IL PROFILO DIETETICO DI UNA UNITÀ PSICHIATRICA. INTERVENTO DIETETICO PER IL PAZIENTE OBESO E SUA ACCETTABILITÀ

I malati psichiatrici hanno una maggiore prevalenza di obesità e sindrome metabolica rispetto alla popolazione generale, la quale li espone anche a una maggiore mortalità cardiovascolare. Al fine di valutare se nel paziente psichiatrico obeso, in una condizione lungodegenziale, sia ottenibile uno stile di vita più sano, efficace a ridurre il rischio cardiovascolare, sono stati formulati suggerimenti dietetici ipocalorici per i pazienti obesi, ai quali è anche stata offerta la possibilità di attività motoria ludico-ricreativa. Successivamente è stato condotto uno studio retrospettivo osservazionale per rilevare se l’offerta dietetica fosse stata gradita ed efficace. Sulla base dei menu disponibili, sono state formulate diete a contenuto prefissato da 1000 a 2000 kcal/die, con passo di 100. Tali diete sono state poi proposte, con l’indicazione di offrire schemi dietetici con un contenuto calorico di 600 kcal/die inferiore al fabbisogno calcolato con l’equazione di Mifflin e corretto per il livello di attività fisica. Quaranta soggetti obesi con IMC: 34,8 (32,8-40,1) kg/m2 [mediana e intervallo interquartile (IQR)] con età di 50 (42-56) anni, 15 maschi (37,5%) e 25 femmine (62,5%), hanno assunto la dieta offerta. L’85% ha ottenuto un calo ponderale in un periodo mediano di 21 (18-28) giorni; il 2,5% non ha presentato calo ponderale e il 5% un modesto incremento ponderale. Il tempo di trattamento mediano è stato di 21 (18-28) giorni ed è stato ottenuto un calo ponderale mediano di 2,7 (0,65-3,9) kg (p<0,001), con una variazione settimanale mediana di 800 (244-1318) g. L’88% dei soggetti ha giudicato più che soddisfacente il percorso proposto (≥ 7 in una scala da 1 a 10). In conclusione, il paziente psichiatrico obeso risponde positivamente a un intervento dietetico e motorio che non va omesso per negligenza o esistenza di preconcetti negativi su tali soggetti.