Il sonno è uno stato reversibile di ridotta reattività all'ambiente, che riveste molteplici funzioni, fondamentali per la nostra sopravvivenza (ad esempio il recupero dell'energia spesa durante l'attività in veglia o la regolazione dei parametri fisiologici). Tra i vari ruoli, risulta di particolare rilevanza il legame tra sonno e memoria. Mantenere, infatti, un regolare e adeguato ritmo sonno-veglia beneficia la prestazione mnestica sia in fase di codifica che in fase di consolidamento e successivo recupero. Lo studio presente si prefigge di indagare un aspetto particolare di tale relazione, ovvero la funzione del sonno nella formazione di false memorie, che sembra essere esercitata in due momenti particolari: durante il consolidamento e durante il recupero. Come supporto alla ricerca, è stato utilizzato il paradigma DRM delle false memorie (dal nome dei ricercatori e ideatori Deese, Roediger e McDermott), il quale consiste nella somministrazione ai partecipanti di liste di parole semanticamente relate, ma alle quali manca la parola critica (lure), fortemente collegata a tutte quelle presentate. I partecipanti, metà maschi e metà femmine, tutti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, sono stati suddivisi in due gruppi sperimentali differenti: condizione sonno e condizione veglia.
Il ruolo del sonno nella formazione di false memorie: uno studio con l'utilizzo del paradigma DRM
MAESTRINI, SILVIA
2021/2022
Abstract
Il sonno è uno stato reversibile di ridotta reattività all'ambiente, che riveste molteplici funzioni, fondamentali per la nostra sopravvivenza (ad esempio il recupero dell'energia spesa durante l'attività in veglia o la regolazione dei parametri fisiologici). Tra i vari ruoli, risulta di particolare rilevanza il legame tra sonno e memoria. Mantenere, infatti, un regolare e adeguato ritmo sonno-veglia beneficia la prestazione mnestica sia in fase di codifica che in fase di consolidamento e successivo recupero. Lo studio presente si prefigge di indagare un aspetto particolare di tale relazione, ovvero la funzione del sonno nella formazione di false memorie, che sembra essere esercitata in due momenti particolari: durante il consolidamento e durante il recupero. Come supporto alla ricerca, è stato utilizzato il paradigma DRM delle false memorie (dal nome dei ricercatori e ideatori Deese, Roediger e McDermott), il quale consiste nella somministrazione ai partecipanti di liste di parole semanticamente relate, ma alle quali manca la parola critica (lure), fortemente collegata a tutte quelle presentate. I partecipanti, metà maschi e metà femmine, tutti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, sono stati suddivisi in due gruppi sperimentali differenti: condizione sonno e condizione veglia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/33841