Questa Tesi di Laurea si propone di indagare le evidenze ad oggi presenti in letteratura rispetto alla dimissione precoce associata a intervento domiciliare con persone colpite da ictus, approfondendo il ruolo del Terapista Occupazionale e ipotizzando una stima dei costi in un’azienda sanitaria del Friuli Venezia Giulia. Al fine di individuare gli articoli più significativi è stata condotta una ricerca tramite consultazione delle banche dati Medline, OTseeker e Cochrane, inoltre sono stati consultati testi e linee guida inerenti la Terapia Occupazionale nel trattamento dell’ictus. Da quanto è stato possibile approfondire, la dimissione precoce sembra essere più vantaggiosa per le condizioni di disabilità medio-lievi (indice di Barthel > 9/20). La modalità organizzativa più efficace è quella caratterizzata da un team multidisciplinare che coordina tutto il percorso riabilitativo (Fearon et al., 2012). Il setting riabilitativo domiciliare nel post ricovero non produce effetti negativi rispetto a ai servizi convenzionalmente forniti nei centri di cura (Hillier e Inglis-Jassiem, 2010). Relativamente al dominio costo-efficacia, l’accesso alle dimissioni precoci protette può contribuire alla riduzione della spesa sanitaria (Krueger et al. 2012). Dall’analisi dei dati reali e dalla stima dei costi è emerso che un servizio di dimissione precoce e protetta coinvolgerebbe solo una quota limitata di pazienti ricoverati per ictus. Per questi pazienti si è stimato un risparmio nei costi derivato dalla degenza ridotta associato ad una consistente copertura riabilitativa. Tuttavia, i risultati ottenuti in questa stima necessitano di ulteriori approfondimenti in particolare attraverso la misura Quality-Adjusted Life-Year (QALY) e l’impiego di riferimenti clinici.

Dimissione precoce con intervento domiciliare nei pazienti con ictus: revisione della letteratura, ruolo del Terapista Occupazionale e stima dei costi in un Azienda sanitaria

Gentili, Matteo
2016/2017

Abstract

Questa Tesi di Laurea si propone di indagare le evidenze ad oggi presenti in letteratura rispetto alla dimissione precoce associata a intervento domiciliare con persone colpite da ictus, approfondendo il ruolo del Terapista Occupazionale e ipotizzando una stima dei costi in un’azienda sanitaria del Friuli Venezia Giulia. Al fine di individuare gli articoli più significativi è stata condotta una ricerca tramite consultazione delle banche dati Medline, OTseeker e Cochrane, inoltre sono stati consultati testi e linee guida inerenti la Terapia Occupazionale nel trattamento dell’ictus. Da quanto è stato possibile approfondire, la dimissione precoce sembra essere più vantaggiosa per le condizioni di disabilità medio-lievi (indice di Barthel > 9/20). La modalità organizzativa più efficace è quella caratterizzata da un team multidisciplinare che coordina tutto il percorso riabilitativo (Fearon et al., 2012). Il setting riabilitativo domiciliare nel post ricovero non produce effetti negativi rispetto a ai servizi convenzionalmente forniti nei centri di cura (Hillier e Inglis-Jassiem, 2010). Relativamente al dominio costo-efficacia, l’accesso alle dimissioni precoci protette può contribuire alla riduzione della spesa sanitaria (Krueger et al. 2012). Dall’analisi dei dati reali e dalla stima dei costi è emerso che un servizio di dimissione precoce e protetta coinvolgerebbe solo una quota limitata di pazienti ricoverati per ictus. Per questi pazienti si è stimato un risparmio nei costi derivato dalla degenza ridotta associato ad una consistente copertura riabilitativa. Tuttavia, i risultati ottenuti in questa stima necessitano di ulteriori approfondimenti in particolare attraverso la misura Quality-Adjusted Life-Year (QALY) e l’impiego di riferimenti clinici.
2016-11-22
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/26912