L’ ovina è stata una delle prime specie domesticate dall’ uomo. Oltre a garantire prodotti genuini, il pascolamento operato dalle greggi permette tuttora di controllare lo sviluppo di erbe infestanti contribuendo alla conservazione del paesaggio. L’ allevamento ovino estensivo era molto diffuso in passato. In seguito alla riduzione delle aree disponibili, della manodopera e delle risposte riproduttive modeste ad oggi si preferiscono sistemi stanziali con maggior controllo delle condizioni sanitarie, dell’ alimentazione e parziale programmazione degli estri per la produzione di carne, consumata prevalentemente in concomitanza di alcune festività religiose e soggetta a usi e costumi locali. In Italia la pastorizia ha avuto un ruolo importante soprattutto nelle aree meno sviluppate, rurali e montane. In questi luoghi i sistemi di produzione sono correlati alle tradizioni locali e alle razze autoctone. Negli ultimi decenni l’ attenzione alle produzioni ha cambiato la gestione degli ovini enfatizzando l’ allevamento ristretto a razze cosmopolite molto produttive e selezionate. Queste decisioni hanno condizionato il mercato verso prodotti omogenei con conseguente appiattimento delle produzioni e chiusura delle piccole realtà zootecniche locali. Negli ultimi tempi grazie all’ aumento della conoscenza e consapevolezza del consumatore vengono richiesti prodotti genuini derivati dalla fusione della cultura alimentare e della sensibilità delle nuove generazioni sulle tematiche ambientali e di sostenibilità. Sono stati riscoperti e valorizzati prodotti di nicchia derivanti da razze autoctone meglio adattate agli ambienti svantaggiati di origine. Questi animali si sono evoluti in piccole realtà capaci di offrire produzioni uniche soprattutto dal punto di vita qualitativo. Ricoprono un valore particolare per i territori rurali concedendo alla pastorizia di essere ancora un efficace strumento di conservazione della stabilità dei sistemi ambientali, ecologici e sociali del delicato equilibrio agro – ambientale. L’ allevamento ovino estensivo è stato riconosciuto dall’ Unione Europea come una pratica a elevato valore di naturalità grazie alle numerose esternalità tra cui il mantenimento della fertilità del terreno, contribuisce alla regolazione idrica e alla conservazione della biodiversità. Dalle Nazioni Unite arriva l’ invito ai Paesi di investire per rafforzare questa forma di allevamento in accordo con gli obbiettivi della green economy. In aree naturali svantaggiate ci si interroga su come valorizzare e preservare il valore estrinseco paesaggistico – culturale e ambientale delle attività agricole e zootecniche. Una delle possibili vie da percorrere riguarda la valorizzazione di razze autoctone ovine meglio adattate all’ ambiente d’ origine. Attualmente in Veneto si allevano 4 razze autoctone: Alpagota, Brogna, Foza e Lamon. Sono allevate principalmente in zone montuose e collinari per la loro capacità di sfruttare pascoli marginali.

La riscoperta della pecora Brogna per salvaguardare il territorio rurale

FILIPOZZI, GIULIA
2021/2022

Abstract

L’ ovina è stata una delle prime specie domesticate dall’ uomo. Oltre a garantire prodotti genuini, il pascolamento operato dalle greggi permette tuttora di controllare lo sviluppo di erbe infestanti contribuendo alla conservazione del paesaggio. L’ allevamento ovino estensivo era molto diffuso in passato. In seguito alla riduzione delle aree disponibili, della manodopera e delle risposte riproduttive modeste ad oggi si preferiscono sistemi stanziali con maggior controllo delle condizioni sanitarie, dell’ alimentazione e parziale programmazione degli estri per la produzione di carne, consumata prevalentemente in concomitanza di alcune festività religiose e soggetta a usi e costumi locali. In Italia la pastorizia ha avuto un ruolo importante soprattutto nelle aree meno sviluppate, rurali e montane. In questi luoghi i sistemi di produzione sono correlati alle tradizioni locali e alle razze autoctone. Negli ultimi decenni l’ attenzione alle produzioni ha cambiato la gestione degli ovini enfatizzando l’ allevamento ristretto a razze cosmopolite molto produttive e selezionate. Queste decisioni hanno condizionato il mercato verso prodotti omogenei con conseguente appiattimento delle produzioni e chiusura delle piccole realtà zootecniche locali. Negli ultimi tempi grazie all’ aumento della conoscenza e consapevolezza del consumatore vengono richiesti prodotti genuini derivati dalla fusione della cultura alimentare e della sensibilità delle nuove generazioni sulle tematiche ambientali e di sostenibilità. Sono stati riscoperti e valorizzati prodotti di nicchia derivanti da razze autoctone meglio adattate agli ambienti svantaggiati di origine. Questi animali si sono evoluti in piccole realtà capaci di offrire produzioni uniche soprattutto dal punto di vita qualitativo. Ricoprono un valore particolare per i territori rurali concedendo alla pastorizia di essere ancora un efficace strumento di conservazione della stabilità dei sistemi ambientali, ecologici e sociali del delicato equilibrio agro – ambientale. L’ allevamento ovino estensivo è stato riconosciuto dall’ Unione Europea come una pratica a elevato valore di naturalità grazie alle numerose esternalità tra cui il mantenimento della fertilità del terreno, contribuisce alla regolazione idrica e alla conservazione della biodiversità. Dalle Nazioni Unite arriva l’ invito ai Paesi di investire per rafforzare questa forma di allevamento in accordo con gli obbiettivi della green economy. In aree naturali svantaggiate ci si interroga su come valorizzare e preservare il valore estrinseco paesaggistico – culturale e ambientale delle attività agricole e zootecniche. Una delle possibili vie da percorrere riguarda la valorizzazione di razze autoctone ovine meglio adattate all’ ambiente d’ origine. Attualmente in Veneto si allevano 4 razze autoctone: Alpagota, Brogna, Foza e Lamon. Sono allevate principalmente in zone montuose e collinari per la loro capacità di sfruttare pascoli marginali.
2021
The re - discovery of the Brogna sheep to safeguard the rural territory
Pecora Brogna
razza autoctona
Lessinia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/35784