Cioccolato fondente: si può parlare di alimento funzionale?

È possibile affermare che il cioccolato fondente sia un “alimento funzionale” in quanto contiene diversi composti bioattivi, nutraceutici (polifenoli, metilxantine, melanoidine, tetraisochinoline e acidi grassi), in grado di svolgere azioni benefiche per l’organismo: azione antiossidante, euforizzante, antidepressiva, antinfiammatoria, aiuta la memoria e la concentrazione, aumenta i livelli di colesterolo HDL e riduce l’ossidazione delle LDL, favorisce la circolazione sanguigna e previene l’ipertensione, aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie croniche quali diabete, obesità, cancro, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. È bene però non dimenticare che, innanzitutto, il cioccolato fondente è di per sé altamente energetico e che per questo motivo non è consigliabile consumare una porzione giornaliera di cioccolato fondente eccessiva (15-30 g al giorno); inoltre che la percentuale di cacao che dev’essere contenuta nel cioccolato affinché i benefici legati al suo consumo possano essere considerevoli, è almeno del 70%. Tenendo presente che nessun alimento è di per sé miracoloso, quindi, il modo più semplice e sano per ricavare benefici dagli alimenti, è quello di consumarli in modo consapevole, variandoli e senza eccedere.