La nostra corteccia cerebrale è al 50% impegnata ad elaborare segnali di carattere visivo, questo ci suggerisce che siamo stati proprio noi, nei secoli, ad aver “deciso” che per la nostra sopravvivenza il senso più utile era ed è la vista e abbiamo così innescato uno sviluppo stupefacente della nostra mente in questo senso. Perché quindi non dovremmo aspettarci che ciò che vediamo nel volto e nel comportamento altrui sia più importante di ciò che ci dice a parole? E’ vero, ci differenziamo dagli animali per la nostra capacità di interagire oralmente ed elaborare pensieri, ma non dobbiamo dimenticare che è grazie a ciò che scorgiamo di non verbale a far sì che in noi si vengano a formare delle opinioni, euristiche su chi ci troviamo di fronte, pensieri e sensazioni che poi spesso con il tempo scopriamo essere vere. Possiamo quindi presupporre che il nostro inconscio sia forse più bravo di noi a leggere le persone ma con un pò di impegno riusciamo a portare a galla queste sensazioni e imparare a riconoscere, classificare o comunque interpretare questi segnali visivi che il volto dell’altro ci comunica.
Microespressioni: indizi genuini o ingannevoli?
DE PIERI, ELEONORA
2021/2022
Abstract
La nostra corteccia cerebrale è al 50% impegnata ad elaborare segnali di carattere visivo, questo ci suggerisce che siamo stati proprio noi, nei secoli, ad aver “deciso” che per la nostra sopravvivenza il senso più utile era ed è la vista e abbiamo così innescato uno sviluppo stupefacente della nostra mente in questo senso. Perché quindi non dovremmo aspettarci che ciò che vediamo nel volto e nel comportamento altrui sia più importante di ciò che ci dice a parole? E’ vero, ci differenziamo dagli animali per la nostra capacità di interagire oralmente ed elaborare pensieri, ma non dobbiamo dimenticare che è grazie a ciò che scorgiamo di non verbale a far sì che in noi si vengano a formare delle opinioni, euristiche su chi ci troviamo di fronte, pensieri e sensazioni che poi spesso con il tempo scopriamo essere vere. Possiamo quindi presupporre che il nostro inconscio sia forse più bravo di noi a leggere le persone ma con un pò di impegno riusciamo a portare a galla queste sensazioni e imparare a riconoscere, classificare o comunque interpretare questi segnali visivi che il volto dell’altro ci comunica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/30290