Gran parte degli alimenti prodotti per la grande distribuzione sono ricchi di coloranti alimentari, composti che non aggiungono alcun valore nutritivo ai cibi ma li rendono più appetibili per i consumatori; appagano l’occhio, e per questo, anche inconsapevolmente, condizionano le aspettative in relazione al gusto e al sapore di ciò che mangiamo. I coloranti alimentari differiscono l'uno dall’altro per varie proprietà fisiche e chimiche e, in base all’origine, vengono classificati in naturali e sintetici: i coloranti naturali, estratti da fonti presenti in natura, hanno una bassa stabilità al calore, alla luce, alla variazione di pH, si ossidano facilmente e, secondo alcuni studi, hanno proprietà antitumorali e antimicrobiche; quelli sintetici, prodotti mediante reazioni chimiche, sono più resistenti, sono caratterizzati da una maggiore intensità e permettono molteplici sfumature di colore, sono facilmente dosabili e più economici ma, nel corso degli anni, alcuni di essi sono stati vietati per possibili effetti cancerogeni e genotossici. Il loro utilizzo, in Italia ed in Europa, è disciplinato da rigide normative CE, in costante aggiornamento, che ne garantiscono la qualità e la sicurezza in fase di produzione e, in fase di acquisto, consentono di effettuare una scelta consapevole grazie alle informazioni presenti in etichetta. Studi clinici hanno dimostrato che in presenza di soggetti particolarmente vulnerabili o ipersensibili, come nel caso di bambini che tendono ad eccedere nella loro assunzione, i coloranti alimentari possono provocare effetti collaterali quali asma, iperattività e fenomeni allergici; i più dannosi si sono dimostrati i coloranti alimentari azoici. La maggior parte dei consumatori, grazie all’aumento degli strumenti di informazione a loro disposizione e ad una maggiore sensibilità verso la tutela della propria salute, sono sempre più spinti all’acquisto di prodotti con diciture senza coloranti artificiali in etichetta; all’interno della tesi verrà approfondito se il termine naturale a livello industriale sia sempre sinonimo di non chimico e in particolare verrano analizzati i solventi di estrazione e i relativi residui di trasferimento.

Il consumatore e i coloranti alimentari

SALGAROLO, LINDA
2021/2022

Abstract

Gran parte degli alimenti prodotti per la grande distribuzione sono ricchi di coloranti alimentari, composti che non aggiungono alcun valore nutritivo ai cibi ma li rendono più appetibili per i consumatori; appagano l’occhio, e per questo, anche inconsapevolmente, condizionano le aspettative in relazione al gusto e al sapore di ciò che mangiamo. I coloranti alimentari differiscono l'uno dall’altro per varie proprietà fisiche e chimiche e, in base all’origine, vengono classificati in naturali e sintetici: i coloranti naturali, estratti da fonti presenti in natura, hanno una bassa stabilità al calore, alla luce, alla variazione di pH, si ossidano facilmente e, secondo alcuni studi, hanno proprietà antitumorali e antimicrobiche; quelli sintetici, prodotti mediante reazioni chimiche, sono più resistenti, sono caratterizzati da una maggiore intensità e permettono molteplici sfumature di colore, sono facilmente dosabili e più economici ma, nel corso degli anni, alcuni di essi sono stati vietati per possibili effetti cancerogeni e genotossici. Il loro utilizzo, in Italia ed in Europa, è disciplinato da rigide normative CE, in costante aggiornamento, che ne garantiscono la qualità e la sicurezza in fase di produzione e, in fase di acquisto, consentono di effettuare una scelta consapevole grazie alle informazioni presenti in etichetta. Studi clinici hanno dimostrato che in presenza di soggetti particolarmente vulnerabili o ipersensibili, come nel caso di bambini che tendono ad eccedere nella loro assunzione, i coloranti alimentari possono provocare effetti collaterali quali asma, iperattività e fenomeni allergici; i più dannosi si sono dimostrati i coloranti alimentari azoici. La maggior parte dei consumatori, grazie all’aumento degli strumenti di informazione a loro disposizione e ad una maggiore sensibilità verso la tutela della propria salute, sono sempre più spinti all’acquisto di prodotti con diciture senza coloranti artificiali in etichetta; all’interno della tesi verrà approfondito se il termine naturale a livello industriale sia sempre sinonimo di non chimico e in particolare verrano analizzati i solventi di estrazione e i relativi residui di trasferimento.
2021
The consumer and food colours
Coloranti
Consumatore
Normativa
Consapevolezza
Marketing
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