Il presente contributo si propone di analizzare la scriminante della legittima difesa, istituto tra i più antichi del diritto penale, nella sua evoluzione storica e normativa, considerando le problematiche emerse dalle riforme che, negli ultimi anni, hanno riguardato tale causa di giustificazione. L'attenzione pubblica che a tale istituto è rivolta e i due interventi legislativi, nel 2006 e nel 2019, che lo hanno riguardato, ne hanno incentivato e sollecitato l'interesse ed il conseguente approfondimento. La tesi si articola in cinque capitoli, di cui il primo è dedicato all'esame delle diverse teorie del reato e della loro evoluzione storica, con l'obiettivo di vagliare come le cause di giustificazione, che il Legislatore italiano denomina, genericamente, "circostanze che escludono la pena", sono collocate a seconda della teoria che si intende accogliere. A ciò segue l'analisi della legittima difesa nella sua forma originaria, quella descritta dall'invariato primo comma dell'art. 52 c.p., mediante un esame del suo fondamento, limiti, presupposti e requisiti. Proseguendo, il terzo e quarto capitolo sono volti allo studio delle leggi n. 59 del 13 febbraio 2006 e 26 aprile 2019, n. 36, ovverosia le riforme che hanno portato all'introduzione della figura della c.d. legittima difesa domiciliare e, per quanto attiene al secondo intervento, anche alla modifica dell'art. 55 c.p., con i criteri del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa in tema di eccesso colposo. In conclusione, l'elaborato si propone di considerare alcune problematiche e questioni critiche sorte in relazione agli interventi legislativi di cui sopra, dato che ogni nuova modifica alla formulazione di tale scriminante sembra porre nuovi problemi interpretativi, in luogo di quelli che il Legislatore si prefiggeva di risolvere.
Sicurezza e garanzie del cittadino: la legittima difesa tra vecchie e nuove problematiche
SQUIZZATO, CHIARA
2022/2023
Abstract
Il presente contributo si propone di analizzare la scriminante della legittima difesa, istituto tra i più antichi del diritto penale, nella sua evoluzione storica e normativa, considerando le problematiche emerse dalle riforme che, negli ultimi anni, hanno riguardato tale causa di giustificazione. L'attenzione pubblica che a tale istituto è rivolta e i due interventi legislativi, nel 2006 e nel 2019, che lo hanno riguardato, ne hanno incentivato e sollecitato l'interesse ed il conseguente approfondimento. La tesi si articola in cinque capitoli, di cui il primo è dedicato all'esame delle diverse teorie del reato e della loro evoluzione storica, con l'obiettivo di vagliare come le cause di giustificazione, che il Legislatore italiano denomina, genericamente, "circostanze che escludono la pena", sono collocate a seconda della teoria che si intende accogliere. A ciò segue l'analisi della legittima difesa nella sua forma originaria, quella descritta dall'invariato primo comma dell'art. 52 c.p., mediante un esame del suo fondamento, limiti, presupposti e requisiti. Proseguendo, il terzo e quarto capitolo sono volti allo studio delle leggi n. 59 del 13 febbraio 2006 e 26 aprile 2019, n. 36, ovverosia le riforme che hanno portato all'introduzione della figura della c.d. legittima difesa domiciliare e, per quanto attiene al secondo intervento, anche alla modifica dell'art. 55 c.p., con i criteri del grave turbamento e delle condizioni di minorata difesa in tema di eccesso colposo. In conclusione, l'elaborato si propone di considerare alcune problematiche e questioni critiche sorte in relazione agli interventi legislativi di cui sopra, dato che ogni nuova modifica alla formulazione di tale scriminante sembra porre nuovi problemi interpretativi, in luogo di quelli che il Legislatore si prefiggeva di risolvere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/45047