L’eziologia del disturbo di coordinazione motoria (DCD) ha una natura multifattoriale (Gomez & Sirigu, 2015). Recenti studi hanno confermato l’ipotesi che vi sia una relazione tra DCD e deficit delle abilità visuo-spaziali (Wilson et al., 2013), tuttavia la relazione che intercorre tra le due componenti non è ancora chiara, così come il tipo di abilità visuo-spaziali compromesse, e l’impatto che tale compromissione ha sugli apprendimenti. Il presente studio, attraverso un assesment della coordinazione motoria, delle abilità visuo-spaziali e del livello d’apprendimento, si pone l’obbiettivo di indagare tale legame, di definire in maniera specifica i cluster di abilità visuo-spaziali compromesse, e come questa compromissione influisca sugli apprendimenti. Il campione clinico è costituito da bambini compresi tra 8 e 16 anni e 11 mesi di età con diagnosi di DCD, appaiati con un gruppo di controllo. Tale approccio vuole favorire diagnosi precoci, interventi riabilitativi mirati, e contribuire a definire l’eziologia del disturbo.
Abilità visuo-spaziali e disturbo di coordinazione motoria: il ruolo delle abilità visuo-spaziali in bambini con diagnosi di DCD.
GRANELLO, FEDERICA
2021/2022
Abstract
L’eziologia del disturbo di coordinazione motoria (DCD) ha una natura multifattoriale (Gomez & Sirigu, 2015). Recenti studi hanno confermato l’ipotesi che vi sia una relazione tra DCD e deficit delle abilità visuo-spaziali (Wilson et al., 2013), tuttavia la relazione che intercorre tra le due componenti non è ancora chiara, così come il tipo di abilità visuo-spaziali compromesse, e l’impatto che tale compromissione ha sugli apprendimenti. Il presente studio, attraverso un assesment della coordinazione motoria, delle abilità visuo-spaziali e del livello d’apprendimento, si pone l’obbiettivo di indagare tale legame, di definire in maniera specifica i cluster di abilità visuo-spaziali compromesse, e come questa compromissione influisca sugli apprendimenti. Il campione clinico è costituito da bambini compresi tra 8 e 16 anni e 11 mesi di età con diagnosi di DCD, appaiati con un gruppo di controllo. Tale approccio vuole favorire diagnosi precoci, interventi riabilitativi mirati, e contribuire a definire l’eziologia del disturbo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/36645