Background: l’alleanza terapeutica sta assumendo una certa importanza in ambito fisioterapico inquanto, dalla letteratura, sta emergendo essere uno dei fattori per l’esito del trattamento. In un contesto di età evolutiva l’alleanza terapeutica presenta la particolarità di essere caratterizzata dalla triade bambino-paziente-terapista. Questo argomento risulta però ancora poco esplorato e studiato dalla letteratura. Obiettivi: con questo studio ci si pone di raggiungere due obiettivi: esplorarare le percezioni dei fisioterapisti che attribuiscono all’alleanza terapeutica verso genitori e il bambino e di comprendere quali siano le strategie che il fisioterapista adotta nelle situazioni di difficoltà e rottura dell’alleanza. Materiali e metodi: stato condotto uno studio qualitativo di tipo fenomenologico attraverso la somministrazione di interviste semistutturate ai fisioterapisti che lavorano in ambito pediatrico. Ogni colloquio, garantendo l’anonimato del partecipante e previa sua autorizzazione scritta e verbale, è stato audio-registrato e successivamente trascritto. L’analisi qualitativa delle interviste è stata svolta da due ricercatori separatamente. Risultati: sono state eseguite otto interviste. Tre sono i temi principali che emergono e che racchiudono all’interno altri sottotemi. Quello più ricorrente e trasversale è la comunicazione tra terapista-bambino-genitore, in particolare comunicazione chiara e trasparente, che viene vista sia come un fattore fondamentale per la costruzione e sia per la ricostruzione dell’alleanza oltre che essere un motivo di difficoltà. Altri temi emersi sono le caratteristiche stesse della relazione che viene vista come un ruolo centrale e un obiettivo da raggiungere della relazione per la riuscita del trattamento in particolare quella con il genitore; poi altre componenti sono lo spazio (fisico e figurato) e il tempo e la fiducia. Un altro tema è quello della relazione a tre data dalle figure del fisioterapista-genitore-bambino che con le loro caratteristiche professionali e personali giocano un ruolo nell’alleanza come facilitatore o come barriera. Nello specifico emerge il ruolo del fisioterapista come guida professionale e del genitore come chiave per la continuità del trattamento. Tra le strategie è emerso anche l’importanza di avere un’equipe e dei colleghi su cui contare nelle situazioni di difficoltà oltre che la capacità di negoziazione degli obiettivi. Come vissuti è stato particolarmente evidenziato la sensazione di frustrazione, di inadeguatezza ma anche di saper fare una riflessione su sé stessi e sul proprio operato. Conclusioni: L’alleanza terapeutica è un fattore fondamentale e centrale per la buona riuscita del trattamento ed è caratterizzata dalla relazione terapista-bambino e terapista-genitore con quest’ultima considerata la più importante per il proseguo del trattamento a casa. La comunicazione risulta un elemento chiave sia per poterla costruire e riparare. Sono emersi poi come altri fattori per costruirla anche lo spazio (sia fisico che figurato), il tempo e l’assenza di giudizio. I terapisti hanno evidenziato poi come sia importante che essi debbano saper guidare professionalmente i genitori nelle scelte di cura e di trattamento. Oltre alla già citata comunicazione, i terapisti hanno riportato poi che i colleghi e l’equipe multidisciplinare assieme alla capacità di saper ritarare gli obiettivi siano le strategie e le risorse da utilizzare per la ricostruzione dell’alleanza. Lo studio ha permesso poi di esplorare quale siano stati i vissuti dei fisioterapisti.

L'alleanza terapeutica con il bambino e i con genitori: un'analisi qualitativa sulle percezioni, difficoltà e strategie dei fisioterapisti che lavorano in un contesto di età evolutiva

GRIGOLON, LUCA
2021/2022

Abstract

Background: l’alleanza terapeutica sta assumendo una certa importanza in ambito fisioterapico inquanto, dalla letteratura, sta emergendo essere uno dei fattori per l’esito del trattamento. In un contesto di età evolutiva l’alleanza terapeutica presenta la particolarità di essere caratterizzata dalla triade bambino-paziente-terapista. Questo argomento risulta però ancora poco esplorato e studiato dalla letteratura. Obiettivi: con questo studio ci si pone di raggiungere due obiettivi: esplorarare le percezioni dei fisioterapisti che attribuiscono all’alleanza terapeutica verso genitori e il bambino e di comprendere quali siano le strategie che il fisioterapista adotta nelle situazioni di difficoltà e rottura dell’alleanza. Materiali e metodi: stato condotto uno studio qualitativo di tipo fenomenologico attraverso la somministrazione di interviste semistutturate ai fisioterapisti che lavorano in ambito pediatrico. Ogni colloquio, garantendo l’anonimato del partecipante e previa sua autorizzazione scritta e verbale, è stato audio-registrato e successivamente trascritto. L’analisi qualitativa delle interviste è stata svolta da due ricercatori separatamente. Risultati: sono state eseguite otto interviste. Tre sono i temi principali che emergono e che racchiudono all’interno altri sottotemi. Quello più ricorrente e trasversale è la comunicazione tra terapista-bambino-genitore, in particolare comunicazione chiara e trasparente, che viene vista sia come un fattore fondamentale per la costruzione e sia per la ricostruzione dell’alleanza oltre che essere un motivo di difficoltà. Altri temi emersi sono le caratteristiche stesse della relazione che viene vista come un ruolo centrale e un obiettivo da raggiungere della relazione per la riuscita del trattamento in particolare quella con il genitore; poi altre componenti sono lo spazio (fisico e figurato) e il tempo e la fiducia. Un altro tema è quello della relazione a tre data dalle figure del fisioterapista-genitore-bambino che con le loro caratteristiche professionali e personali giocano un ruolo nell’alleanza come facilitatore o come barriera. Nello specifico emerge il ruolo del fisioterapista come guida professionale e del genitore come chiave per la continuità del trattamento. Tra le strategie è emerso anche l’importanza di avere un’equipe e dei colleghi su cui contare nelle situazioni di difficoltà oltre che la capacità di negoziazione degli obiettivi. Come vissuti è stato particolarmente evidenziato la sensazione di frustrazione, di inadeguatezza ma anche di saper fare una riflessione su sé stessi e sul proprio operato. Conclusioni: L’alleanza terapeutica è un fattore fondamentale e centrale per la buona riuscita del trattamento ed è caratterizzata dalla relazione terapista-bambino e terapista-genitore con quest’ultima considerata la più importante per il proseguo del trattamento a casa. La comunicazione risulta un elemento chiave sia per poterla costruire e riparare. Sono emersi poi come altri fattori per costruirla anche lo spazio (sia fisico che figurato), il tempo e l’assenza di giudizio. I terapisti hanno evidenziato poi come sia importante che essi debbano saper guidare professionalmente i genitori nelle scelte di cura e di trattamento. Oltre alla già citata comunicazione, i terapisti hanno riportato poi che i colleghi e l’equipe multidisciplinare assieme alla capacità di saper ritarare gli obiettivi siano le strategie e le risorse da utilizzare per la ricostruzione dell’alleanza. Lo studio ha permesso poi di esplorare quale siano stati i vissuti dei fisioterapisti.
2021
The therapeutic alliance with child and parents: a qualitative analysis of perceptions, difficulties and strategies of physiotheraphists working in the context of pediatric physical therapy
Alleanza terapeutica
Genitori e bambini
analisi qualitativa
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39950