Nei dilemmi morali la decisione può essere guidata da un’inclinazione deontologica o utilitaristica. È stato osservato che utilizzare una lingua straniera per prendere decisioni morali si associa a risposte diverse rispetto a quando le decisioni vengono prese in lingua nativa. Nei casi di dilemmi come quello del Footbridge (uccideresti una persona per poterne salvare cinque?), le persone che rispondono nella loro L2 tendono a ritenere più accettabile l’azione dannosa. Nel 2013, Conway e Gawronski hanno effettuato uno studio per dimostrare come queste due inclinazioni siano indipendenti tra di loro e possano entrambe guidare le decisioni morali. Attraverso il Processo di dissociazione sono riusciti a calcolare in modo indipendente i parametri U (utilitaristico) e D (deontologico), in base alle risposte date ai dilemmi morali, in modo da poter osservare se le decisioni sono dovute dall’aumento o diminuzione di una tendenza, o di entrambe. Il presente elaborato va a studiare le inclinazioni deontologiche e utilitaristiche in risposta a dilemmi morali in un gruppo di bilingui italiano-inglese, cercando di replicare lo studio proposto da Hayakawa e collaboratori (2017), e applicando il Processo di dissociazione proposto da Conway e Gawronski. I risultati ottenuti hanno dimostrato una modulazione del parametro D, per cui si ha un valore di D inferiore in L2 rispetto alla L1. Inoltre, il parametro D modula anche in base alla competenza nella lingua straniera, per cui all’aumentare della competenza in L2 aumenta anche il valore del parametro D. Lo studio ha trovato anche una modulazione del parametro U, per cui si ha un valore di U inferiore in L2 rispetto alla L1.
Bilinguismo e decisioni morali: le inclinazioni utilitaristiche e deontologiche sono influenzate dalla lingua usata
BATTISTUTTA, MARTA
2021/2022
Abstract
Nei dilemmi morali la decisione può essere guidata da un’inclinazione deontologica o utilitaristica. È stato osservato che utilizzare una lingua straniera per prendere decisioni morali si associa a risposte diverse rispetto a quando le decisioni vengono prese in lingua nativa. Nei casi di dilemmi come quello del Footbridge (uccideresti una persona per poterne salvare cinque?), le persone che rispondono nella loro L2 tendono a ritenere più accettabile l’azione dannosa. Nel 2013, Conway e Gawronski hanno effettuato uno studio per dimostrare come queste due inclinazioni siano indipendenti tra di loro e possano entrambe guidare le decisioni morali. Attraverso il Processo di dissociazione sono riusciti a calcolare in modo indipendente i parametri U (utilitaristico) e D (deontologico), in base alle risposte date ai dilemmi morali, in modo da poter osservare se le decisioni sono dovute dall’aumento o diminuzione di una tendenza, o di entrambe. Il presente elaborato va a studiare le inclinazioni deontologiche e utilitaristiche in risposta a dilemmi morali in un gruppo di bilingui italiano-inglese, cercando di replicare lo studio proposto da Hayakawa e collaboratori (2017), e applicando il Processo di dissociazione proposto da Conway e Gawronski. I risultati ottenuti hanno dimostrato una modulazione del parametro D, per cui si ha un valore di D inferiore in L2 rispetto alla L1. Inoltre, il parametro D modula anche in base alla competenza nella lingua straniera, per cui all’aumentare della competenza in L2 aumenta anche il valore del parametro D. Lo studio ha trovato anche una modulazione del parametro U, per cui si ha un valore di U inferiore in L2 rispetto alla L1.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33570