Introduzione: Le Cure Palliative Pediatriche (CPP) sono rivolte ai bambini affetti da una patologia inguaribile cronica, che comporta un aumentato rischio per la vita e un’elevata complessità assistenziale. Il peso dei bisogni clinico-assistenziali di tali pazienti viene valutato mediante la scheda AccaPed; il punteggio finale di questa scala, dato dalla somma dei singoli punteggi delle undici aree che la compongono, definisce l’eleggibilità del paziente alle CPP. La scala viene somministrata al bambino solitamente prima della presa in carico. L’obiettivo dell’indagine è valutare se la predittività della gravità della prognosi del bambino può essere ottenuta somministrando anche successivamente la scala AccaPed, attraverso una correlazione tra la variazione del punteggio della scheda e l’aggravamento delle condizioni cliniche del paziente. Materiali e Metodi: É uno studio retrospettivo osservazionale rivolto ai pazienti in carico all’Hospice pediatrico di Padova e deceduti nell’anno 2021. Si è confrontato il punteggio totale della scala validata AccaPed al momento della presa in carico con quello ad un mese prima del decesso. Nell’analisi dei dati è stata considerata l’età del bambino, la patologia di cui era affetto (oncologica o non oncologica) e la durata della presa dall’Hospice pediatrico. Risultati: La somministrazione della scala AccaPed alla presa in carico è stata effettuata su tutti i 30 pazienti presi in analisi, mentre è stato possibile svolgere la seconda valutazione in 25 di questi, in quanto 5 bambini sono stati esclusi. Il punteggio medio alla presa in carico risulta essere di 73 punti, mentre il punteggio medio ad un mese dal decesso è di 86. Confrontando i punteggi finali ottenuti si è evidenziato che l’aumento medio è di 14 punti e che alla seconda valutazione il punteggio è aumentato per 84% di pazienti, per 12% è rimasto invariato e per 4% è diminuito. L’analisi statistica condotta mediante un confronto tra medie dei punteggi finali, utilizzando una distribuzione T-student, ha permesso di ottenere come risultato il valore t = 2,89, che si è dimostrato essere statisticamente significativo (p-value = 0,00193). Inoltre è stata svolta un’analisi bivariata mediante il test del chi-quadro, per ricercare l’indipendenza tra i possibili predittori (età al momento del decesso, patologia e della durata della presa in carico) e gli outcomes (punteggio della scala AccaPed aumentato, invariato o diminuito) che conferma (o non conferma) la correlazione fra le variabili prese in analisi ed il punteggio AccaPed. Conclusioni: Con tale studio si è evidenziato che esiste una relazione significativa tra il punteggio alla presa in carico e quello ad un mese dal decesso. Questo ci permette di affermare che la scala può considerarsi uno strumento predittore della gravità della prognosi del paziente. Inoltre possiamo stabilire che il valore prognostico individuato dalla scheda AccaPed non risulta influenzato da alcuna caratteristica presa in considerazione durante la raccolta dati (ovvero età al momento del decesso, patologia, durata della presa in carico). Inoltre si ritiene fondamentale sensibilizzare tutto il personale sanitario qualificato alla compilazione della scheda AccaPed, ad una somministrazione della scala con cadenza annuale, in modo da monitorare l’evoluzione della patologia del paziente.
La complessità assistenziale nei pazienti in cure palliative pediatriche: applicazione della scala AccaPed come strumento predittore della gravità della prognosi
BAGGETTO, CARLOTTA
2021/2022
Abstract
Introduzione: Le Cure Palliative Pediatriche (CPP) sono rivolte ai bambini affetti da una patologia inguaribile cronica, che comporta un aumentato rischio per la vita e un’elevata complessità assistenziale. Il peso dei bisogni clinico-assistenziali di tali pazienti viene valutato mediante la scheda AccaPed; il punteggio finale di questa scala, dato dalla somma dei singoli punteggi delle undici aree che la compongono, definisce l’eleggibilità del paziente alle CPP. La scala viene somministrata al bambino solitamente prima della presa in carico. L’obiettivo dell’indagine è valutare se la predittività della gravità della prognosi del bambino può essere ottenuta somministrando anche successivamente la scala AccaPed, attraverso una correlazione tra la variazione del punteggio della scheda e l’aggravamento delle condizioni cliniche del paziente. Materiali e Metodi: É uno studio retrospettivo osservazionale rivolto ai pazienti in carico all’Hospice pediatrico di Padova e deceduti nell’anno 2021. Si è confrontato il punteggio totale della scala validata AccaPed al momento della presa in carico con quello ad un mese prima del decesso. Nell’analisi dei dati è stata considerata l’età del bambino, la patologia di cui era affetto (oncologica o non oncologica) e la durata della presa dall’Hospice pediatrico. Risultati: La somministrazione della scala AccaPed alla presa in carico è stata effettuata su tutti i 30 pazienti presi in analisi, mentre è stato possibile svolgere la seconda valutazione in 25 di questi, in quanto 5 bambini sono stati esclusi. Il punteggio medio alla presa in carico risulta essere di 73 punti, mentre il punteggio medio ad un mese dal decesso è di 86. Confrontando i punteggi finali ottenuti si è evidenziato che l’aumento medio è di 14 punti e che alla seconda valutazione il punteggio è aumentato per 84% di pazienti, per 12% è rimasto invariato e per 4% è diminuito. L’analisi statistica condotta mediante un confronto tra medie dei punteggi finali, utilizzando una distribuzione T-student, ha permesso di ottenere come risultato il valore t = 2,89, che si è dimostrato essere statisticamente significativo (p-value = 0,00193). Inoltre è stata svolta un’analisi bivariata mediante il test del chi-quadro, per ricercare l’indipendenza tra i possibili predittori (età al momento del decesso, patologia e della durata della presa in carico) e gli outcomes (punteggio della scala AccaPed aumentato, invariato o diminuito) che conferma (o non conferma) la correlazione fra le variabili prese in analisi ed il punteggio AccaPed. Conclusioni: Con tale studio si è evidenziato che esiste una relazione significativa tra il punteggio alla presa in carico e quello ad un mese dal decesso. Questo ci permette di affermare che la scala può considerarsi uno strumento predittore della gravità della prognosi del paziente. Inoltre possiamo stabilire che il valore prognostico individuato dalla scheda AccaPed non risulta influenzato da alcuna caratteristica presa in considerazione durante la raccolta dati (ovvero età al momento del decesso, patologia, durata della presa in carico). Inoltre si ritiene fondamentale sensibilizzare tutto il personale sanitario qualificato alla compilazione della scheda AccaPed, ad una somministrazione della scala con cadenza annuale, in modo da monitorare l’evoluzione della patologia del paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/38853