Una delle funzioni principali del Potassio (K + ) è il mantenimento dell’eccitabilità del tessuto muscolare e dei nervi. Il Magnesio è principalmente implicato nella contrazione e rilassamento muscolare, nel normale funzionamento neurologico e nel rilascio dei neurotrasmettitori. Il livello massimo tollerabile di assunzione (UL) non è definito (raramente l’apporto alimentare supera i 4-5 g/die), circa il 90% del K alimentare è assorbito a livello dell’intestino tenue. Il magnesio viene assorbito nell’intestino tenue, a livello del digiuno distale e dell’ileo sia tramite trasporto attivo che attraverso un processo di diffusione non specifico. Il livello massimo tollerabile per tutte le età è 250 mg/die, prima di incorrere in effetti tossici. L’ipokaliemia viene diagnosticata quando i livelli di K sierico scendono sotto le 3,6 mmol/L. L’iperkaliemia si presenta quando i livelli di K sierico superano le 5,5 mmol/L. L’ipomagnesiemia viene definita tale quando le riserve del minerale scendono sotto la soglia di 0,7 mmol/L. Anche piccole variazioni nei livelli di potassio sierico rispetto ai range di normalità possono portare a disfunzioni muscolari severe, che potrebbero sfociare in insufficienza respiratoria e cardiaca. La deplezione di magnesio comporta problematiche nella regolazione del trasporto di sodio e potassio attraverso le membrane cellulari, incluse quelle del cuore e dei vasi sanguigni. Il K è contenuto negli alimenti in forma ionica in tutti gli alimenti in concentrazioni variabili. Gli alimenti piu ricchi di K sono i cibi freschi non sottoposti a trattamenti tecnologici di conservazione. Il Mg è molto diffuso negli alimenti in concentrazione variabile, principalmente in quelli di origine vegetale. Gli eventi cardiovascolari sono una delle principali cause di morte al mondo. esistono due piani di intervento: prevenzione primaria e prevenzione secondaria. In entrambi i casi si va ad agire sullo stile di vita del paziente, modificando le abitudini alimentari, introducendo attivitàfisica ed eliminando o riducendo i fattori di rischio.
Revisione della letteratura sul rapporto tra l'assunzione alimentare di magnesio e potassio e l'incidenza di eventi cardiovascolari.
BALDINAZZO, MATTEO
2021/2022
Abstract
Una delle funzioni principali del Potassio (K + ) è il mantenimento dell’eccitabilità del tessuto muscolare e dei nervi. Il Magnesio è principalmente implicato nella contrazione e rilassamento muscolare, nel normale funzionamento neurologico e nel rilascio dei neurotrasmettitori. Il livello massimo tollerabile di assunzione (UL) non è definito (raramente l’apporto alimentare supera i 4-5 g/die), circa il 90% del K alimentare è assorbito a livello dell’intestino tenue. Il magnesio viene assorbito nell’intestino tenue, a livello del digiuno distale e dell’ileo sia tramite trasporto attivo che attraverso un processo di diffusione non specifico. Il livello massimo tollerabile per tutte le età è 250 mg/die, prima di incorrere in effetti tossici. L’ipokaliemia viene diagnosticata quando i livelli di K sierico scendono sotto le 3,6 mmol/L. L’iperkaliemia si presenta quando i livelli di K sierico superano le 5,5 mmol/L. L’ipomagnesiemia viene definita tale quando le riserve del minerale scendono sotto la soglia di 0,7 mmol/L. Anche piccole variazioni nei livelli di potassio sierico rispetto ai range di normalità possono portare a disfunzioni muscolari severe, che potrebbero sfociare in insufficienza respiratoria e cardiaca. La deplezione di magnesio comporta problematiche nella regolazione del trasporto di sodio e potassio attraverso le membrane cellulari, incluse quelle del cuore e dei vasi sanguigni. Il K è contenuto negli alimenti in forma ionica in tutti gli alimenti in concentrazioni variabili. Gli alimenti piu ricchi di K sono i cibi freschi non sottoposti a trattamenti tecnologici di conservazione. Il Mg è molto diffuso negli alimenti in concentrazione variabile, principalmente in quelli di origine vegetale. Gli eventi cardiovascolari sono una delle principali cause di morte al mondo. esistono due piani di intervento: prevenzione primaria e prevenzione secondaria. In entrambi i casi si va ad agire sullo stile di vita del paziente, modificando le abitudini alimentari, introducendo attivitàfisica ed eliminando o riducendo i fattori di rischio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/39902