando ad essere riconosciuta come metodo terapeutico. All’interno del primo capitolo si approfondisce anche la nascita dell’Arteterapia, i suoi usi e le tecniche a cui ricorre, con un particolare accento sulle pratiche e i contesti dove viene applicata ad oggi. Il primo capitolo si conclude con un riferimento all’arte nell’educazione, in particolar modo in rapporto con l’infanzia, presentando i profili degli studiosi che maggiormente hanno portato un contributo significativo al tema. Il secondo capitolo è incentrato sulla disciplina della danzaterapia. In primis ne viene trattata l’origine storica, quindi i presupposti teorici e il contesto che hanno permesso alla danzaterapia di svilupparsi e di affermarsi, dando particolare attenzione all’apporto che la corrente della Modern Dance e i suoi artisti hanno offerto. Dopo aver approfondito le basi teoriche e le figure precorritrici della nascita della danzaterapia, questa viene esaminata come disciplina, dalle prime danzaterapeute agli approcci che si sono sviluppati in seguito, tenendo conto degli aspetti teorici più importanti della disciplina in sé. Il capitolo volge al termine con la presentazione e un breve approfondimento di uno degli orientamenti di danzaterapia ad oggi più in uso e diffusi insieme alla danzaterapia di Maria Fux, la danzamovimentoterapia di Vincenzo Bellia. Il terzo capitolo si concentra sulla figura di Maria Fux e sul suo metodo. Si apre con una presentazione degli aspetti più significativi della vita dell’artista, della sua formazione e della sua carriera. Inoltre, viene trattato il suo approccio alla danzaterapia. Il capitolo prosegue con un approfondimento degli aspetti metodologici fondanti del metodo Fux e delle caratteristiche principali dell’incontro di danzaterapia. Vengono affrontati, inoltre, alcuni sviluppi odierni della danzaterapia, partendo da quelli strettamente collegati al metodo Fux e arrivando a trattare anche quelli che se ne sono distaccati come, per esempio, la danzaterapia individuale. Il capitolo si conclude con la presentazione di alcuni ambiti di applicazione di questa metodologia in Italia, nei contesti di prevenzione e cura delle patologie. La motivazione che mi ha spinto a portare questo argomento è strettamente collegata con la frequentazione del corso Metodologie del Teatro e dello Spettacolo. Nonostante l’importanza e le potenzialità della danzaterapia in campo educativo nel panorama odierno, questa viene ancora altamente sminuita e sottovalutata da molti. Per questo motivo ho scelto di approfondire questo tema all’interno della mia relazione ponendo l’accento sul metodo elaborato da Maria Fux, che mi ha colpito per l’estrema rilevanza che da all’integrazione e all’inclusione. Maria Fux ritiene che ognuno possa danzare, poiché ognuno ha il ritmo di sé e che ogni individuo possa attivare un percorso di trasformazione dei propri limiti in risorse. Questi aspetti della sua metodologia le permettono di inserirsi nel campo dell’educazione odierna. Inoltre, mi è sembrato il modo giusto per celebrare il centenario della nascita della maestra Maria Fux che ricorre quest'anno.
Trasformare i limiti in risorse: la danzaterapia di Maria Fux
ZUCCON, CAMILLA
2021/2022
Abstract
Nell’ambito dell’educazione e della cura stanno prendendo sempre più piede i percorsi basati sull’uso dell’arte e stanno quindi crescendo esponenzialmente il numero di figure professionali specializzate. Per questo motivo ho scelto di approfondire un particolare approccio alla danzaterapia, diffuso in tutto il mondo e che ha avuto grandissima influenza all’interno del campo della danzaterapia e delle Artiterapie: il metodo Fux, dal nome della sua fondatrice, Maria Fux, una delle figure più importanti ed emblematiche in questo ambito. La tesi è articolata in tre capitoli. Si apre con un breve excursus storico sull’arte in riferimento alla cura, da cui si evince come l’arte abbia sempre occupato un posto rilevante nella vita dell’uomo, intrecciandosi con altri ambiti e arrivando ad essere riconosciuta come metodo terapeutico. All’interno del primo capitolo si approfondisce anche la nascita dell’Arteterapia, i suoi usi e le tecniche a cui ricorre, con un particolare accento sulle pratiche e i contesti dove viene applicata ad oggi. Il primo capitolo si conclude con un riferimento all’arte nell’educazione, in particolar modo in rapporto con l’infanzia, presentando i profili degli studiosi che maggiormente hanno portato un contributo significativo al tema. Il secondo capitolo è incentrato sulla disciplina della danzaterapia. In primis ne viene trattata l’origine storica, quindi i presupposti teorici e il contesto che hanno permesso alla danzaterapia di svilupparsi e di affermarsi, dando particolare attenzione all’apporto che la corrente della Modern Dance e i suoi artisti hanno offerto. Dopo aver approfondito le basi teoriche e le figure precorritrici della nascita della danzaterapia, questa viene esaminata come disciplina, dalle prime danzaterapeute agli approcci che si sono sviluppati in seguito, tenendo conto degli aspetti teorici più importanti della disciplina in sé. Il capitolo volge al termine con la presentazione e un breve approfondimento di uno degli orientamenti di danzaterapia ad oggi più in uso e diffusi insieme alla danzaterapia di Maria Fux, la danzamovimentoterapia di Vincenzo Bellia. Il terzo capitolo si concentra sulla figura di Maria Fux e sul suo metodo. Si apre con una presentazione degli aspetti più significativi della vita dell’artista, della sua formazione e della sua carriera. Inoltre, viene trattato il suo approccio alla danzaterapia. Il capitolo prosegue con un approfondimento degli aspetti metodologici fondanti del metodo Fux e delle caratteristiche principali dell’incontro di danzaterapia. Vengono affrontati, inoltre, alcuni sviluppi odierni della danzaterapia, partendo da quelli strettamente collegati al metodo Fux e arrivando a trattare anche quelli che se ne sono distaccati come, per esempio, la danzaterapia individuale. Il capitolo si conclude con la presentazione di alcuni ambiti di applicazione di questa metodologia in Italia, nei contesti di prevenzione e cura delle patologie. La motivazione che mi ha spinto a portare questo argomento è strettamente collegata con la frequentazione del corso Metodologie del Teatro e dello Spettacolo. Nonostante l’importanza e le potenzialità della danzaterapia in campo educativo nel panorama odierno, questa viene ancora altamente sminuita e sottovalutata da molti. Per questo motivo ho scelto di approfondire questo tema all’interno della mia relazione ponendo l’accento sul metodo elaborato da Maria Fux, che mi ha colpito per l’estrema rilevanza che da all’integrazione e all’inclusione. Maria Fux ritiene che ognuno possa danzare, poiché ognuno ha il ritmo di sé e che ogni individuo possa attivare un percorso di trasformazione dei propri limiti in risorse. Questi aspetti della sua metodologia le permettono di inserirsi nel campo dell’educazione odierna. Inoltre, mi è sembrato il modo giusto per celebrare il centenario della nascita della maestra Maria Fux che ricorre quest'anno.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/11841