The thesis presented here will deal with methods and tools for the job placement of people with psychiatric vulnerability. The study included an introductory part linked to the exposition of basic concepts such as recovery, stress, vulnerability and the biopsychosocial model which in the last decade have undermined mainly medical-centric aspects of care, to make room for the person, his goals, his autonomy and self-determination. It is very important to underline the aspect of rehabilitation work and the opportunities that through targeted interventions are given to people who belong to the Services. Rehabilitation work helps to understand the point of view of the other, stimulates the improvement of support and involvement skills, motivation and patient care. With this work we try to make people understand that mental illness is much more than the apparent difficulty and discomfort, it can be a reservoir of resources, humility and desire for change, which very often is not understood, because "putting yourself in the shoes of the other ” is complex, much easier instead to stigmatize and ghettoise the patient, label and not know. Subsequently, the resources that need to be developed and improved on the vulnerable person for stress and frustration tolerance are indicated, through the support figure indicated in the case manager, a professional figure necessary in achieving the treatment project. In a second step, a field research was applied, with a semi-structured interview administered in a Territorial Psychiatric Service of the AUSL of Ferrara. Research that had the aim of understanding what the present idea of work inclusion was, but at the same time understanding the limits of the territory and of the population in general, then proposing improvements that could be implemented to implement territorial projects and interventions.

La tesi qui presentata si occuperà di metodi e strumenti per l’inserimento lavorativo di persone con vulnerabilità psichiatrica. Lo studio ha previsto una parte introduttiva legata all’esposizione di concetti base come il recovery, lo stress vulnerabilità e il modello biopsicosociale che nell’ultimo decennio hanno scalzato aspetti di cura prevalentemente medicocentrici, per lasciare spazio alla persona, ai suoi obiettivi, alla sua autonomia e alla sua autodeterminazione. Molto importante la sottolineatura dell’aspetto del lavoro riabilitativo e delle opportunità che attraverso gli interventi mirati vengono date alle persone che afferiscono ai Servizi. Il lavoro riabilitativo aiuta a comprendere il punto di vista dell’altro, stimola il miglioramento di abilità di supporto e coinvolgimento, di motivazione e cura del paziente. Con questo lavoro si cerca di far comprendere che la malattia mentale è molto altro oltre all’apparente difficoltà e disagio, può essere serbatoio di risorse, umiltà e desiderio di cambiamento, che molto spesso non viene compreso, perché “mettersi nei panni dell’altro” è complesso, molto più semplice invece stigmatizzare e ghettizzare il paziente, etichettare e non conoscere. Successivamente vengono indicate le risorse che devono essere sviluppate e migliorate sulla persona vulnerabile per la tolleranza dello stress e delle frustrazioni, attraverso la figura di supporto indicata nel case manager, figura professionale necessaria nel conseguimento del progetto di cura. In un secondo momento si è applicata una ricerca sul campo, con un’intervista semistrutturata somministrata in un Servizio Psichiatrico Territoriale dell’AUSL di Ferrara. Ricerca che aveva lo scopo di comprendere quale fosse l’idea di inclusione lavorativa presente, ma allo stesso tempo capire i limiti del territorio e della popolazione in generale, proponendo poi dei miglioramenti da poter attuare per implementare progetti e interventi territoriali.

L'inserimento lavorativo di persone con vulnerabilità psichiatrica: metodi e strumenti.

POZZI, SERENELLA
2022/2023

Abstract

The thesis presented here will deal with methods and tools for the job placement of people with psychiatric vulnerability. The study included an introductory part linked to the exposition of basic concepts such as recovery, stress, vulnerability and the biopsychosocial model which in the last decade have undermined mainly medical-centric aspects of care, to make room for the person, his goals, his autonomy and self-determination. It is very important to underline the aspect of rehabilitation work and the opportunities that through targeted interventions are given to people who belong to the Services. Rehabilitation work helps to understand the point of view of the other, stimulates the improvement of support and involvement skills, motivation and patient care. With this work we try to make people understand that mental illness is much more than the apparent difficulty and discomfort, it can be a reservoir of resources, humility and desire for change, which very often is not understood, because "putting yourself in the shoes of the other ” is complex, much easier instead to stigmatize and ghettoise the patient, label and not know. Subsequently, the resources that need to be developed and improved on the vulnerable person for stress and frustration tolerance are indicated, through the support figure indicated in the case manager, a professional figure necessary in achieving the treatment project. In a second step, a field research was applied, with a semi-structured interview administered in a Territorial Psychiatric Service of the AUSL of Ferrara. Research that had the aim of understanding what the present idea of work inclusion was, but at the same time understanding the limits of the territory and of the population in general, then proposing improvements that could be implemented to implement territorial projects and interventions.
2022
The employment of people with psychiatric vulnerability: methods and tools.
La tesi qui presentata si occuperà di metodi e strumenti per l’inserimento lavorativo di persone con vulnerabilità psichiatrica. Lo studio ha previsto una parte introduttiva legata all’esposizione di concetti base come il recovery, lo stress vulnerabilità e il modello biopsicosociale che nell’ultimo decennio hanno scalzato aspetti di cura prevalentemente medicocentrici, per lasciare spazio alla persona, ai suoi obiettivi, alla sua autonomia e alla sua autodeterminazione. Molto importante la sottolineatura dell’aspetto del lavoro riabilitativo e delle opportunità che attraverso gli interventi mirati vengono date alle persone che afferiscono ai Servizi. Il lavoro riabilitativo aiuta a comprendere il punto di vista dell’altro, stimola il miglioramento di abilità di supporto e coinvolgimento, di motivazione e cura del paziente. Con questo lavoro si cerca di far comprendere che la malattia mentale è molto altro oltre all’apparente difficoltà e disagio, può essere serbatoio di risorse, umiltà e desiderio di cambiamento, che molto spesso non viene compreso, perché “mettersi nei panni dell’altro” è complesso, molto più semplice invece stigmatizzare e ghettizzare il paziente, etichettare e non conoscere. Successivamente vengono indicate le risorse che devono essere sviluppate e migliorate sulla persona vulnerabile per la tolleranza dello stress e delle frustrazioni, attraverso la figura di supporto indicata nel case manager, figura professionale necessaria nel conseguimento del progetto di cura. In un secondo momento si è applicata una ricerca sul campo, con un’intervista semistrutturata somministrata in un Servizio Psichiatrico Territoriale dell’AUSL di Ferrara. Ricerca che aveva lo scopo di comprendere quale fosse l’idea di inclusione lavorativa presente, ma allo stesso tempo capire i limiti del territorio e della popolazione in generale, proponendo poi dei miglioramenti da poter attuare per implementare progetti e interventi territoriali.
lavoro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/45348