In ambito neuropsicologico, è noto che pazienti affetti da danno cerebrale al lobo parietale (solitamente destro) manifestino una difficoltà ad allocare l’attenzione ad oggetti presenti nell’emicampo visivo controlesionale (quindi, sinistro). Tale sintomo viene definito negligenza spaziale unilaterale o, più comunemente, neglect. Gli approcci riabilitativi più recenti tendono a massimizzare l’autonomia individuale di questi pazienti, in vista di una riduzione del bisogno di cure costanti da parte di personale sanitario specialistico e di un generale accrescimento della loro qualità della vita al di fuori delle strutture sanitarie. Un incremento di autonomia è stato recentemente osservato in pazienti neglect trattati con tecniche di stimolazione diretta della porzione cerebrale lesa o, alternativamente, non lesionata, a seconda della tipologia di stimolazione effettuata. Questo elaborato ha come scopo quello di descrivere queste tecniche di stimolazione, concentrandosi in particolare sulle tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva (NIBS). Più nello specifico, verranno analizzati criticamente studi neuropsicologici basati sull’applicazione di tDCS e TMS, nonché delle loro varianti. Dal presente lavoro, emerge che tanto la tDCS che la cTBS costituiscano un ausilio importante per la riabilitazione delle capacità attentive nel neglect, con una documentata tendenza della cTBS a produrre miglioramenti più duraturi rispetto alla tDCS. Il lavoro si conclude sottolineando la necessità di uniformare i protocolli di stimolazione nell’ambito della riabilitazione dei pazienti neglect, in modo da massimizzarne l’impatto benefico tanto in termini di funzionamento cognitivo quanto ai fini di un generale incremento della qualità della loro vita quotidiana.

Tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva per il trattamento del neglect

GENERO, NICOLE
2021/2022

Abstract

In ambito neuropsicologico, è noto che pazienti affetti da danno cerebrale al lobo parietale (solitamente destro) manifestino una difficoltà ad allocare l’attenzione ad oggetti presenti nell’emicampo visivo controlesionale (quindi, sinistro). Tale sintomo viene definito negligenza spaziale unilaterale o, più comunemente, neglect. Gli approcci riabilitativi più recenti tendono a massimizzare l’autonomia individuale di questi pazienti, in vista di una riduzione del bisogno di cure costanti da parte di personale sanitario specialistico e di un generale accrescimento della loro qualità della vita al di fuori delle strutture sanitarie. Un incremento di autonomia è stato recentemente osservato in pazienti neglect trattati con tecniche di stimolazione diretta della porzione cerebrale lesa o, alternativamente, non lesionata, a seconda della tipologia di stimolazione effettuata. Questo elaborato ha come scopo quello di descrivere queste tecniche di stimolazione, concentrandosi in particolare sulle tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva (NIBS). Più nello specifico, verranno analizzati criticamente studi neuropsicologici basati sull’applicazione di tDCS e TMS, nonché delle loro varianti. Dal presente lavoro, emerge che tanto la tDCS che la cTBS costituiscano un ausilio importante per la riabilitazione delle capacità attentive nel neglect, con una documentata tendenza della cTBS a produrre miglioramenti più duraturi rispetto alla tDCS. Il lavoro si conclude sottolineando la necessità di uniformare i protocolli di stimolazione nell’ambito della riabilitazione dei pazienti neglect, in modo da massimizzarne l’impatto benefico tanto in termini di funzionamento cognitivo quanto ai fini di un generale incremento della qualità della loro vita quotidiana.
2021
Non-invasive brain stimulation techniques for the treatment of neglect
Neglect
tDCS
TMS
NIBS
Trattamento
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Genero_Nicole.pdf

accesso aperto

Dimensione 276.47 kB
Formato Adobe PDF
276.47 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/33902