L’allocazione di portafoglio è il processo mediante il quale vengono decise le percentuali con cui un portafoglio deve investire nelle varie tipologie di investimento, al fine di massimizzare i guadagni e minimizzare i rischi. Si tratta di un tema vasto e complesso ed in questo lavoro vengono presi in considerazione diversi approcci applicati ad una selezione di titoli azionari e non, utilizzando come dati di input i loro rendimenti e le loro varianze. Lo scopo dello studio è analizzare e confrontare come vengono allocati i titoli in un portafoglio secondo il metodo del bilancio del rischio (risk budgeting) ed alcuni metodi più tradizionali come il criterio della varianza minimale globale o del massimo trade-off. In seguito, l’interesse è osservare come i portafogli precedentemente generati si comportano nel corso del tempo. Nello studio sono state poi analizzate situazioni in cui il portafoglio è stato vincolato aggiungendo restrizioni sui pesi dei titoli considerati. I dati utilizzati nell’analisi sono serie storiche dei prezzi relativi a indici azionari europei, americani ed asiatici affiancati a merci e criptovalute in modo da generare un portafoglio diversificato e inoltre poter studiare gli effetti dell’aggiunta di titoli non azionari al portafoglio. I dati sono stati racconti nella tipologia “total return index” ovvero numeri indici equiparabili a dei prezzi da cui poi sono stati ricavati i log-rendimenti. L’arco temporale da cui provengono i dati è di 8 anni e le osservazioni sono mensili. Per svolgere l’indagine sono stati utilizzati i dati relativi ai primi 3 anni del campione per costruire la matrice di varianza e covarianza dei dati e da questa ricavare i portafogli ottimi secondo i vari approcci presi in esame. Per ogni portafoglio ottimo sono stati salvati i pesi relativi ai singoli titoli ed utilizzati per studiare le performance del portafoglio nella realtà, ovvero applicando i pesi ai rendimenti osservati nel mese successivo. In seguito è stata spostata la finestra grafica di un mese, sono stati rifatti i conti ed è stato ripetuto il processo per i mesi successivi fino ad arrivare alla fine del campione. In questo modo i dati utilizzati per costruire i portafogli ottimi sono diversi da quelli utilizzati per valutarne le performance. Così facendo si genera una sequenza di pesi che varia nel tempo in modo da poter studiare il loro andamento, la loro struttura e le loro caratteristiche. È stata valutata anche la serie dei rendimenti che i portafogli avrebbero generato nella realtà.
Allocazione di portafoglio tramite risk budgeting ed approcci tradizionali: un'analisi su azioni, merci e criptovalute
DAL CERO, FRANCESCO
2021/2022
Abstract
L’allocazione di portafoglio è il processo mediante il quale vengono decise le percentuali con cui un portafoglio deve investire nelle varie tipologie di investimento, al fine di massimizzare i guadagni e minimizzare i rischi. Si tratta di un tema vasto e complesso ed in questo lavoro vengono presi in considerazione diversi approcci applicati ad una selezione di titoli azionari e non, utilizzando come dati di input i loro rendimenti e le loro varianze. Lo scopo dello studio è analizzare e confrontare come vengono allocati i titoli in un portafoglio secondo il metodo del bilancio del rischio (risk budgeting) ed alcuni metodi più tradizionali come il criterio della varianza minimale globale o del massimo trade-off. In seguito, l’interesse è osservare come i portafogli precedentemente generati si comportano nel corso del tempo. Nello studio sono state poi analizzate situazioni in cui il portafoglio è stato vincolato aggiungendo restrizioni sui pesi dei titoli considerati. I dati utilizzati nell’analisi sono serie storiche dei prezzi relativi a indici azionari europei, americani ed asiatici affiancati a merci e criptovalute in modo da generare un portafoglio diversificato e inoltre poter studiare gli effetti dell’aggiunta di titoli non azionari al portafoglio. I dati sono stati racconti nella tipologia “total return index” ovvero numeri indici equiparabili a dei prezzi da cui poi sono stati ricavati i log-rendimenti. L’arco temporale da cui provengono i dati è di 8 anni e le osservazioni sono mensili. Per svolgere l’indagine sono stati utilizzati i dati relativi ai primi 3 anni del campione per costruire la matrice di varianza e covarianza dei dati e da questa ricavare i portafogli ottimi secondo i vari approcci presi in esame. Per ogni portafoglio ottimo sono stati salvati i pesi relativi ai singoli titoli ed utilizzati per studiare le performance del portafoglio nella realtà, ovvero applicando i pesi ai rendimenti osservati nel mese successivo. In seguito è stata spostata la finestra grafica di un mese, sono stati rifatti i conti ed è stato ripetuto il processo per i mesi successivi fino ad arrivare alla fine del campione. In questo modo i dati utilizzati per costruire i portafogli ottimi sono diversi da quelli utilizzati per valutarne le performance. Così facendo si genera una sequenza di pesi che varia nel tempo in modo da poter studiare il loro andamento, la loro struttura e le loro caratteristiche. È stata valutata anche la serie dei rendimenti che i portafogli avrebbero generato nella realtà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/35142