L’esigenza di ridurre il consumo energetico degli edifici inizia con la crisi energetica mondiale che si manifesta negli anni Settanta, scaturita dall’interruzione del flusso di approvvigionamento di petrolio dai paesi dell’OPEC. Negli anni l’opinione sociale e politica porta a considerare e a dare la priorità ad un altro problema direttamente correlato alla produzione di energia: la crisi climatica e il surriscaldamento globale causato dai gas serra prodotti dai combustibili fossili, la principale fonte di energia primaria consumata attualmente. Circa il 70% del parco edilizio italiano esistente è di età precedente ai primi obblighi normativi in materia di efficienza energetica e quasi il 40% del consumo energetico finale europeo deriva dagli edifici. Questi dati rendono palese la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ciò è possibile intervenendo sul loro involucro, sul sistema impiantistico e sui generatori termici, nonché dall’utilizzo di fonti pulite e rinnovabili per la produzione di energia primaria. Dagli anni Settanta ad oggi numerose sono le norme, i regolamenti e le direttive che vengono pubblicate al fine di migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Questo processo risulta però estremamente lungo e complesso, con diverse normative che vengono modificate, aggiornate e abrogate nel corso degli anni, rendendo spesso difficile la loro interpretazione da parte di progettisti ed esperti del settore. Questo percorso però le rende sempre più determinate e severe in termini di requisiti minimi energetici e si arriva così alla definizione di edifici a energia quasi zero (nearly Zero Energy Building, nZEB), ovvero edifici ad altissima efficienza energetica. Gli obiettivi della Comunità europea di una economia a bassa intensità di carbonio entro il 2050 ha imposto una transizione obbligatoria verso edifici a energia quasi zero: secondo la direttiva 2010/31/UE, entro la fine del 2020 qualunque edificio di nuova costruzione deve essere un nearly zero energy building e, a partire dalla fine del 2018, qualunque edificio pubblico di nuova costruzione deve essere un nearly zero energy building. La tesi tratta, dunque, la progettazione di un complesso residenziale di edilizia pubblica costituito da ventidue alloggi, pensati per ospitare nuclei di due, tre o quattro persone, localizzato in via Telesio a Padova, in un quartiere a sud della città. Particolare attenzione viene posta all’orientamento dell’edificio, ai materiali utilizzati, ai vari componenti e ai dettagli costruttivi al fine di disegnare un edificio efficiente dal punto di vista energetico La progettazione e la modellazione del complesso avvengono principalmente in ambiente BIM tramite il software Autodesk Revit, permettendo, in conclusione del lavoro, di esportare il modello in file .IFC. Si passa, successivamente, alle analisi e alle verifiche energetiche, importando il file .IFC all’interno del software Edilclima e il suo modulo EC700. Questa fase richiede l’implementazione dei dati climatici locali, dei componenti e delle strutture dell’edificio, compresa la definizione di eventuali ponti termici. Si passa poi alla determinazione delle zone e dei locali climatici, dei sistemi impiantistici e dei generatori di calore, per giungere infine ai risultati finali, alle verifiche di legge e all’attesto di prestazione energetica APE.

Progettazione a energia quasi zero del complesso di edilizia residenziale pubblica in via Telesio a Padova

TURCO, ANDREA
2022/2023

Abstract

L’esigenza di ridurre il consumo energetico degli edifici inizia con la crisi energetica mondiale che si manifesta negli anni Settanta, scaturita dall’interruzione del flusso di approvvigionamento di petrolio dai paesi dell’OPEC. Negli anni l’opinione sociale e politica porta a considerare e a dare la priorità ad un altro problema direttamente correlato alla produzione di energia: la crisi climatica e il surriscaldamento globale causato dai gas serra prodotti dai combustibili fossili, la principale fonte di energia primaria consumata attualmente. Circa il 70% del parco edilizio italiano esistente è di età precedente ai primi obblighi normativi in materia di efficienza energetica e quasi il 40% del consumo energetico finale europeo deriva dagli edifici. Questi dati rendono palese la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ciò è possibile intervenendo sul loro involucro, sul sistema impiantistico e sui generatori termici, nonché dall’utilizzo di fonti pulite e rinnovabili per la produzione di energia primaria. Dagli anni Settanta ad oggi numerose sono le norme, i regolamenti e le direttive che vengono pubblicate al fine di migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Questo processo risulta però estremamente lungo e complesso, con diverse normative che vengono modificate, aggiornate e abrogate nel corso degli anni, rendendo spesso difficile la loro interpretazione da parte di progettisti ed esperti del settore. Questo percorso però le rende sempre più determinate e severe in termini di requisiti minimi energetici e si arriva così alla definizione di edifici a energia quasi zero (nearly Zero Energy Building, nZEB), ovvero edifici ad altissima efficienza energetica. Gli obiettivi della Comunità europea di una economia a bassa intensità di carbonio entro il 2050 ha imposto una transizione obbligatoria verso edifici a energia quasi zero: secondo la direttiva 2010/31/UE, entro la fine del 2020 qualunque edificio di nuova costruzione deve essere un nearly zero energy building e, a partire dalla fine del 2018, qualunque edificio pubblico di nuova costruzione deve essere un nearly zero energy building. La tesi tratta, dunque, la progettazione di un complesso residenziale di edilizia pubblica costituito da ventidue alloggi, pensati per ospitare nuclei di due, tre o quattro persone, localizzato in via Telesio a Padova, in un quartiere a sud della città. Particolare attenzione viene posta all’orientamento dell’edificio, ai materiali utilizzati, ai vari componenti e ai dettagli costruttivi al fine di disegnare un edificio efficiente dal punto di vista energetico La progettazione e la modellazione del complesso avvengono principalmente in ambiente BIM tramite il software Autodesk Revit, permettendo, in conclusione del lavoro, di esportare il modello in file .IFC. Si passa, successivamente, alle analisi e alle verifiche energetiche, importando il file .IFC all’interno del software Edilclima e il suo modulo EC700. Questa fase richiede l’implementazione dei dati climatici locali, dei componenti e delle strutture dell’edificio, compresa la definizione di eventuali ponti termici. Si passa poi alla determinazione delle zone e dei locali climatici, dei sistemi impiantistici e dei generatori di calore, per giungere infine ai risultati finali, alle verifiche di legge e all’attesto di prestazione energetica APE.
2022
Nearly zero energy design of the public housing complex in via Telesio in Padua
Progettazione
Sostenibilità
Residenziale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/46028