Il pane è il più antico dei prodotti alimentari, simbolo di valori e tradizioni, elemento di unione attorno alla tavola e di distinzione sociale. Il pane è il frutto di un lungo processo produttivo e di una raffinata civiltà alimentare, che a poco a poco ha imparato a controllare e a utilizzare i segreti della natura. Il pane è un segno straordinario dell’intelligenza e delle abilità dell’uomo, in quanto a differenza degli animali, oltre all’utilizzo del fuoco, è capace di costruire i propri alimenti, sintesi di un faticoso lavoro e di una lunga attesa. Frutto della terra ha permesso di nutrire civiltà, articolandosi nelle forme, nei sapori e nei modi di cottura, assumendo un infinità di varianti che differiscono nello spazio, nel tempo e nelle identità collettive. Prima ancora di diventare un reale alimento, era simbolo di uno statuto ideologico, instaurando una gerarchia forte e tangibile in base al cromatismo del pane. Come la storia ci insegna, tutto ritorna, e come il pane nero, chiamatosi così per la presenza di cereali minori e destinato inizialmente alle classi sociali più povere, è ritornato nelle tavole degli italiani. Pane selvaggio come descrivere Pietro Camporesi, rappresenta il pane della fame, della carestia e della miseria, degli assalti ai forni delle città. Nonostante ciò, per motivi etici o nutrizionali, ad oggi si predilige pane con farine integrali, meno lavorate, biologiche o con grani antichi, piuttosto che pane bianco con farina raffinata.
Dal pane selvaggio al pane gourmet
ZANCHIN, ILARIA
2021/2022
Abstract
Il pane è il più antico dei prodotti alimentari, simbolo di valori e tradizioni, elemento di unione attorno alla tavola e di distinzione sociale. Il pane è il frutto di un lungo processo produttivo e di una raffinata civiltà alimentare, che a poco a poco ha imparato a controllare e a utilizzare i segreti della natura. Il pane è un segno straordinario dell’intelligenza e delle abilità dell’uomo, in quanto a differenza degli animali, oltre all’utilizzo del fuoco, è capace di costruire i propri alimenti, sintesi di un faticoso lavoro e di una lunga attesa. Frutto della terra ha permesso di nutrire civiltà, articolandosi nelle forme, nei sapori e nei modi di cottura, assumendo un infinità di varianti che differiscono nello spazio, nel tempo e nelle identità collettive. Prima ancora di diventare un reale alimento, era simbolo di uno statuto ideologico, instaurando una gerarchia forte e tangibile in base al cromatismo del pane. Come la storia ci insegna, tutto ritorna, e come il pane nero, chiamatosi così per la presenza di cereali minori e destinato inizialmente alle classi sociali più povere, è ritornato nelle tavole degli italiani. Pane selvaggio come descrivere Pietro Camporesi, rappresenta il pane della fame, della carestia e della miseria, degli assalti ai forni delle città. Nonostante ciò, per motivi etici o nutrizionali, ad oggi si predilige pane con farine integrali, meno lavorate, biologiche o con grani antichi, piuttosto che pane bianco con farina raffinata.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Zanchin_Ilaria.pdf
accesso riservato
Dimensione
2.85 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.85 MB | Adobe PDF |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/35816