Con il termine cura si intende un pensiero attento e costante che impegna il nostro animo e le nostre attività. Nel tempo la cura è stata un destino imposto alle donne, alle quali sono state attribuite dedizione e subalternità sulla base di caratteristiche biologiche e stereotipi di genere. Il lavoro di cura non pagato è organizzato in base al genere e, all’interno di coppie eterosessuali, le donne svolgono molte più ore degli uomini in lavoro non salariato finalizzato al mantenimento della casa, al soddisfacimento dei bisogni dei figli e all’assistenza di persone malate. Questo tipo di lavoro non è riconosciuto socialmente e viene considerato servile e marginale in primis dal contesto familiare stesso, con conseguenze negative sulla la percezione di sé e sulla salute mentale delle donne. Relegare le donne al lavoro in ambito domestico ha effetti anche sul loro potere contrattuale e indebolisce la loro posizione nel mercato del lavoro. Spesso l’unico modo per gestire il conflitto dato dalla doppia responsabilità di fornire sia cura sia soldi alla famiglia, consiste nello svolgere lavoro di cura pagato sommerso, caratterizzato anch’esso da invisibilità e da fragilità. La difficoltà a bilanciare le responsabilità del lavoro di cura impedisce alle donne empowerment e rappresenta una violazione di diritti, tra cui la pari dignità sociale, la parità di genere, l’inclusione e la possibilità di realizzarsi anche professionalmente. In questo elaborato ci si propone quindi di indagare quali sono le conseguenze del lavoro di cura non pagato sulla salute mentale e sul potere contrattuale delle donne e perché confinarle a questo tipo di lavoro equivale a un mancato riconoscimento dei loro diritti.
Invisibilità del lavoro di cura non pagato: influenza sulla salute mentale e sul potere contrattuale delle donne, diritti mancati e prospettive
PAVANELLI, GIULIA
2022/2023
Abstract
Con il termine cura si intende un pensiero attento e costante che impegna il nostro animo e le nostre attività. Nel tempo la cura è stata un destino imposto alle donne, alle quali sono state attribuite dedizione e subalternità sulla base di caratteristiche biologiche e stereotipi di genere. Il lavoro di cura non pagato è organizzato in base al genere e, all’interno di coppie eterosessuali, le donne svolgono molte più ore degli uomini in lavoro non salariato finalizzato al mantenimento della casa, al soddisfacimento dei bisogni dei figli e all’assistenza di persone malate. Questo tipo di lavoro non è riconosciuto socialmente e viene considerato servile e marginale in primis dal contesto familiare stesso, con conseguenze negative sulla la percezione di sé e sulla salute mentale delle donne. Relegare le donne al lavoro in ambito domestico ha effetti anche sul loro potere contrattuale e indebolisce la loro posizione nel mercato del lavoro. Spesso l’unico modo per gestire il conflitto dato dalla doppia responsabilità di fornire sia cura sia soldi alla famiglia, consiste nello svolgere lavoro di cura pagato sommerso, caratterizzato anch’esso da invisibilità e da fragilità. La difficoltà a bilanciare le responsabilità del lavoro di cura impedisce alle donne empowerment e rappresenta una violazione di diritti, tra cui la pari dignità sociale, la parità di genere, l’inclusione e la possibilità di realizzarsi anche professionalmente. In questo elaborato ci si propone quindi di indagare quali sono le conseguenze del lavoro di cura non pagato sulla salute mentale e sul potere contrattuale delle donne e perché confinarle a questo tipo di lavoro equivale a un mancato riconoscimento dei loro diritti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/43280