Il pensiero di Watsuji Tetsurō viene solitamente caratterizzato come una "filosofia secolare", lontana dalla tradizione buddhista giapponese e dalle influenze culturali e religiose che hanno contribuito alla sua formazione. L'obiettivo di questo elaborato è quello di evidenziare come alcuni elementi fondanti della dottrina buddhista fungano invece da sfondo, forse inconscio ma decisivo, della riflessione etico-climatica del filosofo nipponico. I concetti di vuoto, soglia e Via, nonché quelli di impermanenza e insostanzialità, tracciano in questo senso due percorsi filosofici paralleli: da un lato, quello che porta alla maturazione del buddhismo giapponese, il quale emerge dall'incontro tra la dottrina originaria indiana ed il ricco milieu culturale cinese, determinante per gli esiti speculativi nipponici; dall'altro, il percorso dello stesso Watsuji che incorpora nel proprio pensiero tale eredità teoretica miscelandola alla sua esperienza di viaggio e di studio in Europa, generando in questo modo una filosofia originale che si pone sulla soglia di uno scambio interculturale continuo, ponendo le basi per un'etica interrelazionale e per una comprensione dell'Altro fondata sul nostro abitare il mondo in senso climatico-ambientale. La via sulla quale procede Watsuji riflette una delle qualità centrali della cultura giapponese, ovvero la capacità istintiva di pensare l'esistenza in senso relazionale, rapportandosi con l'Altro all'interno di una logica interdipendente e di rigenerazione reciproca, nella consapevolezza della natura impermanente e insostanziale dell'esistenza. Una prospettiva, questa, più che mai attuale, in un'epoca in cui la sopravvivenza del genere umano dipende necessariamente da un'apertura al dialogo e dall'abbandono di una concezione isolazionista della cultura.

Il vuoto, la soglia e la Via: lo sfondo buddhista nel pensiero di Watsuji Tetsurō

BIGON, GIANMARCO
2021/2022

Abstract

Il pensiero di Watsuji Tetsurō viene solitamente caratterizzato come una "filosofia secolare", lontana dalla tradizione buddhista giapponese e dalle influenze culturali e religiose che hanno contribuito alla sua formazione. L'obiettivo di questo elaborato è quello di evidenziare come alcuni elementi fondanti della dottrina buddhista fungano invece da sfondo, forse inconscio ma decisivo, della riflessione etico-climatica del filosofo nipponico. I concetti di vuoto, soglia e Via, nonché quelli di impermanenza e insostanzialità, tracciano in questo senso due percorsi filosofici paralleli: da un lato, quello che porta alla maturazione del buddhismo giapponese, il quale emerge dall'incontro tra la dottrina originaria indiana ed il ricco milieu culturale cinese, determinante per gli esiti speculativi nipponici; dall'altro, il percorso dello stesso Watsuji che incorpora nel proprio pensiero tale eredità teoretica miscelandola alla sua esperienza di viaggio e di studio in Europa, generando in questo modo una filosofia originale che si pone sulla soglia di uno scambio interculturale continuo, ponendo le basi per un'etica interrelazionale e per una comprensione dell'Altro fondata sul nostro abitare il mondo in senso climatico-ambientale. La via sulla quale procede Watsuji riflette una delle qualità centrali della cultura giapponese, ovvero la capacità istintiva di pensare l'esistenza in senso relazionale, rapportandosi con l'Altro all'interno di una logica interdipendente e di rigenerazione reciproca, nella consapevolezza della natura impermanente e insostanziale dell'esistenza. Una prospettiva, questa, più che mai attuale, in un'epoca in cui la sopravvivenza del genere umano dipende necessariamente da un'apertura al dialogo e dall'abbandono di una concezione isolazionista della cultura.
2021
Emptiness, threshold and the Way: the buddhist background in Watsuji Tetsurō's thought
filosofia giapponese
estetica giapponese
buddhismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/36177