La ruminazione, un processo cognitivo caratterizzato da uno stile di pensiero disfunzionale e maladattivo che si focalizza principalmente sugli stati negativi interni e sulle loro conseguenze, è stata ampiamente implicata nell’eziologia e nel mantenimento della depressione maggiore. Tuttavia, è ancora poco chiaro se la ruminazione possa rappresentare un meccanismo implicato nella vulnerabilità alla depressione in persone non affette dal disturbo. Il presente elaborato si è proposto, quindi, di indagare la ruminazione in partecipanti ad alto rischio di sviluppare depressione, in particolare coloro che hanno familiarità per il disturbo stesso. A tale scopo, sono stati reclutati 65 partecipanti suddivisi in tre gruppi: un gruppo (n = 15) con sintomi depressivi ma senza familiarità per la depressione, un gruppo (n = 25) senza sintomi depressivi ma con familiarità per la depressione e un gruppo di controllo (n = 25) senza sintomi depressivi né familiarità per la depressione I gruppi rispettivamente con familiarità e con sintomi depressivi hanno riportato livelli di ruminazione significativamente più alti rispetto al gruppo di controllo. Il presente elaborato suggerisce che la ruminazione possa rappresentare un processo cognitivo implicato nella vulnerabilità alla depressione. La presenza di ruminazione in individui sani e la sua successiva valutazione potrebbero permettere di identificare per tempo le persone che più probabilmente avranno un episodio depressivo in futuro. Un’identificazione precoce consentirebbe di conseguenza la programmazione di interventi psicologici preventivi per ridurre il rischio di sviluppare sintomi depressivi.

Ruminazione e vulnerabilità alla depressione: uno studio su partecipanti ad alto rischio

D'AMBROS, FILIPPO
2021/2022

Abstract

La ruminazione, un processo cognitivo caratterizzato da uno stile di pensiero disfunzionale e maladattivo che si focalizza principalmente sugli stati negativi interni e sulle loro conseguenze, è stata ampiamente implicata nell’eziologia e nel mantenimento della depressione maggiore. Tuttavia, è ancora poco chiaro se la ruminazione possa rappresentare un meccanismo implicato nella vulnerabilità alla depressione in persone non affette dal disturbo. Il presente elaborato si è proposto, quindi, di indagare la ruminazione in partecipanti ad alto rischio di sviluppare depressione, in particolare coloro che hanno familiarità per il disturbo stesso. A tale scopo, sono stati reclutati 65 partecipanti suddivisi in tre gruppi: un gruppo (n = 15) con sintomi depressivi ma senza familiarità per la depressione, un gruppo (n = 25) senza sintomi depressivi ma con familiarità per la depressione e un gruppo di controllo (n = 25) senza sintomi depressivi né familiarità per la depressione I gruppi rispettivamente con familiarità e con sintomi depressivi hanno riportato livelli di ruminazione significativamente più alti rispetto al gruppo di controllo. Il presente elaborato suggerisce che la ruminazione possa rappresentare un processo cognitivo implicato nella vulnerabilità alla depressione. La presenza di ruminazione in individui sani e la sua successiva valutazione potrebbero permettere di identificare per tempo le persone che più probabilmente avranno un episodio depressivo in futuro. Un’identificazione precoce consentirebbe di conseguenza la programmazione di interventi psicologici preventivi per ridurre il rischio di sviluppare sintomi depressivi.
2021
Rumination and vulnerability to depression: a study on high-risk participants
Depressione
Ruminazione
Vulnerabilità
Disforia
Familiarità
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