Il disturbo depressivo persistente (o distimia) è un disturbo cronico dell’umore piuttosto comune ma spesso più debilitante del disturbo depressivo maggiore, per questo motivo è una condizione di notevole importanza per la salute pubblica. È clinicamente caratterizzato da sintomi depressivi cronici di gravità lieve ma con andamento continuo nel tempo, sebbene siano simili a quelli di un episodio depressivo maggiore, non ne soddisfano pienamente i criteri. Le ricerche riguardanti la distimia sono poche, e solo negli ultimi anni sono emerse evidenze importanti nella letteratura scientifica. Sembra essere altamente probabile che l’eziologia del disturbo sia multifattoriale, e che dunque le cause del suo esordio siano molteplici. La psicoterapia per questo disturbo sembra meno efficace rispetto alla farmacoterapia; tuttavia, l’approccio migliore è una combinazione di entrambi i trattamenti. All’interno di questo elaborato vengono raccolte diverse informazioni, come la storia di questa diagnosi, le sue caratteristiche cliniche, le basi biologiche, l’incidenza, la diagnosi differenziale, e le opzioni di intervento clinico. Verranno discusse inoltre controversie importanti riguardanti l’inclusione del disturbo depressivo persistente come entità specifica nei manuali diagnostici ufficiali, e in particolare i pareri contrastanti che, da una parte lo fanno rientrare tra i disturbi di personalità, dall’altra tra i disturbi dell’umore – quest’ultimo l’approccio attualmente accettato.

Il Disturbo Depressivo Persistente (Distimia): evidenze recenti e controversie diagnostiche

SEVERINO, CHIARA
2021/2022

Abstract

Il disturbo depressivo persistente (o distimia) è un disturbo cronico dell’umore piuttosto comune ma spesso più debilitante del disturbo depressivo maggiore, per questo motivo è una condizione di notevole importanza per la salute pubblica. È clinicamente caratterizzato da sintomi depressivi cronici di gravità lieve ma con andamento continuo nel tempo, sebbene siano simili a quelli di un episodio depressivo maggiore, non ne soddisfano pienamente i criteri. Le ricerche riguardanti la distimia sono poche, e solo negli ultimi anni sono emerse evidenze importanti nella letteratura scientifica. Sembra essere altamente probabile che l’eziologia del disturbo sia multifattoriale, e che dunque le cause del suo esordio siano molteplici. La psicoterapia per questo disturbo sembra meno efficace rispetto alla farmacoterapia; tuttavia, l’approccio migliore è una combinazione di entrambi i trattamenti. All’interno di questo elaborato vengono raccolte diverse informazioni, come la storia di questa diagnosi, le sue caratteristiche cliniche, le basi biologiche, l’incidenza, la diagnosi differenziale, e le opzioni di intervento clinico. Verranno discusse inoltre controversie importanti riguardanti l’inclusione del disturbo depressivo persistente come entità specifica nei manuali diagnostici ufficiali, e in particolare i pareri contrastanti che, da una parte lo fanno rientrare tra i disturbi di personalità, dall’altra tra i disturbi dell’umore – quest’ultimo l’approccio attualmente accettato.
2021
Persistent Depressive Disorder (Dysthymia): recent findings and diagnostic debate
Distimia
Disturbo Depressivo
Depressione cronica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/34004