La scelta di uno stile di vita vegetariano ha raggiunto negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore e se prima lo potevamo considerare un fenomeno di nicchia ora non lo possiamo considerare tale. Sempre più persone spinte da motivazioni personali, hanno orientato il proprio regime alimentare verso questa tipologia di dieta. Una fetta di popolazione afferma di farlo per motivazioni di tipo salutistico, altri per implicazioni ambientali o per una maggior sensibilità allo sfruttamento e sofferenza degli animali. Questi principi etici hanno abbracciato una fetta di popolazione non più trascurabile che comprende non solo gli adulti ma anche le fasce d’età dei più piccoli. Partendo dalle prime fasi, notiamo che oggi più che mai, lo svezzamento è ad un bivio, c’è chi lo vede secondo la tradizione, che attribuisce alla carne un ruolo insostituibile e chi abbraccia regimi vegetariani con diverse tipologie di restrizioni. La cosa più importante è in qualsiasi caso quella di garantire al bimbo fin dall’inizio una dieta sana, varia ed equilibrata per tutto il periodo dell’infanzia fino ad arrivare allo sviluppo puberale e adolescenziale. L’obiettivo di questo elaborato è quello di mettere a confronto la dieta onnivora con quella vegetariana cercando di far risaltare gli aspetti positivi e negativi che queste scelte possono portare se applicate in età pediatrica (comprendente soggetti che vanno da 0 ai 18 anni). Uno dei punti più critici riguarda l’adeguato apporto di energia, proteine, omega 3, zinco, ferro, iodio, calcio, vitamina B12 e vitamina D che non sempre un regime alimentare vegetariano è in grado di fornire, soprattutto in queste fasi delicate dove, una crescita corretta rappresenta la base per la salute futura. Per molte famiglie la scelta di un regime alimentare onnivoro per i propri figli rappresenta la soluzione più semplice ed immediata in quanto si riesce a garantire al bimbo il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali e una crescita normale. Occorre però prestare attenzione a non incorrere nel problema contrario, ovvero quello di un regime iperproteico che può esporre il bambino o adolescente al rischio di sovrappeso e obesità con tutte le problematiche di salute associate a questa situazione. A livello salutistico, una dieta ben equilibrata, sana e corretta può aiutare nel prevenire nel lungo periodo una serie di patologie e nel breve l’insorgenza di sovrappeso e obesità ma risulta di fondamentale importanza il coinvolgimento in primis del pediatra e in un secondo tempo di un nutrizionista. Dovranno dimostrarsi aperti alle varie scelte dietetiche e nel contempo, porre dei limiti di fronte a situazioni palesemente pericolose. Un’attenzione particolare va posta poi nei confronti degli adolescenti che cambiano in maniera radicale il proprio regime alimentare, soprattutto se questo diventa molto restrittivo. Non dobbiamo dimenticare che si trovano in un periodo emotivamente critico e delicato dove l’appartenenza al gruppo, il voler distinguersi dai propri genitori o la necessità di seguire i propri ideali possono portarli a nuovi cambiamenti. Tuttavia, non possiamo escludere una possibile correlazione tra dieta vegetariana e disturbi del comportamento alimentare.

L'alimentazione vegetariana in età pediatrica

SELLA, LISA
2022/2023

Abstract

La scelta di uno stile di vita vegetariano ha raggiunto negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore e se prima lo potevamo considerare un fenomeno di nicchia ora non lo possiamo considerare tale. Sempre più persone spinte da motivazioni personali, hanno orientato il proprio regime alimentare verso questa tipologia di dieta. Una fetta di popolazione afferma di farlo per motivazioni di tipo salutistico, altri per implicazioni ambientali o per una maggior sensibilità allo sfruttamento e sofferenza degli animali. Questi principi etici hanno abbracciato una fetta di popolazione non più trascurabile che comprende non solo gli adulti ma anche le fasce d’età dei più piccoli. Partendo dalle prime fasi, notiamo che oggi più che mai, lo svezzamento è ad un bivio, c’è chi lo vede secondo la tradizione, che attribuisce alla carne un ruolo insostituibile e chi abbraccia regimi vegetariani con diverse tipologie di restrizioni. La cosa più importante è in qualsiasi caso quella di garantire al bimbo fin dall’inizio una dieta sana, varia ed equilibrata per tutto il periodo dell’infanzia fino ad arrivare allo sviluppo puberale e adolescenziale. L’obiettivo di questo elaborato è quello di mettere a confronto la dieta onnivora con quella vegetariana cercando di far risaltare gli aspetti positivi e negativi che queste scelte possono portare se applicate in età pediatrica (comprendente soggetti che vanno da 0 ai 18 anni). Uno dei punti più critici riguarda l’adeguato apporto di energia, proteine, omega 3, zinco, ferro, iodio, calcio, vitamina B12 e vitamina D che non sempre un regime alimentare vegetariano è in grado di fornire, soprattutto in queste fasi delicate dove, una crescita corretta rappresenta la base per la salute futura. Per molte famiglie la scelta di un regime alimentare onnivoro per i propri figli rappresenta la soluzione più semplice ed immediata in quanto si riesce a garantire al bimbo il soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali e una crescita normale. Occorre però prestare attenzione a non incorrere nel problema contrario, ovvero quello di un regime iperproteico che può esporre il bambino o adolescente al rischio di sovrappeso e obesità con tutte le problematiche di salute associate a questa situazione. A livello salutistico, una dieta ben equilibrata, sana e corretta può aiutare nel prevenire nel lungo periodo una serie di patologie e nel breve l’insorgenza di sovrappeso e obesità ma risulta di fondamentale importanza il coinvolgimento in primis del pediatra e in un secondo tempo di un nutrizionista. Dovranno dimostrarsi aperti alle varie scelte dietetiche e nel contempo, porre dei limiti di fronte a situazioni palesemente pericolose. Un’attenzione particolare va posta poi nei confronti degli adolescenti che cambiano in maniera radicale il proprio regime alimentare, soprattutto se questo diventa molto restrittivo. Non dobbiamo dimenticare che si trovano in un periodo emotivamente critico e delicato dove l’appartenenza al gruppo, il voler distinguersi dai propri genitori o la necessità di seguire i propri ideali possono portarli a nuovi cambiamenti. Tuttavia, non possiamo escludere una possibile correlazione tra dieta vegetariana e disturbi del comportamento alimentare.
2022
Vegetarian diet in children
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/43028