Introduzione: l’impairment all’arto superiore ha un grande impatto sulla vita dei pazienti con ictus e la riabilitazione riveste un ruolo importante nel recupero delle funzionalità. In neuroriabilitazione vi sono tre principali modalità di trattamento riabilitativo: priming, augmenting e task-oriented. In particolare le modalità di priming, agiscono sui sistemi funzionali, aumentando l’eccitabilità del tessuto nervoso e promuovendo così la capacità di adattamento plastico in risposta a stimoli ripetuti come nella pratica di attività fisica. Per formulare una prognosi attendibile sul recupero dell’arto superiore dopo ictus è necessario valutare la presenza di caratteristiche cliniche (e.g. aspetti demografici, eziopatogenesi, impairment sensoriali o motori) o neurofisiologiche presenti prima della riabilitazione, che possano favorirlo. Obiettivo: questo progetto di tesi è parte di una revisione sistematica più ampia condotta presso il Laboratorio di Tecnologie Riabilitative dell’IRCCS San Camillo (Venezia). L’obiettivo è quello di indagare i fattori prognostici del recupero della funzionalità dell’arto superiore nel paziente con esisti di ictus, in seguito al trattamento riabilitativo con modalità di priming. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca nei seguenti database: EMBASE, Web of Science, Cochrane, CINHAL, Scopus. Sono stati inclusi studi longitudinali prospettici, studi osservazionali e case series di cui fosse reperibile il full text in lingua inglese. Ogni studio doveva indagare almeno una variabile motoria e la sua relazione con una misura del recupero della funzione dell’arto superiore, misurate prima e dopo un intervento riabilitativo con modalità di priming per il deficit all’arto superiore. I partecipanti sono stati classificati in responder e non-responder in riferimento a misure di cambiamento clinicamente importanti. Dagli articoli inclusi sono stati estratti dati relativi alle caratteristiche della popolazione e del trattamento riabilitativo. Infine, sono state indagate eventuali variabili predittive per il recupero. Risultati: sono stati individuati 10748 studi, ridotti a 7388 con l’eliminazione dei duplicati. Dopo due processi di screening (i.e. titolo ed abstract, full text), sono stati inclusi 147 studi per l’estrazione dati, di cui 35 riguardanti la modalità di priming. Sono stati quindi analizzati i dati relativi ai partecipanti e si è indagata la presenza di variabili predittive che potessero essere associate al trattamento. Conclusioni: alcuni partecipanti sono stati identificati come responder per alcuni outcome della funzionalità dell’arto superiore, ma nella maggior parte degli articoli non vengono investigati fattori prognostici associati al recupero indotto dalla riabilitazione.
Fattori prognostici per il recupero dell'arto superiore dopo ictus
ZANDONÀ, CHIARA
2021/2022
Abstract
Introduzione: l’impairment all’arto superiore ha un grande impatto sulla vita dei pazienti con ictus e la riabilitazione riveste un ruolo importante nel recupero delle funzionalità. In neuroriabilitazione vi sono tre principali modalità di trattamento riabilitativo: priming, augmenting e task-oriented. In particolare le modalità di priming, agiscono sui sistemi funzionali, aumentando l’eccitabilità del tessuto nervoso e promuovendo così la capacità di adattamento plastico in risposta a stimoli ripetuti come nella pratica di attività fisica. Per formulare una prognosi attendibile sul recupero dell’arto superiore dopo ictus è necessario valutare la presenza di caratteristiche cliniche (e.g. aspetti demografici, eziopatogenesi, impairment sensoriali o motori) o neurofisiologiche presenti prima della riabilitazione, che possano favorirlo. Obiettivo: questo progetto di tesi è parte di una revisione sistematica più ampia condotta presso il Laboratorio di Tecnologie Riabilitative dell’IRCCS San Camillo (Venezia). L’obiettivo è quello di indagare i fattori prognostici del recupero della funzionalità dell’arto superiore nel paziente con esisti di ictus, in seguito al trattamento riabilitativo con modalità di priming. Materiali e metodi: è stata condotta una ricerca nei seguenti database: EMBASE, Web of Science, Cochrane, CINHAL, Scopus. Sono stati inclusi studi longitudinali prospettici, studi osservazionali e case series di cui fosse reperibile il full text in lingua inglese. Ogni studio doveva indagare almeno una variabile motoria e la sua relazione con una misura del recupero della funzione dell’arto superiore, misurate prima e dopo un intervento riabilitativo con modalità di priming per il deficit all’arto superiore. I partecipanti sono stati classificati in responder e non-responder in riferimento a misure di cambiamento clinicamente importanti. Dagli articoli inclusi sono stati estratti dati relativi alle caratteristiche della popolazione e del trattamento riabilitativo. Infine, sono state indagate eventuali variabili predittive per il recupero. Risultati: sono stati individuati 10748 studi, ridotti a 7388 con l’eliminazione dei duplicati. Dopo due processi di screening (i.e. titolo ed abstract, full text), sono stati inclusi 147 studi per l’estrazione dati, di cui 35 riguardanti la modalità di priming. Sono stati quindi analizzati i dati relativi ai partecipanti e si è indagata la presenza di variabili predittive che potessero essere associate al trattamento. Conclusioni: alcuni partecipanti sono stati identificati come responder per alcuni outcome della funzionalità dell’arto superiore, ma nella maggior parte degli articoli non vengono investigati fattori prognostici associati al recupero indotto dalla riabilitazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38709