Tecniche applicate alle colture protette per una produzione più sostenibile

In recent years, due to various climate changes and the need to satisfy a consumer increasingly attentive to the production process of the product he is about to buy, new cultivation systems are being born and in some realities are already in the production phase that allow to control most of the factors that affect the growth and production of plants, in order to reduce the typical stresses of production in the open field (insects, fungi, deficiencies) and increase yields by more efficiently exploiting inputs such as water, nutrients, light and cultivation area. These are soilless systems, there are various types, with very different characteristics that influence the category of plants you choose to grow. From this thesis it emerges that the most developed crops out of soil are the solanaceae, which includes tomato, pepper and aubergine, followed by small fruits (berries and strawberry) and lettuce destined for the fourth range. In the case of solanaceae, more precisely of the crops mentioned above, which are herbaceous plants with vertical climbing growth, the system that best suits is cultivation with substrate in bag. This system allows to satisfy the need of the plant to remain anchored to a substrate, while supports attached to the stem, allows vertical growth. For small fruits the most common systems for their cultivation is in pots with hose irrigation as regards berries, therefore raspberries and blueberries, while for strawberries, having a much lower height development, the need arises to cultivate them raised above the ground, always taking advantage of the cultivation in bags, but resting on raised trolleys to facilitate the various phases of pruning and harvesting and especially to keep them away from the ground, source of critical agents for the development of the fruit. Finally, for the cultivation of lettuce the most used system is the floating system, known for the simplicity of realization and management of the nutrient solution, while for cutting lettuce or baby leaf, are being born, especially in northern Italy, Technologically more advanced structures compared to the previously mentioned systems, in which all growth factors are controlled and production takes place also by exploiting the vertical space available. It is the vertical farming.

Negli ultimi anni, a causa dei vari cambiamenti climatici e alla necessità di soddisfare un consumatore sempre più attento al processo produttivo del prodotto che sta per acquistare, stanno nascendo e in alcune realtà sono già in fase produttiva nuovi sistemi di coltivazione che permettano di controllare la maggior parte dei fattori che influiscono sulla crescita e produzione delle piante, in modo da ridurre gli stress tipici della produzione in pieno campo (insetti, funghi, carenze) e aumentare le rese sfruttando più efficientemente input come acqua, nutrienti, luce e area di coltivazione. Si tratta di sistemi fuori suolo, ne esistono varie tipologie, con caratteristiche molto diverse tra loro che ne influenza la categoria di piante che si sceglie di coltivare. Da questa tesi emerge che le colture più sviluppate in fuori suolo sono in assoluto le solanacee, in cui rientrano il pomodoro, il peperone e la melanzana, seguito dai piccoli frutti (frutti di bosco e fragola) e lattughe destinate alla quarta gamma. Nel caso delle solanacee, più precisamente delle colture citate in precedenza, che sono piante erbacee ad accrescimento verticale rampicante, il sistema che meglio si adatta è la coltivazione con substrato in sacco. Questo sistema permette di soddisfare la necessità della pianta di rimanere ancorata ad un substrato, mentre dei supporti agganciati al fusto, ne consente l’accrescimento in verticale. Per i piccoli frutti i sistemi più diffusi per la loro coltivazione è in vaso con irrigazione a manichetta per quanto riguarda i frutti di bosco, quindi lamponi e mirtilli, mentre per le fragole, avendo uno sviluppo in altezza nettamente inferiore, sorge la necessità di coltivarle rialzate dal suolo, sfruttando sempre la coltivazione in sacco, ma poggiati su dei carrelli rialzati per facilitare le varie fasi di potatura e raccolta e soprattutto per mantenerle distante dal terreno, fonte di agenti critici per lo sviluppo del frutto. Infine, per la coltivazione di lattuga da taglio il sistema più utilizzato risulta il floating system, noto per la semplicità di realizzazione e gestione della soluzione nutritiva, mentre per la lattuga da taglio o baby leaf, stanno nascendo, specialmente al nord Italia, strutture tecnologicamente più avanzate rispetto ai sistemi prima citati, in cui tutti i fattori di crescita sono controllati e la produzione avviene sfruttando anche lo spazio verticale a disposizione. Si tratta del vertical farming.