Lo studio tratta della situazione relativa ai diritti riproduttivi nella provincia di Brescia. Si analizza l’effettività del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, garantito dalla legge 22 maggio 1978, n. 194. Questo diritto è spesso minacciato in Italia dalla quota di medici e di membri del personale sanitario che si dichiarano obiettori di coscienza. I dati che riguardano questo fenomeno sono spesso incompleti, aggregati soltanto per regioni, non per province, né tanto meno per struttura. Non sempre, inoltre, le informazioni fornite alle pazienti sono sufficienti, sia per quanto riguarda le loro possibilità, sia per le modalità con cui l’intervento può essere eseguito. A tal proposito lo studio si concentra sull’uso della pillola RU486, consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma ancora poco diffuso in Italia. Nell’ambito di un diritto che riguarda una materia socialmente sensibile e delicata, si ritiene inoltre imprescindibile la garanzia del diritto alla privacy delle persone che vi ricorrono, che in questa tesi si sostiene essere stato violato dalla sepoltura di feti ed embrioni avvenuta, nel Cimitero Vantiniano di Brescia, con il cognome della paziente pubblicamente esposto sulla lapide senza il suo consenso. L’analisi esamina dunque lo stato di effettività di questo diritto nel territorio della provincia di Brescia, che si rivela essere una delle più critiche in quest’ambito rispetto al territorio della Lombardia.
Analisi dell'effettività dei diritti riproduttivi nel territorio della provincia di Brescia
BONAVITA, ILARIA
2021/2022
Abstract
Lo studio tratta della situazione relativa ai diritti riproduttivi nella provincia di Brescia. Si analizza l’effettività del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, garantito dalla legge 22 maggio 1978, n. 194. Questo diritto è spesso minacciato in Italia dalla quota di medici e di membri del personale sanitario che si dichiarano obiettori di coscienza. I dati che riguardano questo fenomeno sono spesso incompleti, aggregati soltanto per regioni, non per province, né tanto meno per struttura. Non sempre, inoltre, le informazioni fornite alle pazienti sono sufficienti, sia per quanto riguarda le loro possibilità, sia per le modalità con cui l’intervento può essere eseguito. A tal proposito lo studio si concentra sull’uso della pillola RU486, consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma ancora poco diffuso in Italia. Nell’ambito di un diritto che riguarda una materia socialmente sensibile e delicata, si ritiene inoltre imprescindibile la garanzia del diritto alla privacy delle persone che vi ricorrono, che in questa tesi si sostiene essere stato violato dalla sepoltura di feti ed embrioni avvenuta, nel Cimitero Vantiniano di Brescia, con il cognome della paziente pubblicamente esposto sulla lapide senza il suo consenso. L’analisi esamina dunque lo stato di effettività di questo diritto nel territorio della provincia di Brescia, che si rivela essere una delle più critiche in quest’ambito rispetto al territorio della Lombardia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/39317