Nel periodo del Covid19, il mondo della scuola ha dovuto stilare nuovi confini, ridefinendo strategie, tecniche e obiettivi. Benché sia un ambito esplorato approfonditamente, la DaD (didattica a distanza) ha dato spazio a nuove riletture nel mondo scolastico. Ad oggi, sono stati molteplici i metodi formativi che si sono sviluppati negli anni per far fronte a tale necessità (Trentin, 2020) quali: la videoconferenza, la videoregistrazione, audio-conferenza e didattica integrata. Con l’avvento dell’emergenza COVID19, la prima Istituzione ad aver subìto modifiche nella sua offerta formativa è stata la scuola. Con il DPCM del 4 marzo 2020, già si stabiliva la chiusura di ogni ordine e grado. In un momento del tutto inaspettato, vi è stata una categoria di studenti, i frequentanti dell’ultimo anno delle superiori, che più di tutte ha dovuto fronteggiare questa scelta, a causa di incertezze del cambiamento nel metodo di studio e dell’esame di maturità. Tale ricerca mira a capire quali siano state le metodologie, le tecniche e gli strumenti che hanno favorito o meno un’adeguata partecipazione attiva degli studenti durante il periodo di pandemia e quali strumenti (tecnologici e non), invece, sono stati motivo di distrazione. Attraverso la somministrazione di un’intervista strutturata con campione non probabilistico (a valanga) di 8 maturandi dell’anno scolastico 2019/2020, inoltre, si concluderà approfondendo, sulla base del loro vissuto, il grado di partecipazione provato, le considerazioni degli studenti circa i criteri per un adeguato ambiente di apprendimento che favorisce la partecipazione attiva in DaD.
DaD, distrazione e partecipazione attiva degli studenti in pandemia: dialogo e confronto con i maturandi durante il primo lockdown nel territorio di Gioia del Colle (BA)
DEPALMA, ANGELA
2021/2022
Abstract
Nel periodo del Covid19, il mondo della scuola ha dovuto stilare nuovi confini, ridefinendo strategie, tecniche e obiettivi. Benché sia un ambito esplorato approfonditamente, la DaD (didattica a distanza) ha dato spazio a nuove riletture nel mondo scolastico. Ad oggi, sono stati molteplici i metodi formativi che si sono sviluppati negli anni per far fronte a tale necessità (Trentin, 2020) quali: la videoconferenza, la videoregistrazione, audio-conferenza e didattica integrata. Con l’avvento dell’emergenza COVID19, la prima Istituzione ad aver subìto modifiche nella sua offerta formativa è stata la scuola. Con il DPCM del 4 marzo 2020, già si stabiliva la chiusura di ogni ordine e grado. In un momento del tutto inaspettato, vi è stata una categoria di studenti, i frequentanti dell’ultimo anno delle superiori, che più di tutte ha dovuto fronteggiare questa scelta, a causa di incertezze del cambiamento nel metodo di studio e dell’esame di maturità. Tale ricerca mira a capire quali siano state le metodologie, le tecniche e gli strumenti che hanno favorito o meno un’adeguata partecipazione attiva degli studenti durante il periodo di pandemia e quali strumenti (tecnologici e non), invece, sono stati motivo di distrazione. Attraverso la somministrazione di un’intervista strutturata con campione non probabilistico (a valanga) di 8 maturandi dell’anno scolastico 2019/2020, inoltre, si concluderà approfondendo, sulla base del loro vissuto, il grado di partecipazione provato, le considerazioni degli studenti circa i criteri per un adeguato ambiente di apprendimento che favorisce la partecipazione attiva in DaD.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/29972