Al giorno d’oggi le modalità di stabulazione degli animali d’allevamento sono sempre più messe in discussione da parte della società, e sono, quindi, in continua evoluzione verso sistemi più rispettosi degli animali. L’interesse nei confronti del benessere animale è aumentato in tempi recenti e tramite vari approcci scientifici si è cercato di trovare un sistema per monitorarlo; ma ancora non c’è un consenso su come misurare oggettivamente lo stato di welfare per tutti gli animali nelle diverse condizioni. Si possono, però, valutare le condizioni di allevamento e, quindi, eventualmente, individuare le cause di un mancato benessere animale, tramite indicatori diretti e indiretti: i primi hanno l’obiettivo di misurare le reazioni degli animali all’ambiente in cui vengono allevati; i secondi descrivono il luogo di allevamento, le pratiche di gestione e la relazione uomo-animale. In particolare, i conigli hanno un’elevata probabilità di suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica in quanto, in tempi recenti, hanno iniziato ad essere ampiamente utilizzati anche come animali da compagnia. L’allevamento del coniglio viene effettuato principalmente per la produzione di carne e pellicce e, per questo animale, non ci sono regolamenti specifici europei per il benessere animale. Inoltre, le informazioni bibliografiche su questo argomento sono limitate. Per valutare lo stato di benessere del coniglio in allevamento si studiano i suoi comportamenti naturali (basandosi, soprattutto, su quelli del coniglio selvatico), ma l’osservazione diretta viene limitata nel tempo in quanto potrebbe causare comportamenti anomali (che possono essere indotti, anche, da stress provocato da temperature, ambiente e stabulazione in gabbia inappropriati). In questi casi la condizione di stress può essere valutata misurando variabili ematochimiche, il battito cardiaco e la riduzione di temperatura dei padiglioni auricolari o la variazione di temperatura corporea tramite termografia. Le prestazioni riproduttive e il benessere del coniglio possono essere migliorati controllando il microclima dell’ambiente di allevamento, ovvero monitorando la temperatura, l’umidità, l’illuminazione e la qualità dell’aria che potrebbero risultare fattori stressanti per l’animale. Per garantire lo sviluppo razionale degli allevamenti di conigli e l’adozione di sistemi di produzione alternativi adeguati all’animale, devono essere sviluppate pratiche di gestione comuni e norme minime per l’alloggiamento dei conigli e dei loro piccoli durante l’intero ciclo di riproduzione in conformità con i risultati scientifici disponibili. Inoltre, le alternative agli attuali sistemi di stabulazione dovrebbero essere valutate in un contesto di produzione coerente con la sostenibilità economica degli agricoltori.

Benessere e comportamento del coniglio in allevamento

LUNARDON, ELISA
2022/2023

Abstract

Al giorno d’oggi le modalità di stabulazione degli animali d’allevamento sono sempre più messe in discussione da parte della società, e sono, quindi, in continua evoluzione verso sistemi più rispettosi degli animali. L’interesse nei confronti del benessere animale è aumentato in tempi recenti e tramite vari approcci scientifici si è cercato di trovare un sistema per monitorarlo; ma ancora non c’è un consenso su come misurare oggettivamente lo stato di welfare per tutti gli animali nelle diverse condizioni. Si possono, però, valutare le condizioni di allevamento e, quindi, eventualmente, individuare le cause di un mancato benessere animale, tramite indicatori diretti e indiretti: i primi hanno l’obiettivo di misurare le reazioni degli animali all’ambiente in cui vengono allevati; i secondi descrivono il luogo di allevamento, le pratiche di gestione e la relazione uomo-animale. In particolare, i conigli hanno un’elevata probabilità di suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica in quanto, in tempi recenti, hanno iniziato ad essere ampiamente utilizzati anche come animali da compagnia. L’allevamento del coniglio viene effettuato principalmente per la produzione di carne e pellicce e, per questo animale, non ci sono regolamenti specifici europei per il benessere animale. Inoltre, le informazioni bibliografiche su questo argomento sono limitate. Per valutare lo stato di benessere del coniglio in allevamento si studiano i suoi comportamenti naturali (basandosi, soprattutto, su quelli del coniglio selvatico), ma l’osservazione diretta viene limitata nel tempo in quanto potrebbe causare comportamenti anomali (che possono essere indotti, anche, da stress provocato da temperature, ambiente e stabulazione in gabbia inappropriati). In questi casi la condizione di stress può essere valutata misurando variabili ematochimiche, il battito cardiaco e la riduzione di temperatura dei padiglioni auricolari o la variazione di temperatura corporea tramite termografia. Le prestazioni riproduttive e il benessere del coniglio possono essere migliorati controllando il microclima dell’ambiente di allevamento, ovvero monitorando la temperatura, l’umidità, l’illuminazione e la qualità dell’aria che potrebbero risultare fattori stressanti per l’animale. Per garantire lo sviluppo razionale degli allevamenti di conigli e l’adozione di sistemi di produzione alternativi adeguati all’animale, devono essere sviluppate pratiche di gestione comuni e norme minime per l’alloggiamento dei conigli e dei loro piccoli durante l’intero ciclo di riproduzione in conformità con i risultati scientifici disponibili. Inoltre, le alternative agli attuali sistemi di stabulazione dovrebbero essere valutate in un contesto di produzione coerente con la sostenibilità economica degli agricoltori.
2022
Welfare and behavior of rabbits under farming conditions
coniglio
benessere
comportamento
allevamento
stress
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