In questa tesi verrà trattato il tema della Flavescenza Dorata, una malattia di gravità elevata comparsa per la prima volta in Francia, diffusasi successivamente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna. La malattia, assieme al Legno nero (Bois noir) fa parte dei cosiddetti “giallumi della vite” (Grapevine Yellows) ed è associata ai fitoplasmi. I sintomi delle due malattie sono molto simili ma i fitoplasmi associati sono diversi, come diversa è l’epidemiologia. Il vettore della Flavescenza dorata è lo Scaphoideus titanus, una cicalina che compie una generazione l’anno; è un insetto che acquisisce il fitoplasma da una pianta malata e, nel giro di qualche giorno, lo trasmette ad una pianta sana. I fitoplasmi sono procarioti fitopatogeni obbligati, quindi non coltivabili in vitro, risiedono nei tubi cribrosi del floema e sono associati a malattie non solo in piante di interesse agrario, ma anche in piante ornamentali, forestali e arbustive. Appartengono alla classe Mollicutes che comprende procarioti privi di parete cellulare e dotati solamente di membrana cellulare lipoproteica. L’assenza della parete conferisce loro diverse morfologie, per cui vengono definiti pleomorfi. Per quanta riguarda i sintomi, i fitoplasmi causano ingiallimenti o arrossamenti sulle foglie di vite a seconda della varietà, accartocciamento dei margini verso il basso, sviluppo stentato, necrosi nervale e filloptosi anticipata. I tralci non lignificano correttamente, si incurvano e spesso non superano l’inverno perché non resistono al gelo. Inoltre, possono comparire pustole nere oleose. Gli acini vanno incontro a disidratazione e terminano col seccarsi. Il controllo della Flavescenza è molto complicato: non esiste la possibilità di controllo diretto contro il patogeno ma è possibile la lotta contro l’insetto vettore attraverso trattamenti insetticidi. Il patogeno rientra nella lista A2 della EPPO. Che impone l’uso di materiale di propagazione sano e certificato. È nota la possibilità delle piante colpite di andare incontro a remissione spontanea dei sintomi, fenomeno detto recovery, le cui basi fisiologiche e molecolari sono state solo in parte descritte e la cui completa conoscenza potrebbe offrire nuove prospettive nel controllo di queste malattie.

Epidemiologia e controllo della Flavescenza dorata

CORAZZA, MARTINA
2021/2022

Abstract

In questa tesi verrà trattato il tema della Flavescenza Dorata, una malattia di gravità elevata comparsa per la prima volta in Francia, diffusasi successivamente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna. La malattia, assieme al Legno nero (Bois noir) fa parte dei cosiddetti “giallumi della vite” (Grapevine Yellows) ed è associata ai fitoplasmi. I sintomi delle due malattie sono molto simili ma i fitoplasmi associati sono diversi, come diversa è l’epidemiologia. Il vettore della Flavescenza dorata è lo Scaphoideus titanus, una cicalina che compie una generazione l’anno; è un insetto che acquisisce il fitoplasma da una pianta malata e, nel giro di qualche giorno, lo trasmette ad una pianta sana. I fitoplasmi sono procarioti fitopatogeni obbligati, quindi non coltivabili in vitro, risiedono nei tubi cribrosi del floema e sono associati a malattie non solo in piante di interesse agrario, ma anche in piante ornamentali, forestali e arbustive. Appartengono alla classe Mollicutes che comprende procarioti privi di parete cellulare e dotati solamente di membrana cellulare lipoproteica. L’assenza della parete conferisce loro diverse morfologie, per cui vengono definiti pleomorfi. Per quanta riguarda i sintomi, i fitoplasmi causano ingiallimenti o arrossamenti sulle foglie di vite a seconda della varietà, accartocciamento dei margini verso il basso, sviluppo stentato, necrosi nervale e filloptosi anticipata. I tralci non lignificano correttamente, si incurvano e spesso non superano l’inverno perché non resistono al gelo. Inoltre, possono comparire pustole nere oleose. Gli acini vanno incontro a disidratazione e terminano col seccarsi. Il controllo della Flavescenza è molto complicato: non esiste la possibilità di controllo diretto contro il patogeno ma è possibile la lotta contro l’insetto vettore attraverso trattamenti insetticidi. Il patogeno rientra nella lista A2 della EPPO. Che impone l’uso di materiale di propagazione sano e certificato. È nota la possibilità delle piante colpite di andare incontro a remissione spontanea dei sintomi, fenomeno detto recovery, le cui basi fisiologiche e molecolari sono state solo in parte descritte e la cui completa conoscenza potrebbe offrire nuove prospettive nel controllo di queste malattie.
2021
Epidemiology and control of Flavescence dorée
Flavescenza dorata
Fitoplasma
Epidemiologia
Controllo
Scaphoideus titanus
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35776