La caduta per un anziano può determinare o evidenziare la sua fragilità e gli studi che ne hanno indagato i fattori contribuenti e quelli di prevenzione propongono l’effettuazione di “esercizio fisico” per ridurne l’incidenza con verificata efficacia. La finalità di questo elaborato è individuare quelle specifiche indicazioni terapeutiche efficaci per il paziente anziano fragile, focalizzando sugli aspetti tecnico-operativi dell’intervento e sulle indicazioni riabilitative specifiche di prevenzione. Dalle ricerche effettuate sulle banche dati disponibili, sono state selezionate tre revisioni sistematiche e meta-analisi de “The Cochrane Collaboration”: Gillespie LD. (2012) “Interventions for preventing falls in older people living in the community”; Cameron ID. (2012) “Interventions for preventing falls in older people in care facilities and hospitals”; Kendrick D. (2014) “Exercise for reducing fear of falling in older people living in the community”. Dall’analisi è emerso che, per gli anziani residenti nel territorio, sono efficaci gli esercizi di equilibrio, flessibilità e rinforzo, svolti congiuntamente, in gruppo o individualmente al proprio domicilio nonchè la pratica del Tai Chi. Il solo allenamento dell’equilibrio è meno efficace, mentre il solo rinforzo è potenzialmente nocivo. Per gli anziani ricoverati nelle strutture di lungodegenza, l’efficacia dell’intervento è maggiore per i soggetti che richiedono un livello di assistenza minore. Nei reparti di cura ospedalieri in fase subacuta sono efficaci i cicli di riabilitazione intensivi, in particolar modo se effettuati con apparecchiature meccaniche quali il treadmill asimmetrico o la piattaforma di allenamento dell’equilibrio mediante il visual feedback. Per quanto riguarda l’importante fattore di rischio della sindrome della paura di cadere (Post Fall Syndrome), l’esercizio del Tai Chi è efficace nel ridurla, così come l’allenamento dell’equilibrio statico e dinamico, anche se quest’ultimo in misura inferiore. Non determinano differenze significative d’efficacia la durata del ciclo di sedute, il numero di sessioni settimanali d’esercizio e il livello di rischio di cadere dei partecipanti rilevato prima dell’intervento, mentre incide sui risultati il tipo di attività fatta svolgere al gruppo di controllo che subisce un maggior distacco dal gruppo intervento se non effettua alcuna attività. Gli studi, spesso, non descrivono nel dettaglio le attività somministrate ai pazienti, ma vanno ad elencare macrocategorie di esercizio non riportando altri elementi.

L'anziano fragile e il rischio di caduta: efficacia della riabilitazione.una revisione di letteratura

Colancecco, Fernando
2016/2017

Abstract

La caduta per un anziano può determinare o evidenziare la sua fragilità e gli studi che ne hanno indagato i fattori contribuenti e quelli di prevenzione propongono l’effettuazione di “esercizio fisico” per ridurne l’incidenza con verificata efficacia. La finalità di questo elaborato è individuare quelle specifiche indicazioni terapeutiche efficaci per il paziente anziano fragile, focalizzando sugli aspetti tecnico-operativi dell’intervento e sulle indicazioni riabilitative specifiche di prevenzione. Dalle ricerche effettuate sulle banche dati disponibili, sono state selezionate tre revisioni sistematiche e meta-analisi de “The Cochrane Collaboration”: Gillespie LD. (2012) “Interventions for preventing falls in older people living in the community”; Cameron ID. (2012) “Interventions for preventing falls in older people in care facilities and hospitals”; Kendrick D. (2014) “Exercise for reducing fear of falling in older people living in the community”. Dall’analisi è emerso che, per gli anziani residenti nel territorio, sono efficaci gli esercizi di equilibrio, flessibilità e rinforzo, svolti congiuntamente, in gruppo o individualmente al proprio domicilio nonchè la pratica del Tai Chi. Il solo allenamento dell’equilibrio è meno efficace, mentre il solo rinforzo è potenzialmente nocivo. Per gli anziani ricoverati nelle strutture di lungodegenza, l’efficacia dell’intervento è maggiore per i soggetti che richiedono un livello di assistenza minore. Nei reparti di cura ospedalieri in fase subacuta sono efficaci i cicli di riabilitazione intensivi, in particolar modo se effettuati con apparecchiature meccaniche quali il treadmill asimmetrico o la piattaforma di allenamento dell’equilibrio mediante il visual feedback. Per quanto riguarda l’importante fattore di rischio della sindrome della paura di cadere (Post Fall Syndrome), l’esercizio del Tai Chi è efficace nel ridurla, così come l’allenamento dell’equilibrio statico e dinamico, anche se quest’ultimo in misura inferiore. Non determinano differenze significative d’efficacia la durata del ciclo di sedute, il numero di sessioni settimanali d’esercizio e il livello di rischio di cadere dei partecipanti rilevato prima dell’intervento, mentre incide sui risultati il tipo di attività fatta svolgere al gruppo di controllo che subisce un maggior distacco dal gruppo intervento se non effettua alcuna attività. Gli studi, spesso, non descrivono nel dettaglio le attività somministrate ai pazienti, ma vanno ad elencare macrocategorie di esercizio non riportando altri elementi.
2016-03-23
anziano fragile, caduta, efficacia riabilitazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26873