“Ritmare” è un progetto di ricerca italiano svoltosi tra il 2012 e il 2016, finanziato dal MIUR e coordinato dal CNR, e ha come oggetto il mare. L’obiettivo è quello di comprendere le conseguenze del degrado dell’ambiente marino causato dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici e trovare delle soluzioni per la sicurezza marittima. A Venezia il progetto “Ritmare” prevedeva la mappatura dei canali di Venezia per una copertura di 2500 chilometri con l’ecoscandaglio multi-fascio. Per mezzo delle onde acustiche esso ha rilevato nel dettaglio i sedimenti sui fondali, e ne ha reso visibile il profilo trasmettendolo su uno schermo. Questo lavoro ha dato prova della presenza di un’antica strada romana in corrispondenza di un crinale di paleo-spiaggia. Lo studio dei canali di marea della laguna di Venezia effettuato con l’ecoscandaglio multi-fascio ad alta risoluzione, con l’integrazione di Modelli digitali del terreno (DTM), ha anche messo in evidenza come le proprietà morfologiche e bentonitiche siano influenzate dall’azione delle correnti, rivelando dati indispensabili per il monitoraggio economico e la gestione sostenibile di questo sistema costiero. Il set di dati tratti dalla mappatura ha inoltre fornito prove dell’impronta umana che provoca rapidi cambiamenti morfologici dei fondali marini, minacciando la stabilità delle strutture antropogeniche. Infine, l’applicazione dei nuovi sistemi di ecoscandagli multi-fascio nel contesto della laguna di Venezia ha avviato una valutazione dei metodi noti di mappatura dei fondali marini, per comprendere quali metodi di segmentazioni sono più adatti a diversi livelli di dettaglio. L’applicazione dell’ecoscandaglio multi-fascio ha così rivelato nuove preziose informazioni su Venezia, la sua storia e i suoi canali.
La mappatura ad alta risoluzione dei canali di Venezia nell'ambito del progetto di ricerca "Ritmare"
BORGATO, LINDA
2022/2023
Abstract
“Ritmare” è un progetto di ricerca italiano svoltosi tra il 2012 e il 2016, finanziato dal MIUR e coordinato dal CNR, e ha come oggetto il mare. L’obiettivo è quello di comprendere le conseguenze del degrado dell’ambiente marino causato dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici e trovare delle soluzioni per la sicurezza marittima. A Venezia il progetto “Ritmare” prevedeva la mappatura dei canali di Venezia per una copertura di 2500 chilometri con l’ecoscandaglio multi-fascio. Per mezzo delle onde acustiche esso ha rilevato nel dettaglio i sedimenti sui fondali, e ne ha reso visibile il profilo trasmettendolo su uno schermo. Questo lavoro ha dato prova della presenza di un’antica strada romana in corrispondenza di un crinale di paleo-spiaggia. Lo studio dei canali di marea della laguna di Venezia effettuato con l’ecoscandaglio multi-fascio ad alta risoluzione, con l’integrazione di Modelli digitali del terreno (DTM), ha anche messo in evidenza come le proprietà morfologiche e bentonitiche siano influenzate dall’azione delle correnti, rivelando dati indispensabili per il monitoraggio economico e la gestione sostenibile di questo sistema costiero. Il set di dati tratti dalla mappatura ha inoltre fornito prove dell’impronta umana che provoca rapidi cambiamenti morfologici dei fondali marini, minacciando la stabilità delle strutture antropogeniche. Infine, l’applicazione dei nuovi sistemi di ecoscandagli multi-fascio nel contesto della laguna di Venezia ha avviato una valutazione dei metodi noti di mappatura dei fondali marini, per comprendere quali metodi di segmentazioni sono più adatti a diversi livelli di dettaglio. L’applicazione dell’ecoscandaglio multi-fascio ha così rivelato nuove preziose informazioni su Venezia, la sua storia e i suoi canali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/44544