Il presente lavoro di tesi sperimentale, costituito da una prima parte introduttiva al fine di di far luce sulle conoscenze già presenti in letteratura, ha come obiettivo valutare la percezione del tempo implicita ed esplicita in adulti sani e pazienti che abbiano subito un ictus. La rappresentazione metrica del tempo a livello cerebrale può configurarsi come stima della durata – tempo esplicito – o come previsione temporale – tempo implicito. Mentre il tempismo esplicito viene attivato chiedendo al soggetto una stima accurata della durata, dunque se questa è più breve o più lunga di uno standard precedentemente memorizzato, il tempismo implicito è impegnato nell’utilizzo del tempo per previsioni della durata di eventi futuri. Nel progetto di ricerca POTIS sono stati presi in considerazione pazienti con lesioni focali acquisite nell’area del cervelletto e dei gangli della base, escludendo lesioni cerebrali conseguenti a malattie neuro-degenerative. Per lesione cerebrale ci si riferisce ad un danno al cervello provocato da una malattia o da un infortunio che causa compromissioni specifiche delle funzioni nelle aree interessate al danno. Le cause più frequenti delle lesioni cerebrali sono gli ictus, le emorragie, i traumi e i tumori cerebrali. A tal riguardo, gli studi presenti nel panorama scientifico suggeriscono che, indipendentemente dal lato della lesione, le alterazioni del sistema neurale modificano la velocità dell’orologio interno originando una alterazione sia nella sincronizzazione sia nell’elaborazione del giudizio temporale durante il processo. Il cervelletto agisce nelle funzioni di cronometraggio regolando l’input delle informazioni sensoriali e innescando l’azione motoria: inevitabilmente, una lesione cerebellare riduce la prestazione in compiti decisionali.

La percezione del tempo implicito e del tempo esplicito in soggetti con lesioni focali al cervelletto.

COLOTTA, ANGELA
2021/2022

Abstract

Il presente lavoro di tesi sperimentale, costituito da una prima parte introduttiva al fine di di far luce sulle conoscenze già presenti in letteratura, ha come obiettivo valutare la percezione del tempo implicita ed esplicita in adulti sani e pazienti che abbiano subito un ictus. La rappresentazione metrica del tempo a livello cerebrale può configurarsi come stima della durata – tempo esplicito – o come previsione temporale – tempo implicito. Mentre il tempismo esplicito viene attivato chiedendo al soggetto una stima accurata della durata, dunque se questa è più breve o più lunga di uno standard precedentemente memorizzato, il tempismo implicito è impegnato nell’utilizzo del tempo per previsioni della durata di eventi futuri. Nel progetto di ricerca POTIS sono stati presi in considerazione pazienti con lesioni focali acquisite nell’area del cervelletto e dei gangli della base, escludendo lesioni cerebrali conseguenti a malattie neuro-degenerative. Per lesione cerebrale ci si riferisce ad un danno al cervello provocato da una malattia o da un infortunio che causa compromissioni specifiche delle funzioni nelle aree interessate al danno. Le cause più frequenti delle lesioni cerebrali sono gli ictus, le emorragie, i traumi e i tumori cerebrali. A tal riguardo, gli studi presenti nel panorama scientifico suggeriscono che, indipendentemente dal lato della lesione, le alterazioni del sistema neurale modificano la velocità dell’orologio interno originando una alterazione sia nella sincronizzazione sia nell’elaborazione del giudizio temporale durante il processo. Il cervelletto agisce nelle funzioni di cronometraggio regolando l’input delle informazioni sensoriali e innescando l’azione motoria: inevitabilmente, una lesione cerebellare riduce la prestazione in compiti decisionali.
2021
Implicit and explicit timing in patients with cerebellar stroke
timing
cervelletto
lesione
tempo implicito
tempo esplicito
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/31184