Con l’arrivo di Internet e lo svilupparsi di piattaforme social si è presentato un nuovo fenomeno: la condivisione non consensuale di materiale intimo. Si intende la condivisione di immagini o video sessualmente espliciti a terze parti senza il consenso della persona ritratta. La condivisione non consensuale di materiale intimo viene finalmente considerata un reato penalmente perseguibile nel 2019 e una violenza di genere che colpisce le donne nel 90% dei casi. Grazie a movimenti di sensibilizzazione come la campagna di #intimitàviolata o #metoo che hanno mosso l’opinione pubblica ed anche i recenti fatti di cronaca, la condivisione non consensuale di materiale intimo è stata oggetto di discussioni ed il fenomeno è stato affrontato attraverso un articolo dedicato nel Codice penale. Il focus è centrato sulla mancanza di consenso caratterizzante questa forma di violenza che va a ledere la dignità della persona e la sua libertà. L’obiettivo di questo lavoro è evidenziare come nonostante l’introduzione del reato i dati mostrano che il fenomeno non è diminuito; quindi, è chiaro che una legge non basta per fermare questo tipo di violenza, in quanto la stessa nasce in profondità da una cultura sessista e misogina. Anche una soluzione a semplice livello tecnologico seppur tentata non è facilmente attuabile. Nella tesi vengono esposte le varie cause e radici culturali che portano al fenomeno, evidenziando come la vittima venga spesso colpevolizzata e le venga negata la libertà di esprimersi liberamente ed autodeterminarsi anche nella sfera intima. Inoltre, viene analizzato nel dettaglio l’art. 612-ter del Codice penale con la storia che ha portato alla sua approvazione, mettendo in luce le discrepanze rispetto ad un corretto approccio nella ricerca di una soluzione al fenomeno. Vengono poi esposti gli strumenti messi a disposizione dalla politica, parlando dei centri antiviolenza che accolgono le vittime di condivisione non consensuale di materiale intimo e le aiutano a rientrare nella società. La finalità di questa tesi è stimolare la ricerca di mezzi più appropriati e radicati nel territorio per contrastare il fenomeno.

Condivisione non consensuale di materiale intimo: fenomeno socio-culturale ed attuali strumenti e politiche pubbliche di contrasto.

GARBO, ANGELA
2022/2023

Abstract

Con l’arrivo di Internet e lo svilupparsi di piattaforme social si è presentato un nuovo fenomeno: la condivisione non consensuale di materiale intimo. Si intende la condivisione di immagini o video sessualmente espliciti a terze parti senza il consenso della persona ritratta. La condivisione non consensuale di materiale intimo viene finalmente considerata un reato penalmente perseguibile nel 2019 e una violenza di genere che colpisce le donne nel 90% dei casi. Grazie a movimenti di sensibilizzazione come la campagna di #intimitàviolata o #metoo che hanno mosso l’opinione pubblica ed anche i recenti fatti di cronaca, la condivisione non consensuale di materiale intimo è stata oggetto di discussioni ed il fenomeno è stato affrontato attraverso un articolo dedicato nel Codice penale. Il focus è centrato sulla mancanza di consenso caratterizzante questa forma di violenza che va a ledere la dignità della persona e la sua libertà. L’obiettivo di questo lavoro è evidenziare come nonostante l’introduzione del reato i dati mostrano che il fenomeno non è diminuito; quindi, è chiaro che una legge non basta per fermare questo tipo di violenza, in quanto la stessa nasce in profondità da una cultura sessista e misogina. Anche una soluzione a semplice livello tecnologico seppur tentata non è facilmente attuabile. Nella tesi vengono esposte le varie cause e radici culturali che portano al fenomeno, evidenziando come la vittima venga spesso colpevolizzata e le venga negata la libertà di esprimersi liberamente ed autodeterminarsi anche nella sfera intima. Inoltre, viene analizzato nel dettaglio l’art. 612-ter del Codice penale con la storia che ha portato alla sua approvazione, mettendo in luce le discrepanze rispetto ad un corretto approccio nella ricerca di una soluzione al fenomeno. Vengono poi esposti gli strumenti messi a disposizione dalla politica, parlando dei centri antiviolenza che accolgono le vittime di condivisione non consensuale di materiale intimo e le aiutano a rientrare nella società. La finalità di questa tesi è stimolare la ricerca di mezzi più appropriati e radicati nel territorio per contrastare il fenomeno.
2022
Non consensual intimate images: socio-cultural phenomenon and current contrasting public tools and policies.
cultura del consenso
violenza di genere
codice rosso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/44318