La malattia e l’ospedalizzazione rappresentano delle esperienze complesse tanto per l’adulto quanto per il bambino che però, a differenza del primo, non dispone pienamente dei mezzi cognitivi e intellettuali per comprendere e gestire la rilevanza di tale cambiamento. Nel momento in cui, inaspettatamente, come spesso accade, viene a configurarsi una situazione di vita così confusa, dove il piccolo paziente privato della sua libertà e quotidianità può incorrere in quello che Donald Woods Winnicott (1986) definisce black-out emozionale, la scuola in ospedale non può che rappresentare la chiave di volta per mantenere viva e vivace l’identità del bambino. L’insegnante ospedaliero, pertanto, tenuto conto delle "Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare" (MIUR, 2019), è chiamato ad agire lungo tre direttrici principali: sul piano dell’identità, aiutando il bambino, grazie ad una progettualità individualizzata e personalizzata, nella co-costruzione del difficile percorso di coscienza e accettazione della nuova realtà; sul piano didattico, tutelando, grazie all’impiego di peculiari metodologie didattiche, il diritto del piccolo paziente a proseguire il suo percorso di apprendimento; e, infine, sul piano della continuità, coadiuvando il bambino a mantenere vive, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le sue relazioni affettive e amicali. In virtù dei traguardi sopra elicitati, il presente lavoro di tesi ha l’obiettivo di indagare e ricostruire le risorse e le buone pratiche metodologiche e tecnologiche adottate dagli insegnanti che esercitano la propria professionalità all’interno delle scuole in ospedale del Veneto. Per il raggiungimento di tale scopo, si è condotta una ricognizione e un’analisi critica delle principali metodologie e tecnologie didattiche esperite dai docenti in servizio presso le strutture ospedaliere del Veneto. In particolare, tale ricostruzione è stata effettuata raccogliendo, vagliando e confrontando i pareri espressi da un gruppo di docenti di scuola primaria a seguito della somministrazione di un’intervista semi-strutturata.
METODOLOGIE E TECNOLOGIE DIDATTICHE. Le buone pratiche nella progettualità delle scuole in ospedale del Veneto.
ANDRETTA, ALICE
2021/2022
Abstract
La malattia e l’ospedalizzazione rappresentano delle esperienze complesse tanto per l’adulto quanto per il bambino che però, a differenza del primo, non dispone pienamente dei mezzi cognitivi e intellettuali per comprendere e gestire la rilevanza di tale cambiamento. Nel momento in cui, inaspettatamente, come spesso accade, viene a configurarsi una situazione di vita così confusa, dove il piccolo paziente privato della sua libertà e quotidianità può incorrere in quello che Donald Woods Winnicott (1986) definisce black-out emozionale, la scuola in ospedale non può che rappresentare la chiave di volta per mantenere viva e vivace l’identità del bambino. L’insegnante ospedaliero, pertanto, tenuto conto delle "Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare" (MIUR, 2019), è chiamato ad agire lungo tre direttrici principali: sul piano dell’identità, aiutando il bambino, grazie ad una progettualità individualizzata e personalizzata, nella co-costruzione del difficile percorso di coscienza e accettazione della nuova realtà; sul piano didattico, tutelando, grazie all’impiego di peculiari metodologie didattiche, il diritto del piccolo paziente a proseguire il suo percorso di apprendimento; e, infine, sul piano della continuità, coadiuvando il bambino a mantenere vive, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le sue relazioni affettive e amicali. In virtù dei traguardi sopra elicitati, il presente lavoro di tesi ha l’obiettivo di indagare e ricostruire le risorse e le buone pratiche metodologiche e tecnologiche adottate dagli insegnanti che esercitano la propria professionalità all’interno delle scuole in ospedale del Veneto. Per il raggiungimento di tale scopo, si è condotta una ricognizione e un’analisi critica delle principali metodologie e tecnologie didattiche esperite dai docenti in servizio presso le strutture ospedaliere del Veneto. In particolare, tale ricostruzione è stata effettuata raccogliendo, vagliando e confrontando i pareri espressi da un gruppo di docenti di scuola primaria a seguito della somministrazione di un’intervista semi-strutturata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/31505