Per interagire con l’ambiente circostante ci affidiamo necessariamente alla visione. Compromissioni a carattere neurologico possono risultare in menomazioni visive, coinvolgendo così abilità specifiche ed indagabili, quali, ad esempio, l’acuità visiva e la sensibilità al contrasto. Queste abilità divengono deficitarie in caso di disturbi pre-chiasmatici, un gruppo di disturbi dall’eziologia diversificata, ma accumunati da una compromissione in un punto della via visiva antecedente al chiasma ottico. Questo lavoro si pone l’obiettivo di passare in rassegna le opzioni di trattamento presenti nella letteratura per questo tipo di disturbi, in particolare per l’otticopatia, risultante dal malfunzionamento e/o dalla degenerazione degli assoni che compongono il nervo ottico. I protocolli per il trattamento dell’otticopatia studiati finora prevedono l’utilizzo di training psicofisici oppure di tecniche di stimolazione elettrica. Il Laboratorio di Ricerca e di Intervento NeuroVis.U.S. propone, invece, una procedura innovativa che combina l’apprendimento percettivo con i benefici offerti dalla stimolazione elettrica. In particolare, il Centro ha studiato l’effetto dell’utilizzo del protocollo Neuro Restoration Training (NRT) in abbinamento alla stimolazione ripetitiva transorbitale a corrente alternata (rtACS) su due pazienti otticopatici. I progressi dei pazienti sono stati valutati analizzando i dati ottenuti dal compito psicofisico e utilizzando due tipologie differenti di perimetrie e alcuni test di trasferimento. Nello specifico, sono state utilizzate la perimetria Rarebit e la High Resolution Dynamic Perimetry per valutare il campo visivo; per testare la presenza di un trasferimento degli effetti dell’allenamento alle funzioni di alto livello e a stimoli non allenati, vengono invece adoperati il test della curva di sensibilità al contrasto e lo SLOAN per l’acuità visiva centrale e periferica. I dati registrati sono stati descritti attraverso un’analisi qualitativa, che ha portato a concludere che il trattamento sperimentale sembra aver comportato dei miglioramenti nelle abilità valutate, seppur lievi in certi casi, e l’ampliamento del campo visivo dei pazienti. Questo studio evidenzia le possibilità applicative di un trattamento che combini la stimolazione visiva ed elettrica dei detettori luminosi dei livelli precoci della sensazione visiva, offrendo spunti per ulteriori ricerche sulla cura dell’otticopatia, un campo di studio che presenta ancora ampi margini di indagine.
I disturbi pre-chiasmatici e la riabilitazione visiva dell’otticopatia: apprendimento percettivo e stimolazione elettrica
DEFRANCHI, SARA
2021/2022
Abstract
Per interagire con l’ambiente circostante ci affidiamo necessariamente alla visione. Compromissioni a carattere neurologico possono risultare in menomazioni visive, coinvolgendo così abilità specifiche ed indagabili, quali, ad esempio, l’acuità visiva e la sensibilità al contrasto. Queste abilità divengono deficitarie in caso di disturbi pre-chiasmatici, un gruppo di disturbi dall’eziologia diversificata, ma accumunati da una compromissione in un punto della via visiva antecedente al chiasma ottico. Questo lavoro si pone l’obiettivo di passare in rassegna le opzioni di trattamento presenti nella letteratura per questo tipo di disturbi, in particolare per l’otticopatia, risultante dal malfunzionamento e/o dalla degenerazione degli assoni che compongono il nervo ottico. I protocolli per il trattamento dell’otticopatia studiati finora prevedono l’utilizzo di training psicofisici oppure di tecniche di stimolazione elettrica. Il Laboratorio di Ricerca e di Intervento NeuroVis.U.S. propone, invece, una procedura innovativa che combina l’apprendimento percettivo con i benefici offerti dalla stimolazione elettrica. In particolare, il Centro ha studiato l’effetto dell’utilizzo del protocollo Neuro Restoration Training (NRT) in abbinamento alla stimolazione ripetitiva transorbitale a corrente alternata (rtACS) su due pazienti otticopatici. I progressi dei pazienti sono stati valutati analizzando i dati ottenuti dal compito psicofisico e utilizzando due tipologie differenti di perimetrie e alcuni test di trasferimento. Nello specifico, sono state utilizzate la perimetria Rarebit e la High Resolution Dynamic Perimetry per valutare il campo visivo; per testare la presenza di un trasferimento degli effetti dell’allenamento alle funzioni di alto livello e a stimoli non allenati, vengono invece adoperati il test della curva di sensibilità al contrasto e lo SLOAN per l’acuità visiva centrale e periferica. I dati registrati sono stati descritti attraverso un’analisi qualitativa, che ha portato a concludere che il trattamento sperimentale sembra aver comportato dei miglioramenti nelle abilità valutate, seppur lievi in certi casi, e l’ampliamento del campo visivo dei pazienti. Questo studio evidenzia le possibilità applicative di un trattamento che combini la stimolazione visiva ed elettrica dei detettori luminosi dei livelli precoci della sensazione visiva, offrendo spunti per ulteriori ricerche sulla cura dell’otticopatia, un campo di studio che presenta ancora ampi margini di indagine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33821